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Riproponiamo Profumo di pane a “Cà ad san Zvan”, a Tebano, nella bella casa di impianto ottocentesco – forse chiesa, forse convento – dalla quale si può ammirare dall’alto il Senio e il panorama della sua valle, verso Monte Mauro. Lo scorso anno, per soddisfare le richieste, facemmo due puntate. Quest’anno il calendario degli impegni non lo consente, quindi affrettatevi a prenotare. Abbiamo 25 posti.

Sfogliando all’indietro le pagine del sito, troverete la cronaca e le foto delle passate edizioni.

Leggete con attenzione il programma (cliccate due volte sulla foto). Se vi chiedete quanto costa, vi diciamo che non c’è biglietto. Alla fine, se vorrete, potrete lasciare un’offerta libera che ci aiuterà per le future iniziative. Inoltre, chi lo vorrà, potrà iscriversi (o rinnovare l’adesione) alla nostra Associazione (5 euro) e così sostenerci, entrando a fare parte della nostra famiglia.

2016-01-31 12.18.18Lievitato, lavorato, cotto e mangiato. Dirlo è semplice, ma il lavoro è iniziato mercoledì con la prima lavorazione del “lievito madre”. Quattro giorni di cura e stamattina quell’impasto in fermentazione ha contaminato il resto della farina per la fase finale del lavoro: impasto, gramatura, lievitazione, confezione delle pagnotte, ulteriore lievitazione, cottura… .

Abbiamo deciso per un pane naturale e semplice. Un pane “vecchio” per un sapore particolare, molto distante da quello che maggiormente si confeziona oggi. Intanto il “lievito madre”, poi farina bio di grano tipo 2 macinata a pietra in un forno del forlivese, acqua di falda. Niente sale e niente di altro.

La cottura è avvenuta in un vecchio forno – forse con oltre un secolo di vita – di quelli col pollaio sopra e il maiale sotto. Riscaldato per 6 ore, fino al completo imbiancamento della volta, poi svuotato delle braci. Il pane si è cotto in una mezz’oretta, in modo assolutamente uniforme, a testimonianza della perfezione con la quale fu costruito.

Davvero una bella esperienza, che ha coinvolto tutti i partecipanti, a partire dai ragazzini ai quali certamente rimarrà impresso qualcosa nella mente.

La scena si è svolta a Cà San Giovanni di Alberto Montanari e della sua famiglia. Cà San Giovanni è una vecchia casa, forse un tempo un piccolo luogo per il culto religioso, posta in una piccola altura, a Tebano, di fianco al fiume Senio. Alberto l’ha trasformata in struttura per l’Agriturismo. E’ circondata da terreno coltivato in base alle regole del biologico, con la produzione di beni completamente trasformati e venduti dalla famiglia.

Ad Alberto e alla sua famiglia va il grande ringraziamento degli Amici del fiume Senio per essersi prestato a questa esperienza. Grazie poi a Gigi Franzoni per la “grama”, attrezzo fondamentale, a Gigliola, a Maria, a Marisa e a tutte le persone che hanno aiutato in qualche modo.

Si replica il 14 febbraio.

Poi ci dedicheremo alla cultura delle erbe di fiume.

 

 

 

Le guardiane di Cà San Giovanni

Le guardiane di Cà San Giovanni

Alcune informazioni sulle due domeniche al profumo di pane (31 gennaio e 14 febbraio).


Sede. 
Agriturismo Ca’ San Giovanni – via Tebano 42 – Faenza. Ambiente agreste, vero agriturismo, bello per ragazzi amanti degli animali.

Programma.
Ore 9, accoglienza e inizio laboratorio del pane (come si faceva una volta). Ore 12, in attesa che cuocia il pane, assaggeremo un piatto di pasta ammannito sul posto. Quando sarà sfornato, assaggeremo il pane con il companatico che ogni famiglia avrà portato per se. Il pane che resterà sarà distribuito ai partecipanti. Nei tempi morti potremo fare ciò che vogliamo (giocare a carte, ascoltare musica, discorrere, niente).

Quanti siamo. L’influenza ha rimescolato un poco le carte. Al momento siamo 23 in entrambe le domenica. Ci saranno ragazzini fra i 5 e 10 anni (circa). Questo è bello perchè potranno fare amicizie nuove e non si annoieranno troppo con i giochi dei “vecchi”. C’è quindi ancora posto per 4-5 persone che volessero aggiungersi. Prenotatevi.

Quanto costa? Non è prevista nessuna quota. Chiederemo solo una offerta libera e volontaria (che ci consenta di pagare le poche spese vive – visto che l’ospitalità di Alberto e della sua famiglia è gratuita – e che ci aiuti a fare altre iniziative in futuro). Nel corso della giornata chi vorrà (senza che costituisca un dovere) potrà iscriversi all’Associazione Amici del Senio (€ 5) e/o potrà firmare la petizione dell’Associazione a sostegno della valorizzazione del fiume Senio.

A vostro carico? L’unica cosa a carico dei partecipanti è il companatico, se vorrete imbottire il pane, quando sfornato. Per bere, noi mettiamo l’acqua. Se volete potete portare vino, oppure potrete acquistare quello di Alberto che lo produce.

Vi aspettiamo

Info: Domenico Sportelli, presidente Associazione  (cell 3400532380)