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Sapete che l’Associazione Amici del fiume Senio risponde volentieri agli inviti delle Scuole e delle Amministrazioni comunali impegnate a sviluppare l’idea di Comunità educanti a sostegno del benessere e della crescita dei nostri figli e nipoti.

Castel Bolognese è impegnata su questo terreno. Giorni fa abbiamo accompagnato una classe seconda delle elementari del plesso Ginnasi ad una visita nel nostro fiume. E’ stata una esperienza molto bella. I ragazzini, condotti dalle loro Maestre, hanno dimostrato di sapere rispondere bene ad ambientazioni anche diverse dal solito.

Abbiamo scelto di percorrere l’argine dal Boccaccio al Ponte del Castello e di tornare per la campagna, con tappa alla chiesa della Pace. Quel tratto di argine non è servito da una comoda stradina, come nella zona Parco fluviale. I ragazzi hanno camminato sull’erba, per un tratto anche abbastanza alta, con attorno una vegetazione fitta esempio vero di biodiversità. Circa e metà percorso, dopo gli orti, per circa un chilometro hanno camminato in alveo, a fianco della riva del fiume, sotto una galleria di canne folte. Emozionante per tutti, e bellissimo. Un’esperienza che certamente i ragazzi non dimenticheranno facilmente.

Come è stato possibile? Il caso ha voluto che una persona che abita nei paraggi, amante del fiume, abbia poche ore prima del nostro arrivo, pulito con dovizia il sentiero, mettendolo in sicurezza. Così abbiamo potuto passare ed esplorare una natura diversa dal solito. Compreso le tante tane di animali che, purtroppo, stanno minando la stabilità dell’argine.

Desidero ringraziare gentilmente quella persona, si chiama Roberto, così come ringrazio la famiglia Zardi che ha pulito un lungo tratto di argine – proprio per facilitare il passaggio dei ragazzi – e l’ortolano Antonio che ha mostrato ai ragazzi il miracolo della terra, reso evidente dall’orto. Grazie infine alla famiglia Rambelli che prima del Ponte ci ha consentito di passare dal suo cortile per giungere sulla via Emilia.

Ma non è stata solo avventura. Lungo il primo tratto del percorso avevamo sparse le fotografie di una mostra degli Amici del Senio dedicata agli animali di fiume. In quel punto i ragazzi sono stati coinvolti dall’entomologo Roberto Fabbri – direttore del Podere Pantaleone – e hanno potuto apprendere quanto sia utile la presenza dei piccoli animali e quanto questi siano decisivi per la biodiversità necessaria alla salvezza del pianeta.

Al ritorno i ragazzi e tutti noi ci siamo rifocillati nel cortile della chiesa della Pace. Qui abbiamo potuto apprendere per bocca di Paolo Grandi perchè quella chiesa si chiama “della Pace” e anche quante diatribe storiche si siano svolte in quella località nei secoli passati. Poi una breve sosta e una riflessione davanti al grande mosaico dedicato alla Pace fra gli stati e fra le religioni che la Comunità parrocchiale ha costruito in un grande muro. Tutti i ragazzi hanno avuto in dono una foto di quel mosaico per fare si che resti bene impresso in loro il tema della Pace. Ringrazio molto la famiglia che che ci ha accolto in parrocchia – di cui purtroppo non ricordo i nomi – per lo spirito davvero fraterno dimostrato.

Che dire infine? Questa esperienza fra scuola, territorio e società, frutto del lavoro di un mondo della scuola che si apre e dell’amministrazione comunale che propone e sostiene, ci parla senza dubbio di una comunità che si fa educante e di un territorio che parla, collegando il passato al futuro.

Dopo otto chilometri a piedi, i ragazzi, un poco stanchi, ma in perfette condizioni di spirito, hanno salutato col “cinque” e con un arrivederci che speriamo sia presto. L’ultima parola va alle maestre e alla loro professionalità che spetta a noi tutti valorizzare come si merita.

Domenico Sportelli

 

Il fiume accoglie la scuola che esce nel territorio. Dopo le uscite sul Senio con i ragazzi delle Medie del 28 aprile e del 3 maggio, è stata la volta dei professori. Venerdì 13, a dispetto della cabala, è stata una bella giornata. Insegnanti, amministrativi e Ata, terminate le lezioni hanno pensato ad un momento di socializzazione esterna all’ambito scolastico e ci hanno chiesto di accompagnarli a Tebano, percorrendo l’argine del Senio. Come i loro ragazzi nelle settimane precedenti.

E’ stata una bella esperienza. Faceva caldo, ma come se nulla fosse, siamo giunti rapidamente a Tebano, accolti da Laura Montanari, coordinatrice del Polo tecnologico, che ci ha ospitati e da alcuni attivisti Amici del Senio che avevano ben pensato di cuocere salsiccia e piadine. A Tebano, gradita sorpresa, si è aggiunta al gruppo la Dirigente della scuola, Pamela Ausili.

A noi è parso significativo che questa iniziativa abbia avuto luogo e che vi abbiano partecipato tutte le componenti della Scuola. Ci è parso un buon passo nella direzione di quella comunità educante che potrebbe essere una utile prerogativa del futuro per la nostra scuola.

Ancora una prova di quanto sia importante il legame con il territorio. Abbiamo già detto di Tebano ombelico del Senio. E’ giunto il momento del salto di qualità. Si farà la nuova cantina-scuola, avanzano le idee per valorizzare il bello. Occorrono scelte e investimenti capaci di attrarre e consolidare i turisti esperienziali che a Tebano e lungo la valle del Senio possono trovare tante belle risposte alle loro aspettative.

Avanti allora con la ciclo via del Senio-Lamone, con la strada del foliage innervata lungo il percorso della 50 km di Romagna. Con il percorso delle 7 chiese a Castel Bolognese per valorizzare crinali e cantine e analoghi percorsi da inventare negli altri comuni del Senio, sostenuti dalla velo stazione di Castel Bolognese. Avanti con la land art e la cultura di fiume proposta dall’Arena delle Balle promossi da Primola Cotignola; avanti con Acque e Miracoli a Tebano e con le altre iniziative di fiume che stanno crescendo.

Avanti con la rinaturalizzazione dell’area delle casse di espansione di Cuffiano/Faenza, con il parco dei budelli del Senio fra Castello e Solarolo proposti anni fa dalla Provincia. Con l’idea della Promenade Severoli per in percorso romantico del Senio a Fusignano. Con la proposta di aggregare i tanti piccoli Musei attorno al Senio, fra cui la Raccolta storico didattica Novecento di Tebano e con tante altre idee che sono in campo e che attendono di essere colte e valutate.

Un territorio accogliente e bello, pensato e messo a sistema, potrà essere la base non solo di uno sviluppo eco sostenibile della nostra economia, ma anche l’arena della coltura di una comunità che crede nei propri giovani e che a loro si affida, pensando al domani.

Ed ora alcune foto di una scuola che esce dalle proprie mura e si salda con il territorio.

 

 

 

“Ciao Domenico” e il cinque, l’un dopo l’altro, come due squadre prima della sfida. E’ così che i ragazzi delle seconde classi delle Scuole medie di Castel Bolognese ci hanno salutato, dopo la prima mattinata passata insieme ai loro insegnanti lungo gli argini del fiume Senio.

L’idea è nata dall’Amministrazione comunale. Quella di lavorare attorno al concetto di comunità educante, della comunità che si fa scuola e che lavora per cementare il rapporto con i suoi giovani cittadini nella ricerca della giusta simbiosi fra ricevere e offrire. La “scuola” l’ha discussa e accolta.

Fra le diverse uscite programmate nel territorio, agli Amici del Senio è toccato di sostenere quella della conoscenza del nostro fiume fatta di ambiente, paesaggio e storia. Siamo contenti di averla proposta, lusingati dal suo accoglimento e felici perchè il risultato non ha deluso le attese.

Le giovani ragazze e i giovani ragazzi, che erano al centro della nostra attenzione, hanno partecipato con lo spirito giusto. Curiosità, abnegazione e forza di volontà, disponibilità all’ascolto, partecipazione al gioco delle parti e divertimento. Come era giusto fosse. I loro insegnanti sono stati guide sempre presenti, attente e discrete.

Partendo dalla Scuola, siamo andati a piedi a Tebano, fino alla quattrocentesca Diga steccaia che origina il Canale dei mulini, percorrendo tutto l’argine del fiume. Sei chilometri all’andata e cinque al ritorno per effetto di un piccolo taglio al percorso. Si è trattato di una vera immersione nella natura, fra fiori ed erba alta, al cospetto del bel paesaggio forgiato negli anni dal rapporto fra il lavoro dei contadini e l’ambiente.

Lungo il percorso abbiamo cercato di dare sostanza al concetto di comunità educante inserendo la presenza e il contributo di persone qualificate per dare senso educativo e culturale a ciò che incontravamo e che meritava attenzione. A tenere insieme tutti questi “inserti” ci ha pensato, con la sua affabulazione, Mario Baldini di Primola Cotignola, inventore dell’Arena delle balle di paglia.

E così Ester Ricci Maccarini e Linda Caroli ci hanno parlato del Sentiero della legalità e delle panchine dedicate; Marco Dalmonte e Giuseppe Masetti si sono soffermati sulla guerra nel Senio e sull’eccidio di Villa Rossi; Patrizia Capitanio, Laura Montanari e Mario Cavina ci hanno parlato di acque e miracoli a Tebano; Lucio e Roberto hanno illustrato il lavoro di vigilanza ed educazione ambientale delle Gev; Fabio Pezzi ha fatto conoscere ai ragazzi il corso di laurea a Tebano in materia vitivinicola; Elvio Cangini si è soffermato sulla storia della quattrocentesca Diga steccaia e sulla Chiusa del canale dei Mulini; io ho potuto parlare della fonte di acqua solfurea della Pocca e degli alberi che ci aiutano a vivere meglio.

L’intervento di tutte queste persone, quello della nostra Associazione e dei dieci insegnanti coinvolti sul campo, pensiamo abbiano dato consistenza all’idea di comunità educante, alla positività di questo processo che deve andare avanti, senza però tralasciare il dovere di interrogarci circa talune difficoltà riscontrate da situazioni esogene venute alla luce.

Un grande grazie a tutte le persone coinvolte, al corpo dei docenti e particolarmente agli studenti che hanno costituito la vera anima dell’iniziativa. A tutti il nostro arrivederci e l’augurio di buona vita.