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Domenica scorsa un gruppo, credo di Faenza, ha effettuato in bicicletta il percorso da Tebano alla foce del Senio. Uno di loro – Marco – aveva chiesto informazioni e abbiamo collaborato. Hanno percorso per tutta la lunghezza la sommità dell’argine.

Ho chiesto come si sono trovati e mi ha risposto con questa breve nota che riporto integralmente.

“Salve, domenica ho effettuato la biciclettata fino alla foce del Senio, è andato tutto bene, ma ci sono punti in cui l’erba non è stata tagliata:

1. tratto prima del ponte di Felisio, venendo da Ponte del Castello di circa un 100 di metri;

2. tratto dal ponte di Felisio verso Cotignola, per un 1/2 km erba alta;

3. tratto sotto la ferrovia prima di Cotignola erba e rovi; (da Cotignola fino ad 2 km dalla foce nessun problema);

4. ultimi 2 km erba molto alta.

Percorso molto bello”.

Andare in bicicletta dalla collina al mare, lungo l’argine del Senio, costituisce da dieci anni un obbiettivo degli Amici del Senio, assieme al tema della sicurezza del fiume. Pensiamo ad una ciclabile che possa essere appetibile a tantissime persone con una visione nazionale ed europea. Il territorio e la sua bellezza lo meritano.

Siamo partiti con un primo tratto a Castel Bolognese, poi spazzato via dall’alluvione, ma penso sarà rifatto. Ci vorrà tempo, ma insisteremo fino in fondo, visto che sosteniamo un obbiettivo – quello delle ciclo vie – che ovunque, in Italia e in Europa, tutti si pongono. Pensando che prima o poi ci capiranno e ascolteranno.

In attesa del meglio potremmo pensare ad un obbiettivo intermedio: quello che i Comuni e l’Autorità del fiume garantiscano lo sfalcio degli argini, almeno due volte all’anno. Sarebbe anche questa l’unica maniera per potere controllare gli argini e individuare la presenza di tane di animali, quelle che, come abbiamo visto, in qualche caso possono causare la loro rottura.

Come avete visto manca poco; qualche chilometro, pochi tratti ancora, e tutto l’argine sarà con l’erba tagliata. Speriamo che i Sindaci si attivino, come hanno fatto nell’avere ripulito il tratto da Cotignola ad Alfonsine in occasione della celebrazione della Liberazione, lo scorso 25 Aprile.

Ad ogni buon sconto avanzeremo loro una proposta formale di cui vi informeremo.

 

 

 

Sabato prossimo 22 aprile il comune di Castel Bolognese inaugurerà un tratto di ciclo via del Senio con una pedalata alla quale vi invitiamo a partecipare. La ragione risiede nel fatto che questa infrastruttura, finanziata dal comune di Castel Bolognese e dalla regione Emilia-Romagna, la sentiamo anche nostra in quanto avvia la realizzazione della ciclo via del Senio dalla collina al mare per le quale ci stiamo battendo da quasi dieci anni.

Saranno presenti Stefano Bonaccini e Davide Cassani. Si partirà in bicicletta da piazza Bernardi alle ore 15; a Villa Rossi ci sarà il taglio del nastro, poi si proseguirà fino alla diga steccaia. Da qui si andrà a Tebano – ex pesa – per i brevi discorsi e per una merenda con piadina e prosciutto, formaggio e rucola, crostini con salsiccia e squacquerone. A gestire il ristoro ci saremo noi, Amici del Senio, con il nostro tavolo dove, chi lo vorrà, potrà associarsi per il 2023 (5 €). Vi aspettiamo.

Abbiamo il piacere di pubblicare alcune foto della bella camminata sull’argine del Senio di domenica scorsa a Castel Bolognese promossa dagli Amici del Senio e da Primola di Cotignola. Mai viste tante persone partecipare – forse in numero uguale solo alla prima camminata di nove anni fa verso la Pocca.

Quando siamo partiti da piazza Bernardi le persone guardavano dalla finestra tanto era bello il colpo d’occhio di oltre cento camminatori colorati e felici, poi diventati oltre centocinquanta una volta giunti alla diga. Provenienti in massima parte dai comuni vicini: dalla Bassa Romagna, da Imola, da Faenza, da Russi e da altre città.

Era una giornata di quasi sole, ma la curiosità principale consisteva nel vedere il primo tratto di ciclovia del Senio, quello di 6 km realizzato dal comune di Castel Bolognese, che porta dritti alla diga steccaia di Tebano.

Siamo certi che l’opera sia piaciuta e che i partecipanti sosteranno il progetto degli Amici del Senio di ampliarla a tutto il percorso del fiume, fino ad unire la collina al mare.

Giunti alla diga steccaia, quella cinquecentesca, coeva della nascita di Castel Bolognese, e che alzò il livello dell’acqua per consentire la nascita del Canale dei Mulini, abbiamo trovato ad attenderci i ragazzi della PressaPocoBand con la loro musica popolare e coinvolgente, al punto da fare ballare tante persone presenti.

Dobbiamo anche dire, per essere onesti, che, non avendo previsto un si alto numero di presenze, abbiamo scontato qualche pecca organizzativa di cui faremo tesoro nelle prossime occasioni. E qualche problema strutturale che riguarda l’insieme del progetto ciclovia. Come l’opportunità di provvedere all’istallazione di qualche servizio wc. E anche fare in modo che la visita alla Diga steccaia – vero e proprio monumento nazionale – possa avvenire da entrambe le rive del fiume, quindi anche dal lato Faenza.

Il piccolo servizio di ristoro organizzato ci ha consentito di incassare una piccola cifra che ci tornerà utile per offrire l’ospitalità agli americani che verranno a trovarci a fine aprile. Ma questa è un’altra storia di cui parleremo presto.

In conclusione desidero ringraziare tutti i partecipanti, la famiglia Bassi per l’ospitalità alla diga, le ragazze e i ragazzi della band, il comune di Castel Bolognese per il patrocinio, la cornamusa che ci ha accompagnati lungo il tragitto. Poi Mario e Gigi alla graticola, Irma e Marisa alle piadine, Achille alla cassa,  Roberto nostro documentarista ufficiale, Ilaria e Marzia al tavolo dell’associazione che, lo dico con piacere, ha contato 21 nuovi iscritti agli Amici del Senio.

 

Un caro socio ci ha inviato un documento dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna che fra tanto altro, parla anche della ciclo via e della sicurezza del Senio.

Si tratta di uno studio frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto diverse centinaia di cittadini e che ha come finalità la definizione del PUG, Piano Urbanistico Generale della Bassa Romagna.

Lo studio ha permesso di raccogliere molte indicazioni relativamente alle caratteristiche del territorio e alle principali esigenze della popolazione rispetto allo sviluppo futuro dell’area dell’Unione.

Riporto di seguito in forma integrale i due passi del documento che parlano del Senio.

Per quanto riguarda il Senio, viene proposta la creazione di un percorso ciclabile che vada dal Parco del Delta del Po al Parco della Vena del Gesso e, più in generale, lo sviluppo di
un progetto per la creazione delle ciclovie fluviali del Santerno, del Senio e del Lamone .
Se per il Lamone e il Santerno la situazione è migliore, al momento, l’unico tratto
percorribile del Senio è quello che va da Alfonsine a Fusignano, “un’esperienza molto bella,
che anche solo a Ravenna non è possibile fare” , ma che se estesa potrebbe essere resa
ancora più interessante”.

“Dal punto di vista idraulico, la situazione più urgente sembra essere il completamento
delle casse di espansione del fiume Senio, al fine di tutelare Cotignola, dove “se ci fosse
un’esondazione tante case si allagherebbero” , e Alfonsine, dove “ci sono alcune zone sotto il
livello del mare”.

D’accordo, parliamo di una indagine, quindi nulla ancora nulla di concreto. Però il fatto che quelle indicazioni vengano riportate, siccome il documento non esce all’oscuro dalla conoscenza degli amministratori dei comuni della Bassa, si può ragionevolmente pensare che la ciclovia del Senio e le casse di espansione possano fare parte degli impegni strategici per il futuro.

Se tutto questo fosse confermato, avrebbe fatto un ulteriore piccolo passo in avanti uno degli obbiettivi principali per il quale la nostra associazione è nata. E saremmo contenti.

Ieri il sindaco Luca Della Godenza ha annunciato sui social Al via i lavori della ciclovia del Senio che ad inizio marzo partiranno i lavori su diversi percorsi ciclabili urbani che saranno così raccordati e posti a sistema. Entro marzo inizieranno anche i lavori nell’argine del Senio con la prosecuzione dell’attuale tratto, in funzione da oltre dieci anni, fino alla diga Steccaia di Tebano.
La ciclo via collegherà la diga che origina il canale dei Molini al molino Scodellino, passando per il centro del paese e la stazione ferroviaria. Significherà che i ciclisti e gli escursionisti potranno arrivare in treno (velo stazione) a Castel Bolognese, prendere la ciclabile, arrivare allo Scodellino. Da qui, per viabilità secondaria giungere sopra l’argine del Senio prima del Ponte del Castello, percorrere l’argine – inerbato, ma ben rasato – sottopassare la ferrovia, bi-passare la via Emilia e riprendere l’argine da dove, in corrispondenza di via Boccaccio, si incontrerà la ciclabile in stabilizzato che in 6 km arriverà alla diga steccaia.
Da qui si tornerà sui propri passi, fino al Boccaccio, dove lo sviluppo della ciclo via porterà al centro di Castello per poi proseguire fino alla Stazione. Il percorso sarà corredato di segnaletica riferita a quanto di bello c’è da vedere e di interessante da conoscere. Ventun chilometri di puro divertimento.
Avere una ricca rete di percorsi ciclabili non corrisponde ad una moda. Fa parte del percorso di transizione ecologica che deve portarci nei prossimi anni ad adottare tutte le misure necessarie per salvare la nostra Madre terra. Corrisponde inoltre all’esigenza di interrompere i processi di inurbamento spinto e redistribuire le persone nei territori, come la lezione del Covid ci insegna.
Dobbiamo riconoscere non solo il lavoro dell’amministrazione comunale, ma anche la grande onestà intellettuale del suo giovane Sindaco che ha voluto riconoscere, come potete leggere nel suo comunicato, la “fondamentale spinta propositiva dell’Associazione Amici del fiume Senio”, rendendo così merito al lavoro che abbiamo svolto e che tutt’ora stiamo portando avanti.
Di tutto questo siamo contenti perchè ci fornisce l’energia per continuare la nostra opera di sensibilizzazione per il progetto più complessivo di ciclo via che scendendo lungo il Senio e salendo dal Lamone, colleghi la nostra collina, con il suo parco della vena dei Gessi, al mare, passando dal Parco del delta del Pò.
I comuni si sono impegnati per la realizzazione di un progetto preliminare di ciclo via che abbia le carte in regola per accedere ai finanziamenti europei. Sappiamo che occorre partire da un comune capofila e dall’impegno della Regione di offrire una sede istituzionale di raccordo e di moderazione. Sappiamo che l’impegno della Regione c’è, manca l’individuazione del comune capofila e una forte azione di supporto della Provincia. Pensiamo che la scelta di individuare un comune capofila non dovrebbe essere difficile da compiere. Ci attendiamo che questo avvenga entro brevissimo tempo.
Non dimentichiamo che la ciclo via del Senio raccoglierà il percorso della Linea Gotica che parte dalla Toscana – già tabellato fino a Riolo Terme – e si collegherà alla ciclo via del Ven-to (Venezia – Torino) che proseguirà fino a Trieste dove incontrerà Euro velo, dalla Finlandia al Mar Nero. Potremo quindi essere parte di una rete di interesse europeo con i vantaggi che sul piano del turismo si possono bene immaginare.

Martedì 11 gennaio ci siamo ritrovati come Associazione, parte in presenza e altri da remoto, per impostare l’attività del 2022. In 20 persone, armate di buone intenzioni e di passione, abbiamo discusso e assunto questo orientamento.

A – Al centro dell’attività di quest’anno metteremo i temi delle Casse di espansione e della ciclo via del Senio con accanto la parola d’ordine mutuata dalla storia: se non ora quando? Su questi temi intimamente connessi fra loro, promuoveremo un flash mob sui ponti del Senio e una Conferenza pubblica. Saranno iniziative PER spingere la realizzazione di due opere già da tempo al centro degli impegni della Regione e delle Amministrazioni comunali locali.

B – Abbiamo confermato Acque e Miracoli a Tebano con un giudizio positivo sulle edizioni passate e con la premessa di migliorarci ulteriormente. Confermiamo il sodalizio con l’Arena delle Balle e la miscela: arte, cultura, spettacolo, territorio, leggerezza.

CCamminate. Vorremmo farne di più. Partiremo la scoperta delle “buone erbe selvatiche di fiume” ad Alfonsine. Poi un “da ponte a ponte” fra Fusignano e San Potito. Continueremo a Solarolo con la sperimentazione di un “percorso città-fiume”. A Solarolo proporremo anche una incontro sulle tematiche ambientali partendo da alberi e parco dei laghetti del Senio. A Castel Bolognese cammineremo sul nuovo tratto di ciclo via del Senio voluto dall’Amministrazione comunale e i cui lavori sono stati appaltati.

D – Lavoreremo per 2 giorni di iniziative a Palazzuolo dove il comune ha ottenuto il finanziamento per il sentiero che porta alla sorgente del Senio.

E – Affronteremo il tema delle Raccolte storico didattiche del Novecento presenti lungo la vallata del Senio per aiutarle a delineare il proprio futuro.

F – Ci impegneremo per portare a termine il libro Raccolta dei racconti del Senio e la prima Guida del Senio.

G – Nei prossimi giorni lanceremo il Tesseramento 2022 e la campagna di sensibilizzazione per la donazione del 5 per mille agli Amici del fiume Senio.

Nel corso della riunione sono venuti alla ribalta con forza il temi della manutenzione del Senio (inadeguata nella forma e nella sostanza) e dell’acqua che viene sottratta al fiume con tutte le conseguenze che vediamo. Temi reali verso i quali ci siamo impegnati a prestare maggiore attenzione.

Siamo ad un punto cruciale. Queste due opere di cui si parla da molti anni e che sono alla base della ragion d’essere degli Amici del Senio vedono il traguardo ma la data di arrivo è ancora incerta.

Le casse di espansione potranno garantire maggiore sicurezza alla popolazione della valle a fronte di eventi atmosferici estremi. Dopo le vicissitudini degli ultimi anni siamo ad un punto di non ritorno. Una cassa è conclusa, la seconda no. Il tempo ha creato una vasta zona umida popolata da una nuova fauna di grande interesse naturalistico. Il progetto che, la Regione dice, sarà rivisto, dovrà essere una sintesi avanzata fra sicurezza, razionale utilizzo della risorsa acqua, equilibrio e tutela ambientale. Chiediamo una sede per potere esprimere le nostre opinioni.

La ciclo via del Senio, indicata dai Comuni come una delle principali opere su cui puntare per la transizione ecologica e per accedere ai finanziamenti Europei, non decolla con la spinta di cui sarebbe necessario. Sul piano nazionale si parla (Massimo Gargano, direttore generale ANBI – Consorzi di Bonifica) di 220.000 km di ciclabili potenziali da potere realizzare lungo i corsi d’acqua (canali e fiumi); si afferma che ogni euro investito in ciclabili abbia una ricaduta di tre euro e mezzo nel territorio. Occorrono coraggio e determinazione.

In questi ultimi 9 anni, il lavoro degli Amici del Senio ha creato ampia partecipazione e consenso all’idea di attrezzare gli argini in pianura, gli stradelli e i sentieri nella zona collinare e montana, per favorire la mobilità dolce delle persone.

Con 250 iniziative pubbliche che hanno coinvolto oltre 7.000 persone, con una petizione popolare firmata da 1.200 cittadini, con 5 mostre fotografiche, 3 concorsi (fotografia, pittura, scrittura) che hanno coinvolto altre migliaia di persone, abbiamo testimoniato ampio consenso all’idea di valorizzare il nostro fiume.

Ricordiamo che la ciclo via è utile per mettere a sistema le eccellenze del nostro territorio. Citiamo la ristorazione, le cantine, i birrifici, il km zero, l’artigianato, i B&B, le esperienze museali, il centro di ricerca viti vinicolo, i parchi della Vena dei Gessi e del Delta, la strada del foliage di Tebano, la diga Steccaia e il molino Scodellino, le chiese di campagna e molto altro ancora.

E’ ora di accelerare e portare a termine gli impegni presi. Proponiamo che si decida un comune capo fila per la conclusione del progetto preliminare di ciclo via. Chiediamo un tavolo per potere fornire il nostro contributo.

A breve promuoveremo una manifestazione flash mob a sostegno di questi due progetti con la richiesta che siano portati a termine in breve tempo.

Incipit. Se facciamo la “ciclo via del Senio” e portiamo a frequentarla migliaia di persone amanti del turismo lento, possiamo pensare di mettere a sistema tutte le cose belle che gli stanno attorno.

Dopo la proposta che abbiamo avanzato il 29 settembre scorso di intitolare la via Tebano “Strada del foliage” ci permettiamo di suggerire una nuova idea: quella di riconoscere e di dare una funzione e un futuro alla bellissima “Raccolta storico didattica Novecento” di Gigi Franzoni. Si può dire che la raccolta di Gigi, mostri il suo secondo lavoro di una vita. La montagna di oggetti raccolti con passione certosina e presentati in bell’ordine, parlano della campagna, del lavoro contadino e del Novecento. Va detto, ad onor del vero, che la mostra è qualcosa in più di una semplice raccolta, dal momento che comprende in bella evidenza particolari istallazioni di Gigi che testimoniano la sua vena artistica non comune.

Nessuno di noi sa fare una valutazione critica della complessità di questo Museo, possiamo solo dire che ha certamente un valore culturale e storico che non va disperso. Ma perchè ciò non accada occorre trovargli una collocazione razionale dentro un ragionamento più ampio di valorizzazione di questo lavoro, sapendo che in altre parti del territorio locale ci sono altre esperienze di questa natura. E che in tutta Italia queste esperienze benemerite sono ampiamente diffuse.

Non ci troviamo quindi di fronte a qualcosa di eccezionalmente raro e in quanto tale bramato da una moltitudine di persone. Se così è, la possibilità di vita di queste esperienze va vista ancorata al territorio ove sono sorte e dove possono trovare il loro valore se messe a sistema fra loro e con le altre peculiarità di cui il nostro territorio è certamente ricco.

Ma come definire l’area di riferimento? Un’idea potrebbe essere quella di ancorarci nella ricerca alla dimensione della valle del Senio: dalla montagna alla collina, alla valle, finanche a mare. Il fiume Senio può essere il nume ispiratore di un progetto di messa a sistema di tutte le esperienze storico sociali culturali economiche nate dal basso, nel territorio. Il fiume è una risorsa. Ogni fiume, quindi anche il Senio, fornisce una identità al territorio e agli abitanti che gli vivono intorno. Lo dimostra la partecipazione di rilievo e il consenso alle centinaia di iniziative che in questi anni abbiamo creato attorno al Senio.

Come ogni fiume, il Senio è anche una via di comunicazione. E’ un corridoio ecologico quindi, percorso fondamentale per la natura e l’ambiente; è stato percorso nei secoli da una moltitudine di persone che per le varie ragioni si sono spostate, sono emigrate, hanno comunicato fra loro. Il Senio ha poi la caratteristica, che condivide con altri fiumi, ma non con tutti, di essere arginato e come tale, per tutta la fascia di pianura, di consentire alle persone che lo percorrono di potersi elevare per 8-10 metri sopra il piano di campagna rispondendo così ad un’aspirazione emozionale che è di tutti: quella di potere guardare lontano.

Queste considerazioni portano a dire che se si favorisce l’utilizzo del fiume come via di comunicazione – certamente a piedi e in bicicletta – si consente alle persone che lo percorrono di avvicinarsi al territorio e alle proprie peculiarità, ai propri punti di interesse. Si crea così la premessa per una messa a sistema delle singole realtà di ogni comparto. Potrei citare la ristorazione, le cantine, i birrifici, il km zero, l’artigianato, i B&B e tutte le esperienze museali legate al territorio; quelle importanti già in essere come il Museo alla Resistenza di Alfonsine a quelle minori da valorizzare come Novecento di Gigi Franzoni e altre esistenti. Potrei aggiungere: i centri di ricerca viti vinicola, le zone naturalistiche presenti, i parchi della Vena dei Gessi e del Delta, la strada del foliage di Tebano, il molino Scodellino, la Diga steccaia, le chiese di campagna, ecc., ecc., ecc..

Come favorire la comunicazione sfruttando la risorsa fiume? La risposta sta nell’idea e nella proposta della “Ciclo via del Senio”, ovvero, di un percorso attrezzato, non invasivo e ricavato tenendo conto delle peculiarità del territorio. Un percorso che parta dalla sorgente del Senio, sotto la Sambuca – a questo proposito ricordo che il comune di Palazzuolo ha appena ottenuto il finanziamento per un sentiero fino alla sorgente; che prosegua da Palazzuolo a Tebano per sentieri, carraie, stradelli e strade vicine al corso dell’acqua. Per poi continuare sopra l’argine, fino al Reno, sul modello di quanto realizzato e sta sviluppando il comune di Castel Bolognese.

Conclusione. Se facciamo la “ciclo via del Senio” e portiamo a frequentarla migliaia di persone amanti del turismo lento, possiamo pensare di mettere a sistema tutte le cose belle che gli stanno attorno. Miglioreremo la qualità della vita di tutti.

Con una lunga intervista di due pagine al tabloid della Bassa Romagna Gentes (n. 32 del 10 settembre), Claudio Miccoli torna da fresco pensionato sul tema della sicurezza dei fiumi. Egli è stato fino al primo aprile scorso il dirigente dell’Agenzia regionale Sicurezza del territorio e Protezione Civile con conseguenti competenze specifiche sul Bacino del Reno e sul Senio. Si tratta di una persona di grande esperienza con la quale alla fine, dopo anni di difficoltà, siamo riusciti a tessere un rapporto di confronto costruttivo. Fra le tante cose assai interessanti da leggere nella sua intervista, frutto della sua decennale esperienza sul campo, ne annotiamo due:

  • le casse di espansione del Senio entreranno in funzione nel 2025;
  • i percorsi ciclo pedonali sopra gli argini dei nostri fiumi si possono fare.

Casse di espansione. Secondo le mie indicazioni, dice Miccoli, il lavoro deve essere appaltato entro quest’anno (2021) e i lavori iniziarsi entro primavera-estate del prossimo anno (2022). Lavori che dureranno non meno di due anni e quindi possiamo parlare di inaugurazione nel 2025. Mentre è interessante la conferma che l’opera si farà, quello che ancora non è chiaro sono i tempi. E mi scuso se insisto.

Nel corso degli anni abbiamo capito che i lavori da fare – quindi gli appalti da accendere – sono due:

  • le arginature della seconda cassa – quelle non realizzate dalla ditta escavatrice e per quello denunciata dalla Regione – da realizzare a carico della Regione (Agenzia regionale Sicurezza del territorio e Protezione Civile);
  • le opere di adduzione delle casse al fiume – quelle finanziate per 8,5 milioni – senza le quali le casse non funzionano, per le quali occorre fare un bando europeo della presumibile durata di un anno – si è detto in passato – dopo di che ci saranno i tempi per l’affidamento dei lavori (credo).

Quando Miccoli afferma che i lavori debbono essere appaltati entro quest’anno (2021) penso si riferisca alle opere di adduzione, quelle che presuppongono un bando europeo della durata procedurale di un anno. Viene allora da pensare che il bando sia già stato emanato da tempo. Il fatto è che nell’apposito registro della Regione (pubblico) non troviamo traccia di questo bando.

Allora le domande che ci sentiamo di avanzare – lo proporremo anche a Gentes, qualora volesse continuare a seguire la questione – sono queste:

  • i lavori che deve fare la Regione – le arginature della seconda cassa – sono in corso di attuazione e quando termineranno?
  • quale è il crono programma per la realizzazione delle opere di adduzione (bando europeo – affidamento dei lavori – inizio e conclusione dei lavori.

Credo che la risposta a queste domande, dopo le affermazioni di Miccoli – che però nel frattempo è andato in pensione – debba essere fornita dall’Assessore regionale all’Ambiente e dal nuovo Dirigente dell’Agenzia (di cui purtroppo non conosciamo ancora nemmeno il nome).

Il percorso ciclo pedonale. Nella sua intervista Miccoli afferma che i percorsi pedonali sopra gli argini si possono fare. Vi invito a leggere con attenzione la precisa risposta di Miccoli alla domanda specifica (V foto a lato). Nella realtà questo è testimoniato dal fatto che il comune di Castel Bolognese nelle prossime settimane attiverà i lavori  per realizzarne sei chilometri nel suo territorio (fino alla diga steccaia di Tebano) finanziati al 50% dalla Regione.

Su questo punto purtroppo mi viene alla mente quando per diversi anni, alcuni sindaci della vallata, nel contrastare la nostra richiesta di ciclo via, ci hanno messo sul tavolo una lettera – della quale non conosciamo la genesi – della stessa Autorità del fiume che ne negava la possibilità.

Evidentemente esisteva un equivoco, un fraintendimento, oppure semplicemente il fatto che qualcuno ha cambiato opinione. Resta il fatto che se questo equivoco, chiamiamolo così, è potuto essere risolto grazie all’iniziativa degli Amici del Senio, forse a maggior ragione avrebbe potuto esserlo con l’intervento delle Amministrazioni comunali, guadagnando in tal modo qualche anno di tempo.

Continuando la nostra iniziativa per la sicurezza del Senio e le casse di espansione, chiederemo alla politica di avere risposte ai quesiti che abbiamo posto.

Per la ciclo via collina/mare organizzeremo presto un flash mob a sostegno del progetto che le Unioni si sono impegnate a realizzare.

 

 

Vi mostro un filmato che pubblicizza la prossima entrata in funzione della ciclo via del Santerno https://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/renderemo-la-ciclovia-il-perno-del-turismo-1.6034054 . Il titolo dice: Renderemo la ciclo via il perno del turismo.

Per tanti Amici del Senio, a partire da me che dirigo da dieci anni l’Associazione creata appositamente per sviluppare la partecipazione attorno all’idea di valorizzare il Senio e la sua vallata, questo annuncio suona beffardo.

Capiamoci bene. Siamo i primi a felicitarci con gli Amici del Santerno e le loro comunità per avere realizzato l’obbiettivo. L’annuncio suona per noi beffardo perchè il Senio è partito molto prima del Santerno con il percorso partecipativo che fin da subito mise in evidenza l’ampio consenso dei cittadini verso l’ipotesi di una ciclo via collina – mare realizzata lungo la vallata del Senio.

Ricordo quando diversi anni fa gli amici del Santerno ci contattarono per conoscere come ci eravamo mossi, con l’intento di sviluppare analogo movimento lungo il Santerno. Ne fummo felici, collaborammo, ma mai ci saremmo aspettati di vedere loro all’arrivo e noi del Senio appena partiti e oggi quasi fermi.

Un caro amico, amministratore in un comune della Bassa, poche settimane fa ci ha detto che lo stop del Senio deriva dal Covid e che oggi occorre riprendere a tessere la tela. D’accordo, il Covid ha inciso, ma è anche la ragione che ci porta a dire che occorre fare in fretta.

La nostra Associazione riprenderà a tessere la tela. Abbiamo chiesto un incontro al nuovo eletto presidente dell’Unione del comuni della Romagna faentina. Quando saremo ascoltati illustreremo lo stato dell’arte e le nostre idee di valorizzazione del Senio basate su questi punti:

  • Senio fiume di storia, arte e cultura;
  • un’area naturalistica per le casse di espansione;
  • la valorizzazione dei meandri del Senio;
  • l’ombelico del Senio;
  • la strada del foliage;
  • la ciclo via del Senio collina – mare.

Aggiungo che a nostro parere il progetto di ciclo via del Senio – che speriamo possa vedere la luce entro l’estate, almeno per quanto riguarda la sua fase preliminare – dovrà coinvolgere il comune di Palazzuolo, da dove il Senio nasce. Una comunità disponibile, che si dimostra ricettiva con idee e progetti.

Intanto, in attesa degli sviluppi, ci auguriamo che il progetto di ciclo via – finanziato da Comune e Regione – che riguarda un tratto del Senio nel comune di Castel Bolognese possa procedere speditamente e che si realizzi entro l’anno.

Infine, registriamo con soddisfazione che il comune di Casola Valsenio si sta muovendo con lavori che riguardano il loro parco fluviale e con idee di ciclo via relative al loro tratto di fiume. Da parte nostra la massima collaborazione.