Sapevate che nella nostra vallata la prima luce elettrica che giunse alle case nell’immediato dopoguerra, venne dal Senio? Il resto della storia lo ascolterete a Casola Valsenio, venerdì 16 febbraio, alla presentazione del libro E la vita scorre sul fiume, racconti dalle rive del Senio.

Sarà una serata ricca di racconti, con divagazioni verso i sentieri che solcano il nostro Appennino, purtroppo colpiti duramente dal maltempo dello scorso anno. I Casolani avevano tracciato una nutrita rete di percorsi che vogliamo tornino a vivere, a partire da quello lungo il Parco Fluviale.

Ne parleremo con gli amici delle Associazioni che collaborano con noi per questa serata. Sullo sfondo del tema sentieri c’è l’idea degli Amici del Senio di produrre una Guida del Senio della quale faccia parte una rete di sentieri, da percorre a piedi e/o in bicicletta, che vada da Palazzuolo, ad Alfonsine, al mare. Sentieri che, partendo dal fiume, tocchino quanto di più bello e di più buono c’è lungo la nostra vallata.

Nella foto di copertina potete vedere il programma della serata. Ci ospita la biblioteca comunale G. Pittano che ci ha gentilmente accolto nella persona della signora Maria Cantagalli che la cura e la conduce. Grazie a lei e grazie a Giorgio Sagrini, il sindaco, per la concessione del Patrocinio e per averci indirizzato. Sarà certamente una bella serata, vi aspettiamo in tanti.

Foto del Parco fluviale di Casola Valsenio, scattate nel 2017 nel corso di una camminata lungo il Senio da Borgo Rivola a Casola.

 

 

Sig. Sportelli,

sono Claudio Gagliardi, quel romagnolo che abita a Pianezza, vicino a Torino e che le ha mandato a suo tempo un testo da inserire nel libro che , leggo, sta per essere stampato.

Ho letto con attenzione quanto la sua associazione sta denunciando relativamente all’alluvione in Romagna con particolare focalizzazione sul fiume Senio. Mi ha particolarmente stupito il fatto che a monte di Castel Bolognese gli argini del fiume non siano di proprietà demaniale e che, di conseguenza, la manutenzione sia assente. Non conoscevo questa situazione e trovo scandaloso che non sia stata evidenziata sui giornali perché spiega molte cose. Mi piacerebbe sapere se gli amministratori locali avessero mai denunciato questa stortura nella gestione del territorio che prima o poi avrebbe causato danni e se la Regione avesse promesso provvedimenti, non solo finanziamenti ma anche soluzioni organizzative.

Io sono stato per 10 anni sindaco del mio attuale paese e mi sono sempre occupato, con priorità, del corretto deflusso delle acque. Nel territorio di Pianezza passa la Dora Riparia, che in passato ha creato problemi a Torino e qualche piccolo guaio anche a Pianezza, che io ho provveduto a sanare mettendo in sicurezza il paese. Stessa attenzione ho prestato alla rete dei rii minori con la loro pulizia e la costruzione di un bacino di laminazione nel mio territorio che ha risolto i problemi di un comune più a valle, naturalmente fruendo di finanziamenti regionali sollecitati e utilizzati in tempi brevi. Spero che altrettanto si possa fare in Romagna.

Avevo però notato alcuni anni fa che l’alveo del Lamone era in situazione disastrosa, cioè completamente pieno di alberi e da riprese televisive sull’alluvione ho constatato che tale situazione non era stata sanata, quindi anche questo ha concorso a rendere più grave l’alluvione.

Spero che se ne tragga insegnamento e che si provveda a risolvere e a sanare la situazione con soluzioni concrete e tempestive. Quell’alluvione sarebbe avvenuta comunque, anche a fronte di precipitazioni normali, magari con una dimensione inferiore, ma sarebbe stata inevitabile. I fiumi vanno mantenuti come si deve e in Romagna questo non doveva succedere perché tutti sanno che quei fiumi sono stati incanalati per bonificare le terre paludose. Gli amministratori locali dovevano farsi sentire e dovevano prendere provvedimenti.

Esprimo il mio apprezzamento per la vostra opera di sensibilizzazione degli enti locali per trovare soluzioni e per agire in fretta.

La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente

Claudio Gagliardi

Ndr. Pubblichiamo molto volentieri questa lettera e ringraziamo il signor Gagliardi di avercela inviata. Testimonia che il lavoro della nostra Associazione non cade nel nulla.