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Tempo fa diversi cittadini segnalarono la presenza di una staccionata di legno e di cani di grossa taglia in libertà che impedivano i passaggio delle persone lungo il fiume Senio al Ponte del Castello. Ne parlammo con questa nota nel nostro sito Continuano i gesti di intolleranza lungo il Senio. Una situazione antipatica e annosa che attende di essere definitivamente risolta in nome del diritto delle persone di potere camminare liberamente a piedi lungo i fiumi, come hanno sempre fatto.

Ricordo che questo diritto è stato ultimamente ribadito da alcune sentenze del Tribunale di Ravenna in riferimento ad un caso quasi analogo avvenuto in un altro tratto del fiume, sempre nella zona di Castel Bolognese. Ne abbiamo parlato qui Tolta la sbarra sull’argine del Senio.

Ebbene, i giorni scorsi abbiamo avuto la notizia che a seguito dell’intervento delle autorità – supponiamo guardie ecologiche e autorità del fiume – la staccionata è stata rimossa. Purtroppo la questione non è completamente risolta perchè, come si può vedere dalla foto, al posto della staccionata è stato tirato un filo che sostiene un segnale di divieto di passaggio e un altro segnale che lascia sottintendere che in quella parte del territorio comunale ci siano ancora cani liberi.

Speriamo che quanto prima anche questo problema sia risolto e che la normalità sia ristabilita. Ricordo che il libero accesso al letto del fiume, alle sue rive, ai suoi argini è sopra tutto un problema di sicurezza. I sorveglianti, chi deve fare la manutenzione e coloro che debbono intervenire in caso di emergenza non possono avere ostacoli che facciano ritardare la loro azione. I primi ad essere preoccupati dovrebbero essere gli abitanti del Ponte.

Per ultimo va ricordato che il ponte sulla via Emilia è stato realizzato nel dopo guerra e che tutti i ponti realizzati in quel periodo necessitano di particolare sorveglianza. E’ quella una delle ragione per le quali la Regione ha deciso da tempo di tenere ben puliti i fiumi almeno per alcune centinaia di metri, sopra e sotto tutti i ponti. Al Ponte del Castello siamo ben lontani dall’osservare quel precetto. Il problema sarà certamente all’attenzione dell’Autorità del fiume che potrebbe ben dire quando si pensa di manutentare quel tratto di fiume.

La staccionata rimossa.

 

Giovedì 26 novembre al Granaio di Fusignano si parlerà di manutenzione del Senio, ma penso anche di casse di espansione alla luce delle risposte dell’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo.

Ringraziamo Nicola Pasi – sindaco di Fusignano – e l’Autorità del fiume – rappresentata in questo caso dalla signora Caterina Mancusi – che mantengono la promessa di un incontro annuale per parlare della sicurezza del Senio nella data della ricorrenza della rotta del fiume a Fusignano avvenuta nel 1949.

 

Continuano purtroppo gli episodi di intolleranza lungo le rive e gli argini del fiume Senio. Da anni denunciamo pubblicamente lo stato di disagio ti tanti cittadini che passeggiano o vanno in bici lungo il Senio. Io stesso sono stato oggetto di atteggiamenti poco cortesi per non dire altro. Messe di divieti, cartelli ferocemente intimidatori, pericolosi ostacoli lungo i sentieri, parole poco cortesi, cani di grossa taglia liberi di avvicinarsi e intimidire le persone.

In questo modo viene lesa la libertà delle persone e il diritto che hanno di vivere il territorio in cui risiedono. Gli ultimi episodi di intolleranza sono stati segnalati dal Ponte del Castello dove, procedendo sopra l’argine verso il ponte sulla via Emilia, giunti ad un certo punto pare si venga affrontati da un cane libero di grossa taglia, evidentemente addestrato, che ti tiene fermo anche per lungo tempo prima che arrivi il suo padrone e lo richiami. Configurando con questo atteggiamento, a nostro avviso, un gesto chiaramente intimidatorio.

Come associazioni Amici del fiume Senio pensiamo che sia giunto il momento di porre fine a questa assurdità. Segnaleremo questa problematica alle varie autorità affinchè la situazione sia valutata, chiarita e composta.

Esiste poi una seconda questione. La manutenzione del fiume Senio al Ponte del Castello ci pare essere non adeguata. Sappiamo che il Servizio di Bacino è lodevolmente all’opera nel tratto a nord del ponte. Da anni, se non erriamo, si dice che la salute di quel ponte e di quello della ferrovia non sia proprio così buona e che, quindi, occorra una continua vigilanza favorita certamente da una buona visibilità. In aggiunta, non siamo certi che a sud-ovest del ponte sulla Emilia sia così semplice in caso di emergenza potersi avvicinare all’argine.

Sottoporremo questi problema all’Autorità del fiume. Chiederemo quando si darà luce al ponte con adeguato intervento sulla vegetazione e se le norme di sicurezza (per tutti) in quel tratto siano corrispondenti alle norme.

Concludo con alcune foto di pochi giorni fa del bellissimo ambiente che si scorge lungo l’argine del Senio verso il Ponte del Castello (cliccate).

 

 

Il Granaio colmo a Fusignano martedì sera per ricordare la rotta del Senio di settanta anni fa e parlare del futuro. La serata è iniziata con una rappresentazione dell’evento. Mentre, a luci spente, passavano le immagini del film in proiezione quella sera al cinema – Scheherazade, con l’allora famosa Yvonne De Carlo – gli amici della compagnia Teatrale di Rosetta hanno ricostruito la colorita scena che avvenne nel momento in cui l’argine cedette. Ringraziamo per questo gustoso contributo Luciano Boschi, Massimo Mazzotti, Gloria Gramentieri e Maurizio Gramentieri che si sono gentilmente prestati alla messa in scena. A seguire, Giuseppe Bellosi, apprezzato attore, scrittore e ricercatore storico ha rievocato qual triste momento, riferendosi alle testimonianze di quel tempo.

La sala del Granaio

Perchè le casse di espansione non sono ancora partite?

Nella consapevolezza che quel triste episodio potrebbe riaccadere, dopo il ricordo, la serata ha consentito di fare il punto sul tema della sicurezza del Senio. L’ingegnere Claudio Miccoli, responsabile del Servizio Area Reno e Po di Volano, ha spiegato le ragioni dei ritardi nell’entrata in funzione delle casse di espansione programmate quasi venti anni fa. Ragioni che stanno, a suo dire, nella complessità del progetto originario che partiva da cave di inerti che dovevano poi trasformarsi in casse di espansione. In seguito si sono registrati problemi, risolti solo in queste settimane, nella gestione del rapporto con i privati proprietari dei terreni. Inoltre è stato necessario adeguare il progetto dell’opera alle mutate condizioni climatiche e metereologiche, elevandone la qualità. Non per ultimo l’aspetto dei finanziamenti, oltre 10 milioni, dei quali si è avuto la disponibilità solo nell’agosto scorso.

La cassa di espansione oggi.

Nella primavera del 2020 partirà il bando per l’opera.

Superati questi problemi, Miccoli ha affermato che nella primavera del 2020 si potrà indire il bando europeo per l’assegnazione dei lavori. Un’altra buona notizia consiste nel fatto che è stata appaltata per tre anni la manutenzione ordinaria del Senio per un importo di 300 mila euro, uscendo così da una fase emergenziale durata troppo a lungo. Miccoli ha poi aperto alla possibilità che il fiume possa tornare ad essere frequentato dalle persone e anche all’idea, sostenuta con forza dagli Amici del Senio, di attuare un percorso naturalistico collina – mare, alla condizione che non si mini la stabilità degli argini e che non costituisca intralcio e obbligo di alcun tipo per chi ha la responsabilità di gestire la sicurezza del Fiume.

Tavola presentata dal dottor Claudio Miccoli

Sarà un’opera di alto livello.

Il dottor Miccoli ha poi fornito alcuni dati molto importanti e da conoscere. Il funzionamento dell’opera consentirà di intervenire nei momenti di picco della fiumana. In quella fase le casse si riempiranno. Passato il picco, l’acqua tornerà al fiume, salvo un determinato quantitativo che resterà in deposito nelle casse per poi essere utilizzata in estate a supporto del Consorzio per l’irrigazione delle campagne, oppure per mantenere al fiume in caso di siccità estrema il minimo decorso vitale dell’acqua.  Le casse conterranno 4 milioni di metri cubi di acqua dei quali 1,5 milioni resterà in deposito per gli usi civili sopra descritti. Altro dato molto interessante fornito da Miccoli riguarda la subsidenza della pianura ove il Senio scorre: 1,5 metri dal dopoguerra ad oggi; questo significa che gli argini si sono abbassati di fatto di un metro e mezzo, quindi di un grave pericolo aggiuntivo derivato dalle estrazioni dal sottosuolo. L’opera sarà protetta per 3,5 chilometri, sopra e sotto, da una particolare messa in sicurezza del fiume. Costerà oltre 10 milioni di euro, costituiti da interventi dello Stato e della Regione.

Immagini della Mostra della rotta.

Avremo il percorso naturalistico del Senio.

Il Senio però, oltre a fonte di preoccupazione, può rappresentare anche un volano di sviluppo per l’economia della sua vallata. In questa visione, Domenico Sportelli, presidente dell’Associazione Amici del fiume Senio, ha dato sostanza all’idea di un percorso ciclo pedonale del Senio che unisca la collina al mare, i parchi regionali del Gesso e del Delta e che si colleghi al progetto nazionale di ciclabile del Vento, da Torino a Venezia. Sportelli ha poi informato del fatto che recentemente le Unioni comunali della valle del Senio hanno condiviso l’impegno di promuovere un progetto preliminare di ciclabile lungo il percorso del Senio, con le caratteristiche di poterlo candidare ai bandi di finanziamento europeo.

Il tratto di ciclabile del Senio già in funzione a Castel Bolognese

Alla Regione piace che il tema della sicurezza venga coniugato con il turismo lento.

L’assessora regionale ad Ambiente e Protezione Civile Paola Gazzolo, ha confermato le affermazioni e gli impegni esposti dal dottor Miccoli ed ha espresso un consenso non formale all’idea che il fiume possa rappresentare in futuro anche vettore di turismo lento e opportunità economica per le popolazioni della vallata. La Gazzolo ha sottolineato il ruolo della Regione per sbloccare le vicende delle casse di espansione, intervento decisivo, che ha potuto consentire lo sblocco dell’iter procedurale che porterà al bando nella prossima primavera.

L’assessora regionale Paola Gazzolo

Il 26 novembre del 2020 ci rivedremo a Fusignano per vedere se alle parole sono seguiti i fatti.

Al termine della serata, il sindaco di Fusignano Nicola Pasi, ha espresso il proprio compiacimento per la folta presenza di pubblico e la propria soddisfazione per gli impegni esposti da Miccoli e dalla Gazzolo circa le diverse tematiche del Senio. Non mancando di rilevare i ritardi di questi anni, ha assunto l’impegno di riconvocare fin da ora analoga riunione il 26 novembre del prossimo anno, per verificare, alla presenza dei tecnici e della Regione lo stato dell’arte a quel momento.

Il sindaco di Fusignano Nicola Pasi con Giuseppe Belosi

Grazie.

A conclusione del riassunto della serata, gli Amici del Senio ringraziano l’Amministrazione comunale di Fusignano e la Pro Loco per il decisivo supporto che hanno fornito alla Creazione della Mostra della rotta e della serata del ricordo. Non possiamo dimenticare il decisivo lavoro organizzativo svolto da Roberto Torricelli e Marcello Bezzi, gli amici fotografi e tutti coloro che hanno fornito testimonianze e supporto. Grazie all’ingegnere Claudio Miccoli e all’assessora Paola Gazzolo per il loro contributo portato.

Parlano del Senio e anche degli Amici del Senio. Su Settesere  di venerdì scorso, Alice Lancioli ha sintetizzato gli obbiettivi attuali della nostra associazione, ponendone in risalto la valenza turistica. Certamente, quella dell’interesse anche economico della vallata, è una delle gambe che sostiene la nostra proposta di percorso ciclo-naturalistico del Senio, dalla collina al mare. L’idea di una guida e di un info point del Senio sono due strumenti che la corroborano, che la rendono plausibile.

Il nostro interesse non è quello di gestire un punto di promozione turistica. Noi, poggiando sul volontariato, vorremmo solo avviare qualcosa che poi in futuro potesse essere gestito da giovani che potessero anche trarne beneficio economico. A fianco di questo servizio sarebbe bello potervi collocare la nostra sede operativa. Domattina ne parleremo con l’Amministrazione comunale di Faenza. Nei prossimi giorni ne parleremo con il direttore di IF, la società d’area Imola-Faenza chiamata a promuovere le attività turistiche.

Il Corriere Romagna di sabato 25 novembre, dedica al Senio addirittura una pagina intera. In questo caso l’articolista pone l’accento sul tema delle casse di espansione e della sicurezza ad esse legata. La vicenda comincia ad assumere i toni dell’incomprensione. Servirebbe chiarezza. Da anni si dice che quell’opera è indispensabile per la sicurezza dei cittadini della valle, che il Governo ha stanziato 8,5 milioni di euro (sono tanti soldi) per attuarne il funzionamento e che è tutto pronto, ma l’avvio dei lavori, promessi e puntualmente rinviati da anni, non comincia mai.

L’unico lavoro svolto nella cassa già pronta e che attende da anni di essere collegata al Senio, è la recinzione di questa con rete e filo spinato alti tre metri, sostenuti da una fitta rete di pali, di cui non si capisce lo scopo, che sicuramente satrà costata una ingente cifra, ma che certamente non corrisponde alle indicazioni della VIA (valutazione di impatto ambientale) coerenti con l’opera.

L’articolo chiama in ballo – a ragione – l’assessore regionale competente, titolare della materia. Anche noi nei prossimi giorni lo faremo invitando la signora Paola Gazzolo a venire in Romagna per un sopralluogo del sito in cui si deve realizzare l’investimento.

La pagina che il Corriere dedica all’argomento contiene poi alcuni piccoli refusi. Ad esempio, il virgolettato sotto al titolo va attribuito a Sportelli (Amici del Senio) e quando si cita Domenico Rambelli deve intendersi Domenico Sportelli. Mentre l’incontro di stasera a Rossetta, in cui si parlerà di sicurezza del Senio e di percorso ciclo-naturalistico, è promosso dalla Polisportiva Rossetta, con il patrocinio del Consiglio di zona.

Ecco gli articoli di cui si parla

 

 

 

Il Senio all'altezza del passo Lungaia.

Il Senio all’altezza del passo Lungaia.

Ieri abbiamo incontrato il presidente dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna Luca Piovaccari. La nostra intenzione era quella di fare il punto sulle problematiche del Senio e sugli obbiettivi che come Associazione ci proponiamo. Questi i titoli degli argomenti trattati e la sintesi delle cose dette.

SICUREZZA. Da tempo ci viene spiegata la pericolosità del Senio e che le casse di espansione di Cuffiano sono fondamentali per la sicurezza dei centri abitati verso valle. Ci è stato detto che il collegamento della cassa da tempo completata col fiume era nella lista dei 20 progetti prioritari della Regione. Che il finanziamento (8,5 milioni) era certo e che i lavori sarebbero iniziati nel 2015. Poi abbiamo saputo che il progetto definivo dell’opera ancora manca; nel frattempo il presidente della Provincia ha fatto sapere che i lavori di collegamento DELLE CASSE inizieranno nel 2016 (mentre i lavori di ripascimento della costa sarebbero iniziati subito). Abbiamo fatto presente al nostro interlocutore che qualcosa forse non quadra nella vicenda e che quindi fossero forniti chiarimenti. Uno dei dubbi è che se il collegamento deve essere contestuale per LE due CASSE, ipotizzando che il completamento della seconda possa avvenire fra due anni (e forse più) corriamo il pericolo di vedere ultimati i lavori fra non meno di 5 anni. Molto più logico, e speriamo possibile, allacciare subito la cassa già pronta, poi al momento debito la seconda. Piovaccari si è riservato di fare qualche verifica e di informarci.

PERCORSO CICLO PEDONALE. L’Unione della Bassa è determinata ad andare avanti. Ritengono che il primo passo possa essere quello di garantire il periodico sfalcio dell’erba sulla sommità dell’argine, affrontando nei modi possibili il passaggio sotto i ponti. Per questo scopo puntano ad una convenzione con l’Autorità di Bacino che affidi ai comuni questo compito. Francamente questa ci sembra una buona notizia, da sostenere. Certo, non dimenticando che l’obbiettivo definitivo deve essere quello di un fondo stabile del percorso. Abbiamo chiesto che si operi per coinvolgere anche i comuni arginati del faentino, assumendo l’impegno di spingere anche noi in quella direzione.

COMUNE CAPOFILA. Dalla discussione abbiamo capito che nei fatti questa importante funzione la sta assumendo l’Unione dei comuni della Bassa Romagna e che sta già operando per attivare collegamenti solidi con la parte della Romagna faentina. Anche questa ci è parsa una buona notizia.

MOSTRA DEI PRODOTTI DEL SENIO. Dopo la mostra Storico-paesaggistica del Senio, ci piacerebbe editare una Mostra sui PRODOTTI E LE SAGRE del Senio. Siamo stati incoraggiati ad andare avanti.

SEGNALETICA. Abbiamo convenuto sull’opportunità di studiare una segnaletica del Senio, coordinata e funzionale a coloro che percorrono il percorso ciclo pedonale. Una segnaletica che indichi le distanze, i luoghi, le attività fondamentali.

CONTRATTO DI FIUME. Abbiamo chiesto che l’Unione promuova un convegno pubblico sul tema del Contratto di fiume sulla falsariga di quello realizzato lo scorso anno a Fusignano sui temi della sicurezza. Il Presidente si è riservato di pensarci e di darci una risposta.

SENIO PER CENTO. Infine abbiamo messo in campo l’idea di produrre una pubblicazione rivolta ai bambini delle classi elementari caratterizzata da cento domande e cento risposte riferite al Senio su: storia, geografia, flora e fauna, territorio. Su questo tema abbiamo registrato consigli importanti.

Che dire. A noi è parso un incontro fruttuoso. Che avrà sicuramente un seguito nel lavoro che ogni istanza produrrà per la realizzazione di importanti obbiettivi comuni.