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L’intervento immediato dell’Autorità del fiume ha messo in sicurezza l’argine del Senio a Biancanigo. Una frana mossa anni fa, dopo lavori di ruspa di un confinante, nei giorni scorsi aveva ripreso il movimento e chiuso parzialmente l’alveo, con la conseguenza che l’acqua alla ricerca del passaggio aveva pericolosamente eroso l’argine verso Castelbolognese.

Giusto dare atto al Servizio di Bacino Reno e Po di Volano della prontezza e dell’efficacia con cui è intervenuto e anche alla Ditta di Forlì che ha realizzato  velocemente il lavoro.

Il Carlino di oggi nel dare notizia dell’evento riporta una importante dichiarazione del responsabile del Servizio di Bacino che parla di inadempienze a carico del frontista – che avrebbe dovuto riparare al danno fatto con la ruspa – e della conseguente segnalazione del fatto al Servizio legale della Regione. Giusto.

Resta da vedere se ci sono anche altre responsabilità. Ricordo che al comparire del primo movimento franoso, un contadino del luogo mi raccontò che in quel punto negli anni sessanta in pieno luglio, si piantò una mietitrebbia. Per la ragione che sotto c’è un esteso acquitrino. Facile quindi prevedere che se si smuove la terra sopra, questa scivola sull’acqua e si mette in movimento. Verso il letto del fiume.

Resterebbe allora da capire perchè non si è intervenuti subito al risanamento. L’autorità dice che la prescrizione c’era, ma allora chi doveva controllare che fosse eseguita? Occorre che questo venga spiegato, anche perchè quell’area, da quando venne sconvolta dalle cave per costruire l’Autostrada, ha mostrato evidenti segni di degrado. E come valutare l’opera nel tempo delle ruspine dei contadini?

Infine, quell’area, dopo le cave, doveva essere interessata ad un piano di risanamento, credo conseguente alla VIA di autorizzazione delle stesse. E’ vero che è rimasto nei cassetti e perche? Sarà forse il caso che qualcuno – amministratore, forza politica, movimento, giornalista – riapra quel cassetto e riprenda in mano la questione.

Per adesso solo cronaca. La frana sopra al Senio a Biancanigo, della quale si parla da anni, si è mossa. Ha chiuso in parte l’alveo del fiume e l’acqua – che vuole passare – ha eroso tutta la golena verso Castel Bolognese e iniziato ad intaccare la riva. E’ in atto quindi una condizione di pericolo. Per fortuna si sta lavorando alacremente per rattoppare il guaio e speriamo ce la possano fare per domani, quando è prevista un’allerta per la pioggia.

Ma non è tutto. Sempre in zona frana Biancanigo, verso est, in corrispondenza di un rio che porta giù acqua dalla zona Campo cross si è staccata un’altra frana. Da una delle foto si può solo intravvedere. E altre piccole frane stanno intaccando la strada che porta ai Vernelli.

Non dico altro, se non che le autorità preposte forse hanno minimizzato per troppo tempo quel pericolo. Sarebbe interessante che un giornalista, o anche un politico con pratica di accesso agli atti, scavasse un poco su questa vicenda e che i cittadini fossero debitamente informati circa lo stato dell’arte. Vedremo.

Esiste un rio, il rio Cupa, che porta l’acqua che potrebbe cadere in eccesso dalla Serra di Castel Bolognese al fiume Senio in località Biancanigo. Fino agli anni settanta era fonte di guai per gli abitanti di Biancanigo che spesso venivano allagati dall’acqua che da esso tracimava. Poi l’amministrazione Gaglio/Franzoni, con il contributo del Genio Civile riuscì a canalizzare l’acqua con un’opera che supera il canale dei Mulini e che arriva senza intoppi nel Senio.

Ultimamente i biancanighesi hanno rischiato di bagnarsi nuovamente per colpa di alcuni istrici e forse di un tasso che avevano scavato larghe tane nell’argine pensile del rio. Il caso ha voluto che nel corso della camminata degli Amici del Senio dell’uno ottobre queste tane siano state viste e segnalate alle autorità competenti (ex Genio Civile che fa parte della struttura che si occupa anche del Senio).

La scorsa settimana c’è stato l’intervento per la messa in sicurezza consistito nella cattura degli istrici e nel rifacimento completo di due tratti di riva. Ora i cittadini di Biancanigo potranno tornare a dormire sogni tranquilli. Siamo contenti che il senso civico dei mostri associati sia servito a qualcosa di utile.