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La conferenza di sabato scorso a Riolo Terme ha avuto sicuramente il pregio di promuovere il dialogo fra i principali attori interessati. Non poteva essere quella una sede decisionale. Noi però, dopo avere parlato di questi temi per anni e anni, ci aspettavamo dichiarazioni in parte diverse e in parte più impegnative. Non possiamo quindi negare di essere rimasti abbastanza delusi. Questo però non ci fermerà.

Per sapere ciò di cui si è cercato di parlare, riportiamo di seguito gli appunti della relazione. Con in fondo un nostro commento. Chi volesse avere maggiori info sul dibattito, abbiamo a disposizione la registrazione.

CICLO VIA DEL SENIO

UNA VIA DI COMUNICAZIONE PER PEDONI E BICI DALLA SORGENTE AL RENO CHE AVREBBE LA FORZA DI UNIRE:

  • LA COLLINA AL MARE
  • I DUE PARCHI REGIONALI DEI GESSI E DEL DELTA
  • DUE ANTESIGNANI DEL CICLO TURISMO COME ALFREDO ORIANI E OLINDO GUERRINI CHE ELESSORO LORO DOMICILIO CASOLA VALSENIO E SANT’ALBERTO
  • LA NOSTRA VALLATA CON LE CICLO VIE INTERNAZIONALI COME QUELLA DEL VEN-TO E DELLA CORTINA DI FERRO

CHE POTREBBE ESSERE ANCHE PENSATA COME STRUTTURA AD ANELLO CON L’ANDATA SUL SENIO E IL RITORNO SUL LAMONE.

COME DOVREBBE ESSERE?

ABBIAMO L’ESPERIENZA DI CASTEL BOLOGNESE SU CUI BASARCI

6 KM PERFETTAMENTE FUNZIONANTI

ACCESSIBILE A TUTTI, QUINDI COMODA, QUASI COME LA DOBBIACO – LIENZ

TENUTO CONTO DELLA MORFOLOGIA DEL SENIO, QUESTO VORREBBE DIRE:

  1. NEL TRATTO ARGINATO (DA TEBANO AL RENO) DOVREBBE CORRERE SOPRA L’ARGINE, REALIZZATA CON UN CASSONE DI 20-30 CM DI MATERIALE ADATTO E RICOPERTA DI STABILIZZATO PER DARLE ADEGUATA SCORREVOLEZZA.
  2. PERCHE’ SOPRA L’ARGINE? PERCHE’ ALZANDOCI DI 8-10 M SUL PIANO DI CAMPAGNA CONSENTE DI FARE SCORRERE LONTANO LO SGUARDO E QUESTO E’ PREMIANTE
  3. NEL TRATTO A MONTE DOVREBBE ESSERE TRACCIATA IL PIU’ POSSIBILE VICINO ALLA RIVA SFRUTTANDO LA PERTINENZA DEMANIALE, CARRAIE E STRADELLI O STRADE ESISTENTI.
  4. SENTIERI PER LA PARTE DI MONTAGNA.

LA QUESTIONE FONDO IN ERBA: SUGGESTIVA MA DI DUBBIA EFFICACIA

  • TERRENO SCONNESSO, MANCATA SCORREVOLEZZA, DIFFICOLTA’ NEGLI SFALCI, ESCLUDE ACCESSO A CHI NON DEAMBULA.
  • CASTELLO CI DICE CHE COL FONDO IN STABILIZZATO LA FRUIBILITA’ DELLE PERSONE DECUPLICA.

COME PROCEDERE?

PROPONIAMO CHE LE UNIONI DEI COMUNI SI DOTINO QUANTO PRIMA DI UN PROGETTO PRELIMINARE CON LA POSSIBILITA’ DI CANDIDARSI AI BANDI DI FINANZIAMENTO

UN PROGETTO DA POTERSI REALIZZARE ANCHE PER STRALCI

SE LA STRADA FOSSE QUELLA DI PROCEDERE PER STRALCI LA NOSTRA PROPOSTA E’ CHE SI PROCEDA CON I DUE TRATTI DI INGRESSO DELLA CICLO VIA NEI DUE PARCHI QUINDI

  • DA TEBANO A BORGO RIVOLA
  • DA ALFONSINE AL RENO

LINEA GOTICA E TURISMO DELLA MEMORIA – AGGANCIARE QUEL TRENO

PER ULTIMO, MA NON PER IMPORTANZA

SAPPIAMO BENE CHE I FIUMI SONO SOGGETTI AL CONTROLLO E ALLA GESTIONE DELLE AUTORITA’ PREVISTE DALLA LEGGE. IERI IL GENIO CIVILE, OGGI L’AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA E LA PROTEZIONE CIVILE SUDDIVISA PER PROVINCIA

OCCORRE QUINDI RICONOSCERE CHE LA CICLOVIA

  • NON DEVE PRECLUDERE IN ALCUN MODO L’AZIONE DI CONTROLLO E DI INTERVENTO DELLE AUTORITA’ COMPETENTE
  • NON DEVE FARE DERIVARE ALLE STESSE COMPITI RELTIVI ALLA MANUTENZIONE

CASSE DI ESPANSIONE

GUARDIAMO IN AVANTI

DI COSA PARLIAMO?

  • SOLO LAMINAZIONE IN CASO DI PIENA E RIENTRO QUANDO LA PIENA CALA?
  • O ANCHE TRATTENUTA DI PARTE DELL’ACQUA E SUO RILASCIO IN TEMPI DIVERSI DAL DEFLUSSO DELLA PIENA PER CONTRASTARE LA SICCITA’ E PER GARANTIRE UN MINIMO DEFLUSSO VITALE ANCHE IN ESTATE?

NOI SOSTENIAMO LA SECONDA IPOTESI

PONIAMO ALL’ATTENZIONE IL TEMA DELLA RINATURALIZZAZIONE DELL’AREA INTERESSATA ALLE CASSE

  • PER TUTELARE L’AMBIENTE PARTICOLARE CHE SI E’ CREATO
  • PER CONSENTIRE LA FRUIZIONE CONTROLLATA DA PARTE DEI CITTADINI
  • PER FARNE UN ELEMENTO SINERGICO DI ARRICCHIMENTO DEL PARCO DEI GESSI

I PROGETTISTI DELLE CASSE E DELLA CICLO VIA DOVREBBERO RACCORDARSI PER NON CREARE INCOMPATIBILITA’.

RICORDIAMO CHE QUELLA E’ ANCHE LA ZONA DELLA STRADA DEL FOLIAGE, NUOVA PARTICOLARITA’ DA COGLIERE.

ALTRI PUNTI

AFFRONTARE E RISOLVERE IL TEMA DELLE PROPRIETA’, ATTIVANDO UN TAVOLO REGIONALE

OGGI CHI DEVE MANUTENTARE LE GOLENE PRIVATE?

ALCUNI PONTI NON VISIBILI

IL PONTICELLO DI TEBANO DA SALVARE

FIUMI SEMPRE PIU’ DISCARICHE RIFIUTI

Dagli interventi dell’Autorità del fiume e dei Sindaci presenti abbiamo tratto queste considerazioni.

CICLOVIA. Nonostante:

  • il positivo esempio di Castel Bolognese;
  • tutto il lavoro che abbiamo fatto in quasi 10 anni per dimostrare la grande partecipazione ad un progetto di valorizzazione del fiume Senio;
  • che la legge regionale sulla viabilità preveda la possibilità che gli argini diventino sedi di ciclabili;
  • che tutti parlino di ciclabili e che molti le realizzino (Santerno, Savio, ecc.);

permane la posizione non concorde al progetto di diverse Amministrazioni comunali, preferendo loro ragionare sulla direttrice Ravenna – Bologna e sugli stradelli di campagna. Non sono convinte del beneficio che la ciclovia sull’argine del fiume possa recare un possibile, significativo, sviluppo del così detto turismo lento e/o della memoria. Dobbiamo prendere purtroppo atto di questa situazione, sperare che le cose possano anche cambiare e vedere quali leve toccare in futuro per smuovere quello che oggi appare essere un macigno.

Abbiamo registrato consenso (comune di Riolo e Presidente del Parco dei Gessi) circa il riconoscimento del valore ambientale delle casse e della realizzazione della ciclovia in sinergia con il parco stesso).

CASSE DI ESPANSIONE

I ritardi sui tempi previsti sono enormi. Qualcosa non ha funzionato sia dal punto di vista della progettualità che da quello della gestione e dei controlli. Al momento ci si trova di fronte da un lato ad una vertenza legale con privati sui confini, dall’altro alla scelta di (ri)fare rilievi topografici per dimensionare l’area nel suo complesso.

Pur tuttavia la presenza e gli interventi fatti alla Conferenza dai tre Dirigenti a cui compete la gestione del fiume e delle casse, ci lasciano bene sperare. Cosa hanno detto?

  • Le casse dovranno consentire di trattenere un volume d’acqua da utilizzare in estate nel caso di siccità. Con questo hanno dissipato dubbi sorti ultimamente;
  • Hanno riconosciuto il tema ambientale della rinaturalizzazione dell’area, da coniugare con quello della sicurezza;
  • Si sono dichiarati aperti al confronto con tutte le istanze coinvolte e interessate.

Crediamo quindi di avere capito che c’è chi lavora sull’opera, ma senza nessun tipo di garanzia circa i tempi. Ci si chiede se non sia maturo il tempo che Sindaci e Associazioni variamente interessate, portino il tema sul tavolo del Presidente della Regione.

Nessun tipo di risposta o proposta sui temi posti alla fine della relazione (attivare un tavolo regionale per affrontare il tema delle proprietà private di argini e golene; la mancata visibilità di alcuni ponti; il ponticello di Tebano da salvare.

Alcune settimane fa ho posto per interposta persona – Tiziano Zaccaria, redattore delle news del Polo Tecnologico di Faenza – una domanda al presidente della nostra Regione, Stefano Bonaccini. Riguardava la ciclovia del Senio. Domanda e risposta sono comparse nella news ed ora la pubblico anche nel nostro sito.

Domanda. Gli argini dei fiumi e ancor più i crinali delle nostre colline attraggono un numero sempre maggiore di persone che amano le bellezze del nostro territorio. Da anni è in corso una iniziativa volta a realizzare la ciclovia del Senio, dalla collina alla valle, alla ciclovia del Vento (Venezia – Torino), al mare (ciclovia della Costa adriatica). Concorda con questo tipo di infrastrutture e quale ruolo può avere la Regione per la loro concretizzazione?

Risposta. “L’Emilia-Romagna ha un rapporto straordinario con le due ruote. Cito solo due dati: la quota spostamento in bici è del 10%, il doppio della media nazionale, mentre la rete di ciclabili ha oramai superato i 1.200 chilometri, con una pianificazione che ne prevede a breve, quasi 4mila. E questo è solo la punta dell’iceberg, perchè la bicicletta è una opportunità unica: non solo per ridurre l’inquinamento e nella lotta alla sedenterietà, con un notevole risparmio di spese sanitarie che potremmo dedicare altrove, ma anche dal punto di vista economico. Come le ciclovie, appunto, che incarnano perfettamente quel turismo slow ed esperienziale che negli ultimi anni ha preso piede e sta vedendo crescere numeri e fatturato.

La ciclovia del Senio rientra in un progetto più ampio, di tipo storico e naturalistico che collega Tebano e Castel Bolognese, ed è stato finanziato con 380mila euro di fondi regionali. Sarà collegata alla ciclovia del Sole, il percorso nazionale che in pochi mesi di apertura sta facendo registrare numeri record. Per tutte queste ragioni, la Regione ha intenzione di continuare a investire sulla mobilità dolce anche nei prossimi anni”.

La risposta di Bonaccini è importante: la Regione E/R sostiene la Ciclovia del Senio. La vede in collegamento con la ciclovia del Sole (Bologna – Verona). Una piccola novità per noi, certamente positiva. Aggiunge qualcosa al dato conosciuto fino ad oggi del suo collegamento con la ciclovia del Vento (Torino – Venezia) e con la ciclovia dell’Adriatico (Trieste – Puglia).

Adesso aspettiamo il progetto in carico alle Unioni dei comuni del Faentino e della Bassa Romagna che ci risulta essere in corso di realizzazione, secondo quanto alcuni mesi fa ci ha detto il Sindaco di Faenza Massimo Isola. Progetto che farà parte della progettazione più generale legate al PNRR (piano Nazione di Ripresa e Resilienza).

Ieri mattina abbiamo incontrato Massimo Isola, presidente dell’Unione dei comuni della Romagna faentina e sindaco di Faenza. L’incontro è stato utile per conoscerci e per consentirci di illustrare i nostri temi circa la valorizzazione del fiume Senio.

Al centro dell’interesse la ciclo via del Senio dalla collina al mare. Poi la rinaturalizzazione dell’area delle casse di espansione e il parco ambientale e naturalistico dei meandri del Senio fra Ponte del Castello e il ponte di Felisio.

Infine abbiamo posto il problema di dotare gli Amici del Senio di una sede e come questa potrebbe essere valutata a Tebano, collegandola all’idea della creazione di un primo info point del Senio.

Massimo Isola ha ascoltato con attenzione e, prendendo la parola, ci ha detto che il progetto esecutivo della ciclo via del Senio è uno dei sette progetti in cantiere da parte dell’Unione per candidarsi ai fondi del recovery plan. Ci ha poi indicato la figura di riferimento a cui rivolgerci per la conoscenza degli aspetti gestionali della vicenda.

Indubbiamente si tratta di una bella notizia alla quale daremo seguito con iniziative volte a dimostrare ancora più la validità della ciclo via sul piano economico e sociale per la vallata, da Palazzuolo ad Alfonsine.

Il Presidente ha manifestato interesse concreto e non formale anche sugli altri punti (casse di espansione, meandri e sede).

 

La Giunta del comune di Castel Bolognese ha approvato lunedì scorso il progetto definitivo della ciclovia del Senio dalla diga steccaia al molino Scodellino. Un bel risultato anche per gli Amici del Senio che da anni si battono per la ciclo via collina mare, percorrendo l’argine del fiume. E’ del tutto evidente come questo progetto di mobilità sostenibile sia ancora più rafforzato dalla vicenda della pandemia che richiama tutti a vivere in maniera diversa il proprio tempo libero.

Dopo l’approvazione definitiva nel Consiglio comunale – il nostro auspicio è quello dell’unità di tutte le forze politiche castellane su questo obbiettivo – presumiamo partiranno gli esprori del poco terreno che purtroppo in qualche limitato caso si rendono necessari e il bando per l’assegnazione dei lavori. La previsione è che l’opera possa essere terminata entro l’estate del 2021.

Non conosciamo il progetto definitivo nei dettagli. Ricordiamo che il progetto preliminare che ha attivato i finanziamenti della Regione – copartecipati da parte del Comune – prevedeva, come la foto dimostra, l’attivazione di un percorso ad anello di circa 21 km che, facendo punto sulla stazione (intermodale per scambio treno – bici) toccasse il centro cittadino – recuperando i percorsi pedonali dei piedibus – arrivasse lungo l’argine del fiume alla diga steccaia di Tebano, tornasse, sempre lungo al fiume fino al Ponte, proseguisse fino all’altezza di via Rezza, per arrivare lungo strade secondarie al molino Scodellino e quindi alla Stazione Fs.

Da segnalare come questa opera si inserisca perfettamente nel progetto a cui i comuni della valle del Senio stanno lavorando per la ciclovia collina mare Senio più Lamone. Un progetto il cui percorso era stato delineato in diverse riunioni prima della pandemia e che adesso pensiamo sarà senz’altro ripreso e accelerato.

 

 

Tutti affermano che una delle leve fondamentali da muovere per fare riprendere l’economia siano gli investimenti pubblici. Dobbiamo sperare che sia vero. Dalle nostre parti, da quelle della vallata del Senio, ci sono alcune opere, mature, che attendono da tempo di essere realizzate.

Due di queste sono munite da tempo di progettazione definitiva e di finanziamenti già destinati. Si tratta della circonvallazione – o variante – di Castel Bolognese e delle Casse di espansione del fiume Senio. Le altre due sono ben dentro alla volontà politica delle amministrazioni locali, regionale e nazionale, tanto da poterle ritenere oramai acquisite. Penso al casello autostradale della Valle del Senio e alla ciclovia del Senio/Lamone.

Al momento il punto sulle quattro opere a quanto risulta è questo.

Casse di espansione del Senio (Cuffiano – Faenza). I soldi ci sono da tempo. Il progetto esecutivo anche. Entro questa primavera partirà – secondo quanto affermato a suo tempo dalla Regione – il bando (europeo) per l’assegnazione dei lavori di collegamento delle due casse al fiume. Per evadere questa pratica occorrerà circa un annetto, tempo durante il quale la Regione è impegnata a realizzare la seconda cassa, quella sul territorio di Faenza i cui lavori sono partiti anni fa, poi interrotti per il fallimento della ditta escavatrice. La foto dimostra la situazione di oggi  (verrebbe quasi da dire lasciamo il mondo come sta).

Circonvallazione di Castel Bolognese. Dopo l’ultimo accordo del Comune con la componente agricola, ho capito sia definitivamente spianata la strada per la convocazione della Conferenza dei servizi, procedura utile e necessaria per comporre eventuali conflitti – se esistenti – e per accelerare l’acquisizione dei tanti pareri necessari. Dopo di che partirà il bando per l’assegnazione dei lavori. Nella foto una situazione di traffico normale.

Casello autostradale della valle del Senio. Se ne parla da tempo. Risulta sia nella programmazione della Regione e nelle ipotesi di lavoro dell’Ente gestore dell’Autostrada. Non so a che punto siamo, penso che la realizzazione di quest’opera sia molto sia legato alla vicenda delle concessioni degli appalti di gestione messi in discussione dopo Genova.

Ciclovia del Senio/Lamone. Da alcuni mesi i comuni interessati hanno avviato le procedure per la realizzazione di un progetto preliminare dell’opera che abbia le caratteristiche per potere accedere ai bandi di finanziamento europei e regionali. Accelerare questa fase vorrebbe significare avere carte in più da giocare. Ricordo che questa opera si inserisce a pennello in quelle che dovrebbero essere le linee di un nuovo sviluppo sostenibile e del dopo coronavirus. Nella foto un tratto della ciclabile sul Senio a Castel Bolognese, esempio di come vorremmo diventasse lungo tutto il fiume.

Progetto ciclabilità e Senio a Castel Bolognese. Non dimentico un investimento molto importante, già finanziato da Regione e Comune che dovrà essere realizzato entro l’estate corrente. Un progetto che si integra con la ciclovia del Senio e volto anch’esso allo sviluppo sostenibile e al dopo coronavirus.

Adesso l’auspicio è che alle parole seguano i fatti. L’economia deve riprendere, lo deve fare in sicurezza e guardando ad un futuro nuovo. Ad un futuro che rispetti il pianeta in cui viviamo. Senza pensare di sfruttarlo e abbruttirlo fuori di ogni misura.

 

 

Lunedì scorso il Consiglio comunale di Castel Bolognese ha approvato un progetto per lo sviluppo della ciclabilità urbana che comprende la percorrenza di circa 10 chilometri di argine del fiume Senio. Il progetto ha il pregio, fra altro, di collegare la diga steccaia leonardesca di Tebano, dalla quale origina il Canale dei mulini, al Molino di Scodellino. Diga steccaia e Molino di Scodellino sono coevi alla fondazione di Castel Bolognese e conservati nelle loro caratteristiche originarie. Si può dire siano monumenti di valore nazionale.

La foto che pubblichiamo mostra altri  importanti aspetti del progetto: quello di unire i tratti di piste ciclabili già esistenti, di comprendere tutti i percorsi del Piedibus, di mettere in sicurezza diversi attraversamenti pedonali. Al termine Castel Bolognese avrà una rete ciclabile integrata, collegata con la Stazione (intermodale per le bici) e con il suo centro storico di Città d’arte.

Per l’opera sono stati stanziati 640.000 euro, 380.000 dei quali messi dalla regione Emilia-Romagna. Per dovere di informazione va detto che il progetto presentato da Castel Bolognese al bando della Regione per essere finanziato, è arrivato terzo su circa 90 domande e unico finanziato in provincia di Ravenna. Un risultato che dà valore all’impegno dell’Amministrazione nell’approccio al tema, nel crederci e nel coinvolgere chi ha potuto portare professionalità, idee ed esperienze.

Noi, Amici del Senio, siamo contenti per diverse ragione. Innanzitutto per avere sostenuto, fino dall’udienza conoscitiva in Regione, la possibilità che anche gli argini dei fiumi possano essere considerati sedi di ciclo vie; in secondo luogo per avere potuto fare valere il risultato della partecipazione popolare che abbiamo promosso negli anni con le nostre iniziative di fiume. Se il progetto del comune di Castel Bolognese, comprende anche il fiume Senio, significa anche che siamo stati ascoltati e coinvolti, prima dalla Regione, poi dal Comune.

Adesso l’auspicio è che tutti i comuni del Senio (Palazzuolo, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese, Faenza, Solarolo, Cotignola, Lugo, Bagnacavallo, Fusignano, Alfonsine) diano il loro contributo all’idea di ciclabile del Senio, dalla collina al mare. Le forme di intervento possono essere diverse, ma siamo quasi certi che alla fine la considerazione del valore aggiunto che l’opera può portare all’economia del territorio consentirà di superare tutti gli ostacoli.

In conclusione pare utile riportare la dichiarazione fatta sui social da Luca Della Godenza, il giovane assessore di Castel Bolognese che, assieme al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale, ha promosso e sostenuto il progetto.

“Una splendida notizia per la nostra comunità!
Nel Consiglio Comunale di ieri sera (ndr – 19 novembre) abbiamo approvato a larghissima maggioranza lo stanziamento di 640.000 € per le ciclabili di Castel Bolognese. La Regione Emilia Romagna ha infatti finanziato per 380.000 € il progetto che prevede il collegamento in argine dalla Diga steccaia al Mulino Scodellino, la sistemazione e la realizzazione ex novo di molte delle ciclabili del centro urbano (in particolare i percorsi Piedibus) e la messa in sicurezza di tutti gli attraversamenti pedonali della Via Emilia. Il nostro progetto è arrivato terzo in Emilia Romagna e unico finanziato in Provincia di Ravenna.
Questo risultato arriva perchè dallo scorso anno ci siamo dotati di un piano generale sulle smart city che ci consente di avere una visione e una strategia chiara per il futuro di Castel Bolognese.
Ringrazio Domenico Sportelli che da sempre ha creduto in questo progetto e con cui da sempre ci confrontiamo in maniera proficua. Ringrazio Mirco Bagnari e il personale della Regione che mi hanno accompagnato nella fase di presentazione del progetto dandomi indicazioni preziosissime. Ringrazio infine l’ingegnere Felice Calzolaio (capo ufficio tecnico Comune) l’Università di Ferrara e Gea progetti, in particolare Martina Massari, che durante le vacanze estive hanno lavorato intensamente per presentare la domanda.
Ora avanti con il progetto esecutivo e con tutto l’iter burocratico per fare i lavori dalla prossima primavera .

Il comune di Castel Bolognese ha presentato alla Regione il progetto per concorrere al finanziamento di un sistema di ciclovie integrato. Uno dei punti di forza del progetto complessivo è l’idea di una ciclovia che partendo dalla stazione Fs, attraversando la piazza di Castello, giunga per argine del Senio fino alla diga steccaia di Tebano, ridiscenda poi lungo l’argine e prosegua fino al Ponte del Castello. Da qui, prosegua sempre in argine, fino all’altezza di via Gradasso e si indirizzi poi verso il molino Scodellino e la stazione, a completare il giro. Un anello di circa 20 chilometri.

Questo progetto aspira ad ottenere i finanziamenti previsti dal bando regionale scaduto il 7 settembre scorso (Bando regionale). Per la sua elaborazione l’amministrazione castellana, tramite l’Assessore Luca Della Godenza, ha coinvolto in ogni passaggio la nostra Associazione in quanto portatrice di interesse, almeno per quanto riguarda il tratto di pista che riguarda il fiume Senio.

Abbiamo apprezzato molto questo atteggiamento costruttivo e abbiamo contribuito al meglio del possibile sia per quanto riguarda l’individuazione dell’ipotesi di percorso, che nella fase di stesura della documentazione di ammissione al bando, potendo fare valere in quella sede il grande lavoro partecipativo svolto negli anni dagli Amici del Senio.

La soluzione tecnica che si propone è mista. Si pensa ad un prolungamento dell’attuale percorso del parco fluviale – con fondo in stabilizzato – fino al ponte di Tebano, mentre verso il Ponte del Castello si vorrebbe utilizzare la sommità dell’argine così come oggi si presenta, ma con l’erba rasata adeguatamente nel corso dell’anno. Poi si pensa a tratti promiscui lungo stradelli di campagna e a sfruttare tratti ciclabili già esistenti.

Adesso la speranza è che il progetto abbia i requisiti indispensabili per andare a punto sul piano regionale. I suoi maggiori pregi sono la credibilità derivata da una progettazione elaborata da lungo tempo e la partecipazione di migliaia di persone ad iniziative sviluppate da anni nel territorio che hanno visto al fondo l’idea di valorizzazione del fiume Senio e del Canale dei mulini.

Cliccando sulla foto sotto al titolo, potete avere una visione dettagliata del piano del progetto.