In attesa di tornare sul Senio, ci camminiamo intorno alla scoperta di nuovi paesaggi. Sabato prossimo, 23 marzo, saremo a Riolo Terme per salire alle Argille azzurre dei calanchi più belli della Romagna. Quelli che la televisione ha fatto conoscere al mondo intero per mezzo del ciclismo e che quest’anno – il 30 giugno – saranno toccati dal Tour de France.

Partiremo alle 9,30 in punto dal piazzale parcheggio (anche area camper con attacco luce), subito dopo il ponte sul Senio a destra prima della terme, per chi proviene dalla pianura. Sarà un giro ad anello, di circa tre ore, accompagnati da Francesco Rivola, guida del Parco, nostro associato onorario. Al ritorno passeremo dalle Vecchie terme, archeologia industriale che ci porta ad altri tempi che è bene non dimenticare.

Come avete visto dal volantino, abbiamo programmato tutta la giornata. Naturalmente ognuno potrà liberamente scegliere cosa fare, se tutto o solo una parte del programma.

Coloro che lo vorranno potranno fermarsi con noi a mangiare qualcosa da Timorso, la grande “barachina” che si trova dove abbiamo le auto parcheggiate. Poi, sempre per chi lo desidera, Francesco ci porterà a conoscere Riolo per mezzo del giro delle sue Mura. A chi come me è nato e vissuto sempre da queste parti, parrà una cosa da nulla, ma, a ben pensare, io di Riolo Terme non so nulla. Quindi, questa piccola cosa, potrà farci piacere.

Alle 15 poi, ci sposteremo alla Rocca sforzesca dove la scrittrice – nostra associata – Gabriella Costa di Palazzuolo sul Senio presenterà agli intervenuti il libro di Racconti dalle rive del Senio “E la vita scorre sul fiume”. Gabriella, che si è scoperta apprezzata scrittrici in età matura e che vanta pubblicazioni di successo, è stata premiata al concorso di Racconti del Senio promosso dagli Amici del Senio alcuni anni fa. E’ presente nel libro con due racconti, uno dei quali ispirato dalla Grotta di re Tiberio.

Nel libro anche un bel racconto di Dino Landi, casolano di nascita, vissuto in gioventù a casa Sassatello, sulla Rupe del gesso dei Crivellari.

Nel corso della giornata incontrerete il banchetto dell’Associazione dove potrete lasciare una offerta volontaria per le piccole spese ed, eventualmente, iscrivervi all’Associazione (5 € per il 2024) se riterrete di aiutarci a sostenere la nostra proposta sociale e culturale.

Ringraziamo:

  • L’Amministrazione comunale di Riolo Terme e l’Unione dei comuni della Romagna faentina per il Patrocinio concesso e l’assessore (cultura, comunicazione, politiche giovanili ed europee e gemellaggi) Davide Marani che sarà con noi nel corso della giornata;
  • Primola Cotignola che da sempre collabora con noi e ci sostiene;
  • Rivola Francesco guida del Parco e animatore di Trekking Nasturzio  che ci accompagnerà con la sua affabilità e competenza;
  • tutti coloro che ci danno una mano. Vi aspettiamo.

Foto (2021) del Vecchio stabilimento termale.

Riolo Terme – L’antico Stabilimento termale.

 

 

Riguardo i fiumi e il tema della sicurezza, possiamo dire di essere in una fase di stallo. Questo deve preoccuparci.

Lunedì scorso, con tutti i Comitati di alluvionati, ho partecipato ad un incontro in Regione con il Presidente e diversi Assessori. La riunione è stata lunga e defatigante e conclusa in uno sfogatoio abbastanza frustrante. Alla meglio è servita ad “elaborare un lutto”. La ragione di tutto ciò è che purtroppo c’era poco da dire perchè, come ha detto autorevolmente qualcuno “non gira nulla”. E di questo, purtroppo, grande parte delle ragioni vanno ricercate nella difficoltà/volontà del Governo a trovare le ingenti risorse che servono. La realtà dei fatti ci dice che i soldi stanziati sono pochi e che quei pochi che ci sono non sono tutti spesi per le difficoltà insite nei meccanismi escogitati per darli alle persone, famiglie e imprese danneggiate.

Per restare all’aspetto finanziario, oltre al tema dei rimborsi, esiste quello delle risorse che occorreranno – finiti i lavori di somma urgenza – per ridefinire il corso dei fiumi con le opere per il governo dell’acqua che potrà cadere fuori misura. I temi sono quelli di cui si parla da tempo: ponti da ricostruire, casse di espansione e di laminazione, briglie e invasi, arretramenti degli argini, tracimazioni e allagamenti controllati. Ebbene, stando alla situazione odierna, prepariamoci pure a tempi lunghi e lunghissimi. La sicurezza che tutti cerchiamo, il diritto a non spaventarci se cade un poco di pioggia non sono dietro l’angolo. Purtroppo.

Quello che è stato detto lunedì, ve lo racconto in pillole, tenuto conto che la discussione di organico ha avuto ben poco.

Ci sarà un contributo per i beni mobili colpiti dall’alluvione. La Regione, sostenuta dai protagonisti del Patto per il Lavoro e per il Clima, ha presentato a Figliuolo e al Governo una lunga serie di proposte di modifica alle norme attualmente in vigore, per semplificarle e per estenderne l’efficacia. Fra queste è stato riproposto il tema dei rimborso per i beni mobili, fino ad ora esclusi. Su questo punto il Presidente ha espresso ottimismo, si pensa che la proposta verrà accolta.

Donazioni. All’Emilia e Romagna sono giunti fino ad ora dalla solidarietà popolare circa 48 milioni.  Molti sono già stati destinati. Fra questi 18,5 milioni sono stati devoluti al sostegno dei danni agli autoveicoli. Le domande al momento sono 5.590. Ad ora sono state liquidate quelle presentate fino al 31 ottobre (1.771). Si sta lavorando il numero più consistente di domande presentate in novembre (2.691).

E’ aperta la discussione per l’allocazione degli ultimi 15 milioni. Un terzo andranno alle Imprese, due terzi alle famiglie e cittadini. I Comitati hanno avanzato le loro proposte, saranno ascoltati i comuni e tutti i soggetti sensibili. Si fa largo l’ipotesi di un contributo al sostegno dei costi per le perizie e di un intervento a supporto di chi si dota di sistemi di protezione (paratie, valvole, ecc.).

Il futuro dei nostri fiumi. Si lavora ad un piano madre per la ricostruzione, al centro la difesa delle città. Sono state esposte alcune idee basilari che indico non in ordine di importanza:

  • Non saranno rialzati gli argini;
  • si interverrà sui ponti, ove possibile;
  • saranno pianificati gli interventi per il controllo della vegetazione e degli animali fossori;
  • saranno abbassate ove possibile le golene per recuperare volumi per l’acqua;
  • ci saranno arretramenti arginali e, ove compatibile, un loro adeguamento strutturale per la tracimazione controllata;
  • saranno portati a termine i lavori delle casse di espansione e di laminazione già programmate e ne saranno fatte delle nuove secondo le esigenze, nel quadro di una visione di bacino;
  • ci sarà adeguata attenzione al tema delle frane;
  • saranno possibili delocalizzazioni;
  • sarà posta attenzione al tema del drenaggio delle acque di pioggia. Tradotto: rivisitazione e adeguamento delle fogne, maggiore cura alla rete scolante, una nuova politica urbanistica più attenta al tema delle alluvioni;
  • verso monte potranno essere consentiti piccoli argini privati a protezione dei campi.

Pnrr. Sono previsti da questa fonte 1,2 miliardi da spendere entro giugno 2026. Il tema è scottante. Il limite temporale imposto vorrebbe che fosse già pronta una adeguata progettazione di opere. Così non è. Allora la Regione pensa di appoggiarsi a grandi strutture che in minor tempo possono mettere in campo progetti. Come i gestori di reti (tipo Hera) che trattano le fognature – acque di pioggia -, l’Anas e le Fs sul tema dei ponti.

Nel corso della riunione c’è stato ampio spazio per i rappresentati dei Comitati che hanno presentato le loro doglianze. Il tema maggiormente toccato è stato quello della sicurezza, dei tanti lavori che vanno a rilento, del fatto che le Autorità tecniche non informano abbastanza.

C’è ancora un’ultima cosa che vorrei ricordare. Nella fase finale della discussione, quella delle doglianze, sono ricomparsi temi riconducibili all’ambientalismo. Le zone protette, gli alberi, gli istrici, i tassi, i lupi, le nutrie, la nidificazione degli uccelli. Abolire, abbattere, uccidere le parole trapelate o sottintese. Nel modo di trattare questo argomento ho colto in molti ironia e sarcasmo che giudico fuori luogo. Senza che questo sia stato contrastato dall’altra parte del tavolo. Anzi, in qualche espressione a me è parso che addirittura si sia tenuto bordone. Capisco tutto, ma avere trattato in tal modo questo tema, mi ha lasciato l’amaro in bocca.

 

 

Ieri l’altro ho percorso a piedi il tratto del Senio dalla ferrovia al ponte dell’Autostrada. Sapevo che da mesi stavano lavorando per riassestare il corso dell’acqua. Lo spettacolo non è bello. Ricordo che quel tratto di fiume Senio è particolare in quanto gli argini sono spesso distanti da un corso dell’acqua assai sinuoso. Di conseguenza abbiamo grandi golene – delle quali 23 ettari sono del demanio – che formano alcuni “budelli”, oggetto di un progetto della Provincia del 2016 per l’istituzione di una importante zona di interesse naturalistico.

Quella zona era popolata da migliaia di alberi che costituivano un indubbio polmone verde che dava ossigeno a tutti noi e che contribuiva a ripulire un’aria fra le più inquinate al mondo. Ora la zona si presenta quasi come desertica. Certamente per tutto questo ci saranno delle ragioni che hanno attinenza con la manutenzione del fiume a seguito degli eventi dello scorso maggio. Ma quali esse siano non lo sappiamo, perchè non ci è stato detto, in barba al nostro stato di portatori di interessi associativi.

Noi sapevamo che quella fitta alberatura, in quel punto, era utile a rallentare il corso delle fiumane del Senio e fare si che l’acqua non giungesse impetuosa a Cotignola, dove il fiume si restringe e dove, quando è colmo, l’acqua marcia sopra i tetti delle abitazioni. Si vede che quel problema è stato risolto in altro modo, ne siamo contenti. Sapevamo anche che l’Autorità del fiume non era contraria in quel tratto ad un’area verde tutelata e che pensava alla possibilità di abbassare di almeno un metro l’area golenale per ampliare la portata al fiume.

Ora in quel tratto di fiume ci sono decine di potenti mezzi, sparsi qua e la. Qualcuno in azione. Poi enormi cataste di legna ammassata ovunque. Saranno diverse centinaia di tonnellate e forse più, in attesa del loro destino finale che potrà essere quello di essere trasformata in biomassa e bruciata, alimentando così il surriscaldamento del Pianeta o essere trasportata in mare, poi in spiaggia da dove dovrà poi essere rimossa, ri-accatastata e ri-trattata.

Va riconosciuto che qua e la qualche albero o gruppi di alberi è stato lasciato in piedi, così da mantenere segnato il percorso dell’acqua e dare ristoro ai volatili. Un segno seppure flebile che il fiume, ogni fiume, è un tesoro di biodiversità e un percorso ecologico da conservare con cura.

La luce che si è creata con l’abbattimento degli alberi consente oggi di vedere quanto anche quel tratto di fiume – intendendo le rive e l’alveo – sia malandato e bisognoso di cure rapide. Le rive sono completamente dissestate, in alcuni tratti le erosioni incidono pericolosamente fino all’argine, si notano tane di istrici, le sommità arginali sono pesantemente “toccate” dal passaggio dei mezzi all’opera, forse pure indebolite dal fatto che alberi importanti, invece di essere segati, sono stati tritati in piedi.

L’auspicio è che chi di dovere – a partire dall’Autorità commissariale – abbia le idee chiare su quello che c’è da fare, che ci siano risorse adeguate a disposizione – e qui il Governo deve mantenere le promesse – che i lavori necessari si concludano rapidamente.

Per ultimo va detto che su un tema come quello del fiume, così sensibile per i cittadini pesantemente coinvolti dalle alluvioni, è necessario cercare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. Dalle amministrazioni comunali, ai vari portatori di interesse, fino alla cittadinanza. Chi esercita l’importante funzione di cuscinetto fra massime autorità decisionali e popolazione deve essere posto nella condizione di sostenere il proprio ruolo. Spesso lo fanno volontariamente. cerchiamo quindi di non deluderli troppo. Informazione e coinvolgimento sono fondamentali.

Di seguito metto alcune foto a testimonianza di quanto scritto.

Ad inizio gennaio avevamo segnalato una situazione di degrado e tane di fossori nell’argine del Senio a nord del Ponte del Castello Ancora tane nell’argine.

In questi giorni ci è giunta risposta per la quale ringraziamo. L’Autorità del fiume ci dice:

“Con nota assunta agli atti di questo Ufficio Territoriale con protocollo n. 304 del 03/01/2024, il sig. Domenico Sportelli, in qualità di referente dell’Associazione ADV Amici del fiume Senio, ha segnalato la presenza di tane di fossori (in argine sx) e scarsa manutenzione nel tratto di fiume Senio dal Ponte del Castello al ponte della Ferrovia, nel Comune di Castel Bolognese (RA).
Preliminarmente, si comunica che, nel tratto in questione, è partito ad inizio gennaio 2024 un cantiere che riguarda attività di trinciatura, taglio di vegetazione e ripristino argini e officiosità idraulica, compresa la gestione delle tane di fossori.
Il cantiere ha, come limiti spaziali, il tratto di torrente Senio dalla via Emilia fino al ponte A14, sia in destra, sia in sinistra idraulica.
Si comunica inoltre che la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione tutte le informazioni riguardanti gli interventi attuati ed in atto concernenti l’alluvione, con costanti aggiornamenti, all’indirizzo:
https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione“.

Quindi, si sta intervenendo (come tutti possiamo vedere). Finalmente si va facendo luce anche prima e dopo il Ponte sulla via Emilia, punto storicamente assai problematico. L’auspicio è che anche in quel tratto si possa ripristinare una situazione di libero accesso per chi vuole/deve controllare lo stato del fiume.

Questo tema fa parte di quello più complesso della riclassificazione degli argini che vanno dal Ponte del Castello a Tebano. Quelli fino a maggio “figli di nessuno” e che tanti guai hanno provocato. Argini, per essere chiari, da rifare in molti tratti, se vogliamo che il centro abitato di Castel Bolognese sia adeguatamente protetto dalle prossime fiumane.

Ancora non ci siamo; non si conosce il progetto definitivo per difendere Castello, Solarolo e anche oltre. Argini riclassificati e sicuri vuol dire adeguanti nella struttura e dimensione, con le proprie pertinenze libere, esternamente e in golena per potere ben vigilarli e intervenire, se del caso. Con erba e vegetazione contenuta e tenuti con rispetto, senza che diventino depositi di materiale improprio, come troppo di frequente è accaduto.

Poi il tema principale, visto in ottica di garanzia futura, quello di dare più spazio al fiume e all’acqua che dovesse cadere in eccesso alla normale portata. Quello di costruire bacini, briglie, casse di espansione e di individuare aree allagabili in modo controllato. Il compito spetta alla Struttura commissariale, di concerto con Regione e Comuni. Siamo in attesa.

 

 

Nella riunione del Consiglio del 19 febbraio convocata a distanza con google meet (tutti i 10 membri presenti) abbiamo esaminato le attività in corso e quelle in programmazione. Dall’incontro – aiutato tecnicamente dal socio Lucio Sportelli, che ringraziamo – sono scaturite le seguenti opinioni e proposte:

  • Siamo contenti di come stanno andando le iniziative di presentazione del nostro libro. Stiamo conoscendo nuove persone e realtà associative che ci consentiranno lo sviluppo di utili sinergie;
  • non riusciamo a coinvolgere persone giovani, se non in casi limitati. Per questo abbiamo deciso di studiare e promuovere iniziative specifiche (appena saranno mature) coinvolgendo Primola Cotignola e altri che hanno esperienza in merito;
  • presenteremo – marzo/aprile – il libro a Riolo Terme e Borgo Rivola con due iniziative che metteranno assieme il libro, il fiume e il Parco con la previsione di due camminate a piedi nel territorio;
  • domenica 14 Aprile – alle ore 18 – presenteremo il libro a Tebano. Locali ex scuola;
  • il 25 Aprile saremo, assieme a Primola, alla grande camminata della Liberazione. In specifico saremo a San Potito, dove, assieme agli Amici dei San Potito, organizzeremo una lettura itinerante di brani del libro e istalleremo sull’argine la Mostra dei Racconti del Senio. Avremo il nostro tavolo con il libro e le tessere 2024, a San Potito, a Masiera e a Rossetta;
  • continueremo ad individuare nuove sedi per la presentazione del Libro, con la perseveranza che ci caratterizza (Tebano, Solarolo, ancora Castel Bolognese, Faenza, Lugo, bar Senio di Cotignola, Masiera);
  • abbiamo socializzato l’incontro con l’artista creativo Oscar Dominguez per raccogliere idee per lo sviluppo qualitativo di Acque e Miracoli a Tebano. Cercheremo di perfezionare il progetto con il coinvolgimento dell’Arena delle Balle, iniziativa della quale ci piacerebbe continuare ad essere anteprima;
  • scriveremo una nota per esprimere il nostro punto di vista sul tema fiume da presentare alle Autorità che stanno lavorando per la sicurezza presente e futura e alle forze politiche che a Giugno si confronteranno per eleggere le nuove Amministrazioni comunali (quelle del Senio tutte, con eccezione di Riolo Terme e Faenza);
  • a fine febbraio chiuderemo le adesione all’albo dei collaboratori, siamo ancora in pochi (21), fatevi avanti;
  • tesseramento 2024: oggi, contiamo 72 adesioni e dobbiamo ancora cominciare. Grazie per il sostegno che ci date.

 

Venerdì sera nella sala Nolasco Biagi della Biblioteca comunale di Casola Valsenio, abbiamo presentato il libro E la vita scorre sul fiume, racconti dalle rive del Senio. Non avevamo mai promosso iniziative dell’associazione a Casola Valsenio e volevamo fare bella figura. Abbiamo trovato la squisita collaborazione dell’addetta che gestisce la biblioteca e potuto usufruire del gradito patrocinio dell’Amministrazione comunale.

La serata, oltre a parlare del libro accolto con favore, ci ha consentito di entrare in contatto con la questione dei sentieri distrutti dalla catastrofe di maggio. A Casola opera da tempo un nucleo di Cittadinanza attiva che, assieme agli Alpini e ad altri cittadini, avevano attrezzato negli ultimi anni una fitta rete di sentieri per chi ama frequentare le nostre belle colline. Sentieri presso che tutti feriti dalle tante frane.

Un notevole punto di interesse per la città di Casola Valsenio è costituito dal Parco fluviale lungo il Senio, gestito dagli Alpini veterani. Anche quel percorso, duramente colpito, oggi è presso che impercorribile. Ai danni arrecati si aggiunge un certo rilassamento psicologico dei volontari dovuto anche all’età che avanza e alla difficoltà del ricambio, così come in genere per tutte le esperienze di volontariato.

E’ stata compiuta una prima, meritoria, azione di ripristino dei sentieri col lavoro volontario di tante persone che si sono prodigate in un duro lavoro, mentre si sta cercando una proposta concreta per il ripristino del Parco fluviale. Maurizio Nati, l’amministratore intervenuto, ha fatto presente le tante difficoltà presenti. Ci sarebbe bisogno di un ruolo di maggiore perso da parte dell’Autorità del fiume e sopra tutto di una visione di insieme delle opere da compiere. Ha fatto giustamente presente come la tutela efficace del fiume debba partire dalla visione del bacino idrografico composto da fossi, da rii, da torrenti che portano acqua nell’asta principale. Per poi arrivare fino alla foce.

E’ stato annunciato per oggi un importante incontro con le Autorità che potrebbe portare a nuovi concreti impegni per la tutela del territorio e del fiume, compreso la questione del parco. Ci auguriamo che così possa essere.

A chiusura della serata abbiamo proposto agli Alpini, ai cittadini Attivi e alla comunità casolana tutta, una giornata di lavoro comune per la pulizia e la riattivazione del Parco fluviale. Consideriamo decisivo che le doverose opere di manutenzione per la sicurezza si combinino e si integrino con la tutela ecologica del fiume e con un suo uso a favore del bene comune.

 

 

La nuova normativa nazionale che riguarda le Associazioni prevede la tenuta dell’Albo dei collaboratori che va rinnovato ogni anno. Per collaboratori si intendono coloro che danno una mano nel corso di iniziative svolte dall’Associazione. Per le persone indicate nell’albo corrisponde l’Assicurazione Infortuni a carico dell’Associazione.

Nel 2023 raccogliemmo 30 adesioni. Grazie.

Con la presente chiediamo a tutti gli Amici del Senio: siete disponibili a fare parte dell’Albo dei collaboratori per l’anno 2024?

Ci attendiamo una risposta positiva da parte di tanti. E auspichiamo nuovi collaboratori (di cui abbiamo tanto bisogno, essendo molte le iniziative che vorremmo sviluppare).

Chi di voi vorrà accogliere questo appello ce lo comunichi con una mail a:

domenicosportelli@gmail.com

oppure a amicifiumesenio@gmail.com

o telefoni a Domenico cell 3400532380 – entro la fine di questo mese (febbraio). Ad inizio marzo avremo le prime iniziative e dovremo essere in regola.

Domenico Sportelli – presidente Associazione Amici del fiume Senio

Mercoledì 31 gennaio 2024, l’Assemblea generale degli iscritti all’Associazione ODV Amici del fiume Senio, ha eletto il nuovo Consiglio e il Collegio dei sindaci revisori. I suoi componenti, riuniti ieri presso la nuova sede operativa (*), hanno affidato le funzioni statutarie. Questa la composizione degli organi dirigenti e i relativi incarichi:

  • ALLEN RUTH – Solarolo – Collegio sindaci revisori (componente)
  • ALTIERI LEONARDO – Castel Bolognese
  • CAVINA MARIO – Riolo Terme – Collegio sindaci revisori (supplente)
  • LANCONELLI SILVIA – Faenza – Vice presidente
  • MALAVOLTI ANNA MARIA – Castel Bolognese – Collegio sindaci revisori (presidente)
  • MALAVOLTI RITA – Castel Bolognese
  • MONTANARI LAURA – Faenza – Segretaria
  • SPORTELLI DOMENICO – Castel Bolognese – Presidente
  • TORRICELLI ROBERTO – Bagnacavallo
  • ZAMPRIOLO NICOLETTTA – Ravenna

L’assemblea e la prima riunione del Consiglio hanno ribadito l’impegno dell’Associazione per la valorizzazione del fiume Senio e confermato che i temi principali del proprio impegno saranno: la sicurezza del fiume per la popolazione locale e la mobilità ciclo pedonale lungo il suo percorso.

Al termine dell’assemblea è stato discusso e approvato il Regolamento che l’Associazione ha ritenuto di darsi. Consta di due punti così definiti:

Art. 1 Inventario. L’Associazione si dota di un inventario dei beni mobili che viene aggiornato dal Consiglio entro il 31 dicembre di ogni anno e di cui viene dato notizia nel corso dell’assemblea di bilancio consuntivo, approvato entro i termini di legge.

Art. 2Gruppi di lavoro. Per favorire la partecipazione, fermo restando le prerogative dell’Assemblea e del Consiglio, i Soci, in relazione alla loro residenza, possono riunirsi come gruppo comunale o di frazione per proporre ed eventualmente gestire attività associative, concordate con il Consiglio. I referenti di ogni Gruppo saranno Invitati alle riunioni ordinarie del Consiglio.

(*) La nuova sede operativa dell’Associazione ODV Amici del fiume Senio è presso il Palazzo del comune di Castel Bolognese, in piazza Bernardi 11, in un locale al piano terra che il comune ha messo a disposizione delle Associazioni locali, che lo condividono sulla base di un regolamento. Ringraziamo l’Amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata.

 

 

Dopo dieci anni di attività e nel momento in cui ci apprestiamo ad eleggere il nuovo Consiglio dell’Associazione, ci pare opportuno ricordare chi siamo e rendere conto delle attività che abbiamo svolto.

CHI SIAMO. Siamo cittadini della vallata interessati alla tutela e alla valorizzazione del fiume Senio. Il punto di vista che ci muove è quello di porre in risalto la storia, il valore ecologico e ambientale del fiume, unito al tema della sua sicurezza.

Pensiamo che il nostro fiume rappresenti un elemento fortemente identitario per le popolazioni dei comuni da esso toccate. Le ragioni principali consistono:

  • nel valore storico acquisito nei secoli, fino alle vicissitudini della seconda guerra mondiale con la Linea Gotica;
  • nel fatto che si mostra come un corridoio ecologico-ambientale di notevole valore ed interesse e che è meta ricercata per le attività salutistiche e del tempo libero di molti cittadini.

Una adeguata valorizzazione del fiume Senio, dalla sorgente alla foce, rappresenta motivo di forte interesse per lo sviluppo economica e turistico-ambientale dei comuni della vallata.

Gli obbiettivi basilari che ci proponiamo sono:

  • Sostenere tutte le azioni che portano alla sicurezza idraulica del fiume, alla sua costante vigilanza, alla sua corretta manutenzione nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e di ogni forma di vita eco-compatibile;
  • promuovere la mobilità ciclo-pedonale, sopra l’argine del fiume Senio o a fianco del suo corso, dalla sorgente alla foce, fino al mare, con l’intenzione di valorizzare il paesaggio e gli interessi culturali, ambientali ed economici della vallata.

L’ATTIVITA’ SVOLTA dal 2013, anno di fondazione, ad oggi.

18 conferenze pubbliche nei vari comuni del Senio, patrocinate dai comuni e dalla Regione con la presenza di 1.000 persone, rivolte alle istituzioni pubbliche; alle associazioni sportive, economiche e della cultura; alla politica.

164 incontri con soggetti interessati alle nostre attività (stakeholder) con la partecipazione di circa 730 persone.

99 iniziative pubbliche (fra le quali 7 edizioni di Acque e Miracoli a Tebano) verso i cittadini che hanno coinvolto 6.800 persone. Iniziative volte a favorire la scoperta del fiume e dei luoghi di interesse che stanno attorno ad esso, costituite da:

–         camminate, esplorazioni, contatto con la natura, l’ambiente, il paesaggio;

–         ricerca di una nuova mappa delle storie, dei cibi, del lavoro, dei sentimenti della comunità del fiume (il territorio che             parla);

–         spettacoli musicali, teatrali e sviluppo di esperienze di land art;

–         5 camminate nel fiume con scuole dentro al progetto di comunità educante che hanno coinvolto 130 alunni e docenti.    

Abbiamo promosso:

1 flash mob sui ponti del Senio sul tema: Casse di espansione e ciclo via del Senio se non ora quando? con la partecipazione di 40 cittadini;

1 petizione, firmata da 1200 persone, a sostegno della sicurezza e della valorizzazione del Senio;

5 mostre fotografiche esposte in 12 comuni;

1 concorso di fotografia;

1 concorso di pittura con stampa di relativo catalogo;

1 concorso di scrittura (I racconti del Senio);

5 distribuzioni di alberi (Progetto regione E/R) per un totale di 791 piante;

1 libro E la vita scorre sul fiume (320 pag.), stampato in 2.000 copie.

Abbiamo collaborato ad iniziative promosse da:

  • Podistica (buffet), Pro Loco Faenza (camminata), Astra e Polo tecnologico (buffet), Ristoro (studenti Università), Ristoro (ciclisti d’epoca).

L’Associazione ha contato nel 2023, 135 iscritti.

PER CONTATTARCI E PER SEGUIRCI

Associazione ODV Amici del fiume Senio. Iscritta all’Albo nazionale.

Sede legale – Solarolo, via Gaiano Nuova 20.

Sede operativa – Piazza Bernardi 11 – Castel Bolognese.

Mail – amicifiumesenio@gmail.com

Mail elettronica amicifiumesenio@pec.it

Sito – http://amicidelsenio.eu/

Facebook – Associazione Amici del fiume Senio

Youtube – Amici del fiume Senio

 

Ieri, a Tebano, si è riunito il Consiglio dell’Associazione. Nel corso della riunione abbiamo deciso quanto segue:

  • Convocazione dell’Assemblea sociale per MERCOLEDI’ 31 GENNAIO – alle ore 20 a Tebano presso la Scuola (via Tebano, 54) con all’Ordine del Giorno:
    • Elezione del Consiglio direttivo (scaduto da settembre);
    • Proposta ed eventuale approvazione di un Regolamento dell’Associazione che preveda: inventario beni mobili, comunicazione telematica, gruppi comunali di soci;
    • Programma delle Attività future, a partire dal tema della sicurezza.
  • Promuovere l’ottava edizione di Acque e Miracoli a Tebano per l’inizio di Luglio. L’ottica dell’evento, in collaborazione con l’Arena delle balle di Cotignola, sarà quella del consolidamento di una iniziativa diventata ormai un punto di riferimento certo per il territorio in cui viene svolta e per l’intera vallata.
  • Continuare la campagna di presentazione del nostro libro E la vita scorre sul fiume, che sta registrando buoni risultati. Al momento, dopo 4 presentazioni, abbiamo allocato 223 copie (176 vendute – 21 in C/vendita a 4 edicole – 26 donate agli autori dei racconti). Ci restano da vendere 277 copie.

Il tema sul quale invitiamo gli associati a riflettere è che abbiamo bisogno di nuove forze. Per garantire il ricambio fisiologico e per sviluppare le nuove iniziative a cui pensiamo. Anticipiamo solo la proposta del Giro (26 km in bici e a piedi) delle 7 chiese di campagna – con la percorrenza di 7 chilometri di argine del Senio – che si inserisce nel progetto della prima Guida del Senio al quale da tempo lavoriamo. Chi di voi è disponibile (speriamo in tanti) a proporsi di entrare nel prossimo Consiglio dell’Associazione, per favore, ce lo faccia sapere presto.