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Vorremmo contribuire a ristabilire una semplice verita’. Quando la stampa e tutti elencano i comuni che hanno a che fare col Senio, nessuno cita Faenza. Invece, come ben si sa, il comune di Faenza confina con questo fiume per oltre 20 chilometri (da prima di Tebano, fino al ponte di Felisio).

Ricordo che l’ultima rotta del Senio è avvenuta nel 1967(8) proprio su Faenza (a San Pier Laguna).

Ricordo anche che il tratto del Senio fra il Ponte del Castello e Felisio è fra i più interessanti dal punto di vista ambientale per la presenza dei “budelli”. Un’area questa con tutte le caratteristiche per diventare un SIC (sito di interesse comunitario).

E’ quindi del tutto evidente come la problematica della ciclovia del Senio riguardi anche il comune di Faenza e che quindi l’Amministrazione e le forze politiche di questo comune – fra l’altro capoluogo dell’Unione dei comuni – saranno coinvolte con le proposte di valorizzazione del fiume che come Associazione avanziamo.

Ps – A volere essere precisi, anche il comune di Brisighella è toccato dal Senio. Oltre ad essere bacino del suo  maggior affluente, il Sintria, per alcune centinaia di metri (se non andiamo errati) confina col Senio, fra Villa Vezzano e Tebano.

Fiume Senio, un percorso ciclo-naturalistico e della memoria, dalla collina al mare. Questo è l’obbiettivo principale della nostra Associazione. Stavolta presenteremo le nostre idee a Faenza. Direte, cosa centra Faenza? Faenza ha il Lamone. Rispondiamo: vero, ma i suoi confini ad Ovest sono delimitati per decine di chilometri dal Senio e poi Faenza, con la storia dell’Unione dei Comuni è diventata di fatto la capitale amministrativa e politica di tutto quello che una volta veniva chiamato Comprensorio faentino. E allora Faenza centra eccome, con il Senio.

Sabato 25 marzo – ore 9,30 – saremo ospiti della Fiera dell’Agricoltura, uno dei maggiori eventi faentini dell’anno. Quest’anno la fiera è dedicata alla sostenibilità e all’innovazione e noi lì, ci sentiremo benissimo. Il nostro è un messaggio a favore del turismo responsabile e lento, quindi sostenibile. Un messaggio di contatto con la natura e con madre terra che attorno al Senio alimenta una agricoltura di qualità. Con il percorso sopra l’argine ci immaginiamo un “autostrada” con tanti caselli di uscita verso le mille attività e punti di interesse che il territorio offre. Possiamo quindi parlare anche di messaggio innovativo, nel senso che offriamo un compendio – una aggiunta – al modello di turismo massificato della costa e delle città d’arte, certamente da conservare, ma che è utile integrare.

Altra considerazione è che Faenza non vorrà non riconoscere al Senio quello che sostiene per il Lamone e la sua valle. La nostra idea e proposta è che Senio e Lamone facciano sistema e che le amministrazioni presentino un progetto che unisca i due fiumi con un unico percorso ciclabile ad anello con la potenzialità di diventare appetibile a livello europeo.
Noi abbiamo fiducia. In questi mesi, parlandone, abbiamo verificato un interesse che cresce in modo esponenziale. Fra i cittadini, le attività produttive, le varie associazioni portatrici di interessi. Anche le Amministrazioni locali e la Regione ci seguono con attenzione e ci sostengono, riconoscendo con il loro Patrocinio il valore di quanto stiamo portando avanti.

Siamo fra coloro che pensano che sviluppare contributi ed idee provenienti dal basso abbia ancora un senso. Il problema – per tutti – è non deludere poi le aspettative che si creano. Allora, quello che ci aspettiamo è che si passi dalla fase dell’interesse a quelle della progettazione e della realizzazione delle opere. Confidiamo che la Conferenza di sabato possa dirci qualcosa di concreto al riguardo.

Nella foto (doppio clic) potete vedere il programma della manifestazione.