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Domenica 29 dicembre abbiamo presentato la proposta del “Giro delle 7 chiese di campagna” di Castel Bolognese. E’ avvenuto nello splendido scenario del ex chiesa di Santa Maria dell’Angelo, ospiti di CA’NA, mostra di opere e di land art di giovani artisti castellani.

Non so che parole usare per dire non è andata benissimo. Certamente responsabilità mia, ma avevamo lavorato tanto attorno a questa idea. Abbiamo avuto presenti 25-30 persone, che ringrazio di cuore, che hanno mostrato interesse, ma in certi casi contano più le assenze, rispetto le presenze.

Dicevo che il lavoro – volontario per il bene comune – è stato tanto. Giro a piedi e giro in bici per controllare chilometri e tempi, per fotografare l’ambiente e il paesaggio. Prendere contatto con persone per alcune verifiche e per essere aiutato nel preparare la slide e la cartografia, parlarne a più riprese nel contesto dell’Associazione. Prepararsi e partecipare al Concorso di idee promosso alcuni anni fa dal Comune, da cui poi è nata questa proposta.

Tuttavia, andremo avanti. Chi vorrà saperne di più o conoscerla nel dettaglio, ci contatti e saremo lieti di corrispondere. La prima iniziativa, idea scaturita dall’incontro, sarà quella di proporre per una bella domenica della primavera prossima di fare il “giro” a piedi. Tutta la giornata, con varie tappe per rifocillarci, fare cultura, riposare e per tanto altro.

Sempre domenica scorsa, nel pomeriggio, abbiamo proposto ai cittadini brani letti dai racconti di guerra del nostro libro E la vita scorre sul fiume, accompagnati dalla musica di Marta Celli con la sua arpa celtica. Le letture sono state offerte dai Cultunauti, un’associazione solarolese, benemerita, che ringraziamo per il suo impegno nella promozione della cultura. Lo spazio di un’ora per riflettere, per contrastare la guerra, per promuovere l’arte, nel tentativo di rasserenare le menti. Un plauso sincero alle 20-25 persone che hanno partecipato.

Frequentando quel luogo abbiamo potuto apprezzarne ancora una volta le architetture. Quell’opera d’arte fu salvata anni fa anche grazie l’iniziativa e la spinta di tanti cittadini. Opere Pie e Comune poi, la misero in sicurezza e la donarono in uso alla città. Oggi, ad anni di distanza, ci permettiamo di dire che forse è giunta l’ora di fare un nuovo passo avanti nei lavori per recuperarla in tutta la sua bellezza.

Concludo con la speranza che i giovani artisti castellani che si sono impegnati a realizzare le opere mostrate, abbiano il successo meritato. A loro va la nostra piena riconoscenza e il nostro incoraggiamento a proseguire lungo la strada intrapresa. Confidando che la società sappia accoglierli.

Ed ecco alcune foto di quell’edificio e di ciò che ha visto domenica 29 dicembre.

 

Una storia davvero straordinaria. La vedova di un soldato americano in visita nel luogo del fiume Senio dove cadde l’aereo di suo marito.

Domenica 30 aprile 2023 accompagneremo Norma Sue Stephenson, i figli Larry e Bonnie Phelps, il nipote Joel Farr nel luogo dove l’11 ottobre del 1944, Victor Phelps, poi diventato suo marito, di ritorno col suo aereo da un bombardamento nei paraggi venne colpito dalla contraerea tedesca. Lui si gettò col paracadute e l’aereo si schiantò nell’argine di sinistra del Senio, circa un chilometro prima del passo di Lungaia, fra i territori di Castel Bolognese e di Solarolo.

Catturato dai tedeschi.

Victor venne catturato dai tedeschi e dopo qualche giorno avviato in un campo di prigionia in Polonia. Successivamente trasferito in Baviera, fu liberato dagli americani il 29 aprile 1945. Tornato in patria, sposò Norma ed ebbe famiglia. Continuò a guidare mezzi volanti per irrorare le grandi piantagioni del luogo dove abitava. Morì ancora giovane negli anni settanta, forse a seguito di una malattia contratta nel suo lavoro.

Il suo aereo, visto cadere da testimoni, alcuni dei quali ancora in vita, venne seguito e visitato dai contadini accorsi sul posto. La scena venne immortalata e il mezzo “svestito” di quanto possibile. Forse nel tentativo di mantenere qualche ricordo della guerra o di ricavare qualche lira vendendo il metallo (foto).

Nel 2018 l’Associazione Amici del Fiume Senio decise di ricordare quel fatto durante una camminata lungo il fiume. In previsione dell’iniziativa, appresi da Andrea Raccagni (Associazione Aerei Perduti) i dati relativi all’aereo e al pilota, il nostro concittadino Andrea Soglia si mise alla ricerca dei parenti del pilota e ben presto entrò felicemente in contatto, tramite Facebook, con Joel Farr, nipote di Victor, che aveva condiviso sul suo profilo la fotografia del nonno, e di conseguenza con la vedova e i figli di Victor.

Lo stupore della famiglia Phelps.

La famiglia Phelps dimostrò subito grande stupore e riconoscenza verso il fatto che nella lontanissima Italia, alcune associazioni, avessero ricordato il loro congiunto, in quel modo moralmente impegnativo.

Non solo rimase colpita la famiglia. Il fatto varcò la soglia di casa Phelps e diventò rapidamente di dominio pubblico. La vedova manifestò subito il desiderio di andare in Italia a vedere quel luogo oggetto di un inaspettato ricordo per il suo congiunto. Occorrevano soldi. Poi venne la pandemia e si fermò tutto.

Il territorio che parla.

Nel 2022, a seguito dell’idea di valorizzare il Senio come fiume di storia e della decisione di “fare parlare il territorio” segnando con effigi o altro i luoghi del ricordo, gli Amici del Senio, assieme alle Anpi di Castel Bolognese e di Solarolo e con il Patrocinio dei due comuni, posero in quel luogo una targa ricordo con epigrafe e foto del soldato.

La cerimonia fu molto partecipata. Circa cento cittadini di Castel Bolognese e di Solarolo, giunsero a piedi nel luogo dell’”incidente”. Andrea Soglia lesse la storia di Victor, redatta in collaborazione con Joel Farr, la Banda suonò gli inni, i rappresentanti delle due Amministrazioni, con le fasce tricolori, scoprirono la targa, mentre echeggiavano le note del silenzio d’ordinanza.

Tornammo a casa contenti, convinti di avere fatto una buona cosa nel ricordare uno delle migliaia e migliaia di giovani che vennero da molto lontano, moltissimi di loro al prezzo della vita, per liberarci dai guai in cui ci aveva cacciato il fascismo nostrano col suo sciagurato “ventennio” e la sua proditoria alleanza con il nazismo.

La solidarietà porterà Norma dall’America a Castel Bolognese.

Sempre nel 2022 Marc Phelps, un nipote di Victor, ha scoperto l’esistenza di una Fondazione, che ha come missione quella di esaudire i desideri di persone anziane. Ha segnalato il desiderio di sua nonna Norma e la Fondazione l’ha fatto proprio lanciando una prima raccolta di risorse.

La ricerca di risorse è continuata, anche con una cena di finanziamento, molto partecipata, nei dintorni di Houston. Norma, che adesso ha 95 anni, anche grazie al suo spirito, è diventata nel suo piccolo un personaggio pubblico tale da meritarsi un minuto su Fox News, una delle emittenti nazionali più seguite degli Usa. Poi la decisione: il 28 aprile alle ore 14, Norma, due dei suoi figli e un nipote sbarcheranno al Marconi di Bologna. Ha coronato il suo sogno.

Sapremo accogliere questa famiglia e valorizzare questa storia?

Saranno ospiti delle nostre comunità alle quali chiederemo solidarietà, come quella che la famiglia Phelps ha ricevuto a casa sua.

Questo è l’antefatto di una storia straordinaria che merita di essere vissuta e raccontata. Una storia che ci dice quanto elevate siano le potenzialità del nostro fiume sotto molti punti di vista. E d’altronde non può essere che così, al solo pensiero che sul Senio sono rimasti incagliati per quattro mesi i soldati di ben 32 nazioni da una parte e di diverse nazioni dall’altra.

Nei prossimi giorni pubblicheremo il programma che stiamo organizzando per la visita di Norma e della sua famiglia. Leggetelo, seguiteci e, se ritenete utile farlo, aiutateci. Le difficoltà sono tante, avremo bisogno di risorse umane (interpreti, autisti) e materiali (denaro), quindi di uno sforzo corale alto delle nostre comunità. Speriamo di essere all’altezza delle aspettative.

 

 

Domenica scorsa abbiamo camminato lungo il crinale che dalla Serra di Castel Bolognese arriva fino al monte Ghebbio. Percorso già descritto e sempre piacevole. Eravamo una ventina di persone. Al termine siamo confluiti in una bella iniziativa promossa dalla Fattoria didattica il Roccolo che si è dipanata fra storia, ambiente, suggestioni, cibo e divertimento.

E’ stato un piacere ascoltare il prof Luigi Solaroli che ha la capacità di raccontare la storia come fossimo al bar. Così da consentire anche a me di capirne qualcosa. Fra le tante cose dette, ha accennato al Castello della Serra e all’ipotesi che fosse stato collocato in quel luogo. Ci ha detto delle tante dispute cruente dell’epoca medioevale e del fatto che il fiume Senio sia stato testimone storico di grande rilievo.

Gran parte dei combattimenti si sono svolti attorno a San Procolo, un piccolo aggregato di abitazione anticamente sorto subito oltre al ponte, in direzione di Faenza. Con relativa chiesa eretta a fianco del cimitero di via Sant’Orsola (abbattuta durante la guerra e ricostruita a Pieve Ponte).

Tutto questo ha fatto dire al Professore che sarebbe opportuno considerare la possibilità di chiamare il ponte sul Senio fra Castello e Faenza: Ponte di san Procolo. Idea, credo, ben posta e degna di essere considerata.

Sta di fatto che i luoghi ancora oggi visitati mostrano un paesaggio e un ambiente di pregio. Un polmone verde da tutelare e da valorizzare affidato innanzitutto alla coscienza e al lavoro dei suoi abitanti.

Infine un ringraziamento a Michela e Umberto, proprietari del Roccolo, per l’accoglienza e la passione che mettono per tutelare nel migliore dei modi un ambiente che lo merita.

Promuovere iniziative assieme ad altri è fra le cose che più ci fanno piacere, perchè creano comunità e ci arricchiscono culturalmente.

In questo caso collaboriamo col Roccolo, una piccola azienda didattica sorta sotto al bosco della Serra di Castel Bolognese che unisce la campagna, alla natura e al paesaggio. Michela, che la gestisce assieme al marito è, di questi tempi, persona non comune. Quando ti avvicini per carraie al suo campo non incontri sbarre e divieti, ma la richiesta di rispetto e l’offerta di accoglienza.

Ma veniamo all’iniziativa. Il Roccolo ha promosso per il 26 febbraio un evento legato ai “Lom a Merz” che poggia su una ricerca di storia locale: il Castello della Serra. Uno storico, il prof Luigi Solaroli, ci condurrà sul luogo ove sorgeva e ce ne parlerà. Saremo nel bosco della Serra, poco conosciuto perfino dai castellani, di piccole dimensioni, ma bello e ricco di vegetazione fra cui uno dei pochi esemplari di sequoia presenti in Regione.

Noi, Amici del Senio, abbiamo pensato di collaborare alla proposta del Roccolo, arricchendola con una nostra iniziativa. Siccome il Roccolo parte alle 11, proponiamo ai nostri associati e simpatizzanti una camminata in quel bel luogo prima di quell’orario.

Come potete vedere dal programma, la nostra camminata partirà alle 9 e un quarto, dal parcheggio della chiesa della Serra. Pensavamo ai vulcanetti che si sono rimessi in funzione, ma molto parzialmente, poi il fango … . Allora abbiamo optato per una camminata tranquilla lungo i crinali e fra i calanchi della Serra. Faremo scorrere lo sguardo in lontananza e questo è sempre un piacere. Vedremo anche il Senio, in questo periodo tornato fiume, ma dall’alto.

Arriveremo al Roccolo, poco prima delle 11. A quel punto, chi lo vorrà, potrà unirsi al pubblico del Roccolo, andare al bosco, ascoltare la storia. Poi mangiare e assistere al falò propiziatorio. Chi non desidera, o non può, può tornare alla sua auto parcheggiata a poche centinaia di metri di distanza.

Ricordo che per la parte di iniziativa al Roccolo, la prenotazione è obbligatoria. Vi aspettiamo.

NdR – La foto in evidenza mostra il nostro programma. Quelle di seguito il programma del Roccolo.

Il fiume accoglie la scuola che esce nel territorio. Dopo le uscite sul Senio con i ragazzi delle Medie del 28 aprile e del 3 maggio, è stata la volta dei professori. Venerdì 13, a dispetto della cabala, è stata una bella giornata. Insegnanti, amministrativi e Ata, terminate le lezioni hanno pensato ad un momento di socializzazione esterna all’ambito scolastico e ci hanno chiesto di accompagnarli a Tebano, percorrendo l’argine del Senio. Come i loro ragazzi nelle settimane precedenti.

E’ stata una bella esperienza. Faceva caldo, ma come se nulla fosse, siamo giunti rapidamente a Tebano, accolti da Laura Montanari, coordinatrice del Polo tecnologico, che ci ha ospitati e da alcuni attivisti Amici del Senio che avevano ben pensato di cuocere salsiccia e piadine. A Tebano, gradita sorpresa, si è aggiunta al gruppo la Dirigente della scuola, Pamela Ausili.

A noi è parso significativo che questa iniziativa abbia avuto luogo e che vi abbiano partecipato tutte le componenti della Scuola. Ci è parso un buon passo nella direzione di quella comunità educante che potrebbe essere una utile prerogativa del futuro per la nostra scuola.

Ancora una prova di quanto sia importante il legame con il territorio. Abbiamo già detto di Tebano ombelico del Senio. E’ giunto il momento del salto di qualità. Si farà la nuova cantina-scuola, avanzano le idee per valorizzare il bello. Occorrono scelte e investimenti capaci di attrarre e consolidare i turisti esperienziali che a Tebano e lungo la valle del Senio possono trovare tante belle risposte alle loro aspettative.

Avanti allora con la ciclo via del Senio-Lamone, con la strada del foliage innervata lungo il percorso della 50 km di Romagna. Con il percorso delle 7 chiese a Castel Bolognese per valorizzare crinali e cantine e analoghi percorsi da inventare negli altri comuni del Senio, sostenuti dalla velo stazione di Castel Bolognese. Avanti con la land art e la cultura di fiume proposta dall’Arena delle Balle promossi da Primola Cotignola; avanti con Acque e Miracoli a Tebano e con le altre iniziative di fiume che stanno crescendo.

Avanti con la rinaturalizzazione dell’area delle casse di espansione di Cuffiano/Faenza, con il parco dei budelli del Senio fra Castello e Solarolo proposti anni fa dalla Provincia. Con l’idea della Promenade Severoli per in percorso romantico del Senio a Fusignano. Con la proposta di aggregare i tanti piccoli Musei attorno al Senio, fra cui la Raccolta storico didattica Novecento di Tebano e con tante altre idee che sono in campo e che attendono di essere colte e valutate.

Un territorio accogliente e bello, pensato e messo a sistema, potrà essere la base non solo di uno sviluppo eco sostenibile della nostra economia, ma anche l’arena della coltura di una comunità che crede nei propri giovani e che a loro si affida, pensando al domani.

Ed ora alcune foto di una scuola che esce dalle proprie mura e si salda con il territorio.

 

 

 

Alcuni mesi fa il comune di Castel Bolognese ha promosso un bando per “Idee ricostituenti” da innervare nel territorio ai fini del suo sviluppo. Ha chiesto a tutti uno sforzo di partecipazione al quale abbiamo ritenuto giusto partecipare anche come Amici del Senio. Cosa che faremo anche a fronte di analoghe iniziative che altri comuni del Senio pensassero di mettere in campo e per le quali fosse richiesto di contribuire.

Abbiamo partecipato, ma non abbiamo vinto. Il nostro progetto, arrivato secondo, ha raccolto 16 voti da parte del pubblico, contro i 21 del vincitore. Pur tuttavia rimane un progetto valido, da considerare in futuro, qualora l’Amministrazione comunale decida di vagliare non solo la prima idea, ma anche quelle altrettanto valide, oggetto del processo di partecipazione.

L’idea presentata da parte nostra – e che qui esponiamo – è quella di attuare una rete di percorsi nel territorio di Castel Bolognese e dintorni per la salute, la lentezza, la gioia di vivere. Per scoprire e valorizzare la storia, il lavoro, i sentimenti di una comunità. Per ricostituire la memoria del nostro territorio e conoscere il nuovo paesaggio derivante dal rapporto fra il lavoro dei contadini e la natura.

Il progetto ha come titolo:

Alla ricerca dello spazio perduto. Crinali e chiese, fiumi e laghetti, città e campagna.

Questi i percorsi proposti, utilizzando la rete già in corso (strade, stradelli, carraie, sentieri).

1 – Dal Mulino Scodellino alla diga steccaia leonardesca. Giro ad anello di 21 km. Partenza: stazione Fs, Mulino Scodellino, argine del Senio per via Gradasso, diga steccaia leonardesca. Ritorno lungo la ciclopedonale del Senio fino al Boccaccio, monumento Sminatori, piazze di Castel Bolognese e Museo all’aperto Angelo Biancini, stazione Fs.

2 – Il percorso delle ginestre. Da Riolo Terme a Castel Bolognese lungo il crinale di monte Ghebbio (Km 15 circa). Punto partenza Castel Bolognese in pullman di linea fino alla stazione di Riolo Terme. Si sale il Mazzolano, si prosegue lungo la stradina per monte Ghebbio e Campolasso. Poi per via Pozze, via Zirona, via Marchesina vecchia e si arriva alla zona sportiva di Castel Bolognese.

3 – Il crinale vista valle, Gessi e laghi. Dai Vernelli verso Pideura e ritorno per la strada del foliage. Partenza Tebano.

4 – Il giro dei vulcanetti della Serra.  Partenza dalla chiesa della Serra. Si scende ai vulcanetti, si prosegue verso sud lungo il rio Sanguinario fino alla corrispondenza di Campolasso. Si sale fino al crinale da cui si torna alla chiesa della Serra.

5 – Il giro delle Parrocchie di campagna. Partenza da qualsiasi parrocchia. L’idea è quella di un percorso indicato, che ponga in relazione, percorrendo le strade esistenti, le chiese di: Pace, Casalecchio, Borello, Serra, Campiano, Tebano, Biancanigo e Pace. Il percorso toccherebbe le principali Cantine di Castello, allora si potrebbe pensare di omaggiare chi lo percorre di una bottiglia di vino con etichetta dedicata.

6 – Altro percorso potrebbe essere, con partenza dalla zona Sportiva: via Marchesina vecchia, Biancanigo, Parco fluviale, via Boccaccio, Castel Bolognese.

7 – Da ponte a Ponte. Alla scoperta dei meandri del Senio dal Ponte del Castello al ponte di Felisio, con ritorno sull’altro argine.

8 – Sarebbe opportuno dotare di cartellonistica dedicata il Percorso della 50 km di Romagna – corsa oramai famosa in tutta Europa – per aiutare a percorrerla (piedi o bici) in qualunque giorno dell’anno.

Infine segnaliamo l’opportunità di realizzare due guadi o ponti ciclopedonali del Senio – uno verso Casale – l’altro in corrispondenza della Pocca e verso la ex cava Falcona e i Vernelli.

Il primo passo per realizzare questo progetto potrebbe consistere nel verificarne la fattibilità, tramite incarico ad uno studio professionale di giovani. Poi la progettazione di un sistema di cartellonistica coordinato, tenuto conto che per quanto riguarda la percorrenza sarebbe possibile fare completo riferimento ad infrastrutture già presenti .

Concludo dicendo che questo schema pensato per il comune di Castel Bolognese può essere la traccia per analoghe iniziative in tutti i comuni della vallata del Senio. L’Associazione Amici del Senio potrà offrire il sostegno dell’esperienza realizzata sul campo in questi anni.

Domenico Sportelli

Stamane il Carlino ha pubblicato la presa di posizione di alcuni cittadini contro il progetto di ampliamento del Parco Fluviale di Castel Bolognese. Tutti sanno quanto quell’opera, in funzione da quasi 15 anni, sia apprezzata dai castellani e non solo. Al punto che il comune alcuni anni fa decise di ampliarne di alcuni chilometri il percorso e di inserirlo in un progetto più generale di sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile del territorio. Il progetto, per un’opera complessiva di circa 600.000 euro, si classificò terzo in un bando regionale, ed ottenne un finanziamento regionale di circa 300.000 euro, poi raddoppiato con risorse del comune.

Gli Amici del Senio, fra altri, vennero coinvolti nel percorso partecipativo e poterono dimostrare, sulla base della loro esperienza e del percorso di partecipazione sviluppato per anni, quanto sia importante e attesa una ciclo via lungo il Senio che colleghi la collina al mare. Un percorso capace di avvicinare cittadini e turisti alla nostra bella campagna, al lavoro dei contadini, allo sviluppo dei prodotti a chilometri zero e alla giusta filosofia della “Campagna Amica”.

Come Associazione Amici del Senio, auspichiamo che il lavori del tratto di ciclo via di Castel Bolognese, possano partire subito e concludersi nei tempi prefissati. Abbiamo notizie che altri comuni del Senio si stanno muovendo per progetti e investimenti coerenti nei loro territori. Noi li sosterremo perchè crediamo sia la via giusta per dare corpo e sostanza all’obbiettivo più vasto di ciclo via del Senio che noi chiediamo e a cui stanno lavorando le due Unioni dei comuni, faentina e della Bassa Romagna. Un progetto di grande valenza sociale ed economica, che dovrà essere partecipato, in grado di portare nuovi stimoli, esperienze e risorse all’economia locale, della campagna e delle città.

I temi posti dalla protesta, illustrati dall’articolo, sono a nostro parere legittimi, ma sbagliati in quanto la civile convivenza fra percorsi ambientali e campagna è ampiamente dimostrata da decenni. Innanzitutto dall’esperienza di Castel Bolognese, già in atto e senza problemi da quasi 15 anni, poi da tutte le ciclo vie oramai funzionanti in Italia e ovunque. Chi di noi non ha mai percorso le famose ciclabili nei meleti del Trentino?

Se a Castel Bolognese, lungo il Senio, un problema esiste è quello, anomalo, costituito dal fatto che l’area su cui sono stati costruiti gli argini e le golene sono di proprietà privata. Fatto questo che crea problemi non solo alla ciclo via, ma anche alla manutenzione del fiume. La regola e la ragione vuole che argini e golene siano pubblici, del demanio. Questo problema crediamo vada risolto per mezzo di un intervento della Regione. Sappiamo che il comune di Castel Bolognese e l’Autorità di Bacino si stanno muovendo. L’auspicio è che si possa arrivare quanto prima, nell’interesse di tutti, a dirimere questa questione.

Castel Bolognese – Parco fluviale

Continua la nostra rassegna sui molini del Senio. Di seguito una notizia dell’Amico Marcello Riccardo Bezzi.

“Il Molino dello Scodellino a Casalecchio di Castel Bolognese, fu costruito sul finire del Trecento o nei primi del Quattrocento.
Deve probabilmente il suo nome alla “scudella” di farina che il mugnaio tratteneva a compenso della molitura.”

Bella foto fornita da Marcello Riccardo Bezzi

Sullo Scodellino le notizie oramai sono tante. Potete approfondire nel  Il molino di Scodellino dal blog La Storia di Castel Bolognese.

Siamo in attesa che si allenti la vicenda del Covid per organizzare una camminata – richiesta da tanti Amici del Senio – dallo Scodellino alla Chiusa del Senio – a Tebano – da dove parte il canale dei Molini che alimenta anche lo Scodellino. BUON ANNO A TUTTI.

La Giunta del comune di Castel Bolognese ha approvato lunedì scorso il progetto definitivo della ciclovia del Senio dalla diga steccaia al molino Scodellino. Un bel risultato anche per gli Amici del Senio che da anni si battono per la ciclo via collina mare, percorrendo l’argine del fiume. E’ del tutto evidente come questo progetto di mobilità sostenibile sia ancora più rafforzato dalla vicenda della pandemia che richiama tutti a vivere in maniera diversa il proprio tempo libero.

Dopo l’approvazione definitiva nel Consiglio comunale – il nostro auspicio è quello dell’unità di tutte le forze politiche castellane su questo obbiettivo – presumiamo partiranno gli esprori del poco terreno che purtroppo in qualche limitato caso si rendono necessari e il bando per l’assegnazione dei lavori. La previsione è che l’opera possa essere terminata entro l’estate del 2021.

Non conosciamo il progetto definitivo nei dettagli. Ricordiamo che il progetto preliminare che ha attivato i finanziamenti della Regione – copartecipati da parte del Comune – prevedeva, come la foto dimostra, l’attivazione di un percorso ad anello di circa 21 km che, facendo punto sulla stazione (intermodale per scambio treno – bici) toccasse il centro cittadino – recuperando i percorsi pedonali dei piedibus – arrivasse lungo l’argine del fiume alla diga steccaia di Tebano, tornasse, sempre lungo al fiume fino al Ponte, proseguisse fino all’altezza di via Rezza, per arrivare lungo strade secondarie al molino Scodellino e quindi alla Stazione Fs.

Da segnalare come questa opera si inserisca perfettamente nel progetto a cui i comuni della valle del Senio stanno lavorando per la ciclovia collina mare Senio più Lamone. Un progetto il cui percorso era stato delineato in diverse riunioni prima della pandemia e che adesso pensiamo sarà senz’altro ripreso e accelerato.

 

 

Desidero ringraziare l’Associazione Acquerellisti Faentini per il lavoro che hanno fatto ieri a Castel Bolognese. La mostra delle opere dei concorsi “I colori del Senio” e il laboratorio di pittura per i bambini, sono stati molto ben accolti e apprezzati dal pubblico della Festa del Bracciatello e del Vino Novello.

L’idea di portare l’arte del disegno e della pittura a contatto col pubblico di una festa, è stata buona, Siamo contenti, come Amici del Senio, di avere contribuito al successo dell’iniziativa della Pro Loco castellana. Disposti a collaborare con tutte le pro loco del Senio per analoghi eventi.

La riuscita del workshop è stata corroborata dalla presenza del professor Pietro Lenzini, accademico delle Belle Arti di Bologna che ha avuto modo di felicitarsi dell’intraprendenza degli Acquerellisti Faentini e dalla qualità del loro lavoro. Vediamo in questa foto il prof Lenzini con Luca della Godenza, sindaco di Castel Bolognese.

Fra le tante cose belle viste, un quadro dipinto dalla signora Rossella Civolani di Lugo, dedicato alla Staffetta Partigiana e alla nostra bella piazza. Il quadro è stato regalato agli Amici del Senio. Assieme all’Anpi, che ha promosso il ricordo delle Donne nella Resistenza, decideremo come valorizzarlo al meglio. Anche la pittrice Stellina Conti di Fusignano ha dipinto un angolo della piazza. Il dipinto deve essere terminato e dopo lo vedremo.

La Staffetta partigiana prende forma

Incontrarsi significa anche scambio di idee. Parlando con alcuni artisti si è pensato per il futuro ad una estemporanea dedicata al Centro storico castellano e alla Mostra all’aperto di Angelo Biancini. Passiamo questa felice suggestione all’Assessore alla cultura di Castel Bolognese, confidando che in futuro voglia lavorarci, assieme ai pittori locali.

L’ultimo pensiero è per il professor Rolando Giovannini, presidente degli Acquerellisti Faentini, ieri in Giappone. Persona eclettica, artista della ceramica e amante dell’Arte, ha colto subito con favore l’idea di dare respiro al Concorso di pittura voluto a suo tempo da Silvano Drei, a Tebano. Assieme al suo vicario Roberto Ortali e a Laura Montanari, coordinatrice del Polo Tecnologico, hanno condotto con successo le redini dei cavalli in corsa.

Il Molino Scodellino di Rolando Giovannini

Il risultato è stato che, accanto alla storica Estemporanea di Tebano dedicato alla Vendemmia si sono sviluppati:

  • il Concorso ArtAquae lungo l’asta del Senio;
  • la mostra delle Opere a Riolo Terme;
  • il catalogo delle opere in mostra;
  • l’esposizione della mostra a Castel Bolognese;
  • il workshop di Castel Bolognese.

E non è finita. Di seguito alcune foto dell’iniziativa di ieri (con la promessa di editare un Cd contenente le migliori foto dei vari eventi).