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Piantare alberi ci aiuta a vivere meglio e più a lungo. Ormai tutti sappiamo che uno dei modi per contenere il surriscaldamento atmosferico e per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo è piantare alberi. Spesso abbiamo un piccolo spazio dove potere allocare un albero o un arbusto, sarebbe utile pensare di occuparlo.

La regione Emilia-Romagna vuole piantare 4,5 milioni di alberi in 5 anni e per il quale sono stati stanziati 14,2 milioni di euro. Oltre 1 milione è già stato piantato.

Come Amici del Senio ci proponiamo di facilitare l’incontro fra i cittadini e i vivaisti convenzionati. Il fatto di agire come Associazione consente a voi di eludere alcuni passaggi burocratici.

Ci impegnano a prendere le vostre prenotazioni, ritirare le piante dal vivaista convenzionato e distribuirle, gratuitamente.

Faremo una distribuzione SABATO 28 GENNAIO, a CASTEL BOLOGNESE (preciseremo ora e luogo).

Potete prenotare le piante che vi servono, ovunque voi siate – entro GIOVEDI’ 26 GENNAIO scrivendo a:

domenicosportelli@gmail.com o tel al 3400532380 (Domenico)

Assieme alla prenotazione, oltre al vs nome e cognome, dovrete indicare l’indirizzo dove la pianta viene messa a dimora (e cell o mail, per contattarvi, se serve).

Ricordo che quelle che riceverete sono piccole piante, dai 20 ai 50 centimetri di altezza, qualcuna di un metro, cresciute in un vasetto. Nella sostanza, potranno essere poste a dimora quasi tutte con un colpo di vanga. La percentuale di attecchimento è dell’80%.

QUESTO E’ L’ELENCO DELLE PIANTE O ARBUSTI DISPONIBILI.

Acero campestre; acero minore (monspessulanum); acero riccio; Acero di monte; ontano nero; Betulla bianca; carpino bianco (carpinus betulus); bagolaro; corniolo; nocciolo; cipresso mediterraneo; frassino meridionale ; frassino maggiore; orniello; noce da frutto; olivello spinoso; ligustro comune; Storace americano; melo selvatico; Carpino nero; pino domestico; platano orientale; pioppo nero; pioppo; ciliegio (prunus avium); mirabolano; prugnolo selvatico; ciliegio canino; cerro; leccio; roverella; rovere; spino cervino; frangola; salice bianco; salice euganei; sambuco comune; olmo montano.

Se qualcuno volesse fare una siepe? Le piante più adatte sono: acero campestre; acero minore (monspessulanum); carpino bianco (carpinus betulus); nocciolo; cipresso; ligustro; prugnolo; spino cervino (rhamnus cathartica); frangola (rhamnus frangula). Con potature regolari si terrà la siepe a circa metà dell’altezza naturale delle piante (eccetto il cipresso).

Ore 20 – Assemblea Generale Associazione ODV Amici del fiume Senio.

Ormai tutti sappiamo che uno dei modi per contenere il surriscaldamento atmosferico e per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo è piantare alberi. Molti di noi abbiamo un piccolo spazio dove potere allocare un albero o un arbusto, sarebbe utile pensare di occuparlo.

Come Amici del Senio, assieme alle associazioni Asso di cuori e Pietro Costa di Castel Bolognese, desideriamo sensibilizzarvi su questo tema. Noi vi aiutiamo a raccogliere le vostre prenotazioni, anche solo una pianta o un arbusto, a contattare i vivaisti convenzionati, a recuperare quelle che avrete prenotato e a consegnarvele in piazza Bernardi a Castel Bolognese nel corso di due eventi musicali – cliccate la foto in fondo all’articolo per vedere il programma – che abbiamo promosso con il patrocinio del comune: Sabato 18 dicembre 2021 dalle 16 alle 18 e Giovedì 6 gennaio 2022, sempre dalle 16 alle 18.

La nostra iniziativa è legata al progetto della Regione che vuole piantare 4,5 milioni di alberi in 5 anni e per il quale sono stati stanziati 14,2 milioni di euro (132.000 a carico della provincia di Ravenna).

Per prenotare le piantine – ovunque voi abitiate – potete:

  • scrivere a amicifiumesenio@gmail.com oppure a info@associazionedicuori.it
  • oppure potete tel al 3400532380 (Domenico) o al 3472988340 (Edoardo).
  • assieme alla prenotazione, oltre al vs nome e cognome, dovrete indicare l’indirizzo dove la pianta viene messa a dimora e la data che verrete a ritirarla.

Sappiate che quelli che riceverete non sono “alberi”. Sono piccole piante, dai 20 ai 50 centimetri di altezza, qualcuna di un metro, cresciute in un vasetto. Nella sostanza, potranno essere poste a dimora quasi tutte con un colpo di vanga.

ELENCO DELLE PIANTE O ARBUSTI DISPONIBILI

Elenchiamo di seguito le piante o arbusti disponibili al vivaio Fruttidoro di Samuele Dalmonte, via Firenze n. 405 – Faenza. Abbiamo linkato il nome comune in modo che cliccandoci sopra possiate avere tutte le info Wikipedia:

Acero campestre                       Acero campestre

Acero monspessulanum          Acero minore

Acero platanoide                       Acero riccio

Acero pseudoplatanus             Acero di monte

Alnus cordata                            Ontano napoletano

Betula alba                                 Betulla bianca

Carpinus betulus                       Carpino bianco

Celtis australis                           Bagolaro

Cornus mas                                Corniolo

Corilus avellana                        Nocciolo

Cupressum sempervirens       Cipresso mediterraneo

Fraxinus angustifolia               Frassino meridionale

Fraxinus excelsior                    Frassino maggiore

Fraxinus ornus                          Orniello

Iuglans regia                              Noce da frutto

Ginkgo biloba                            Ginko biloba 

Hippophe rhamnoides             Olivello spinoso

Ligustrum vulgare                    Ligustro comune

Liquidambar straciflua             Storace americano

Malus silvestris                          Melo selvatico

Ostrya carpiniflolia                   Carpino nero

Pinus pinea                                 Pino domestico

Platanus orientalis                    Platano orientale

Populus nigra                             Pioppo nero

Populus                                        Pioppo

Prunus avium                             Ciliegio

Prunus cerasifera                       Mirabolano

Prunus spinosa                           Prugnolo selvatico

Prunus mahaleb                         Ciliegio canino

Quercus cerris                             Cerro

Quercus ilex                                 Leccio

Quercus pubescens                     Roverella

Quercus petraea                          Rovere

Rhamnus cathartica                   Spino cervino

Rhamnus frangula                       Frangola

Rosa canina                                  Rosa canina

Salix alba                                       Salice bianco

Salix rubra                                     Salice Euganei

Sambucus nigra                            Sambuco comune

Sorbus domestica                         Sorbo domestico

Sorbus torminalis                         Ciavardello

Sorbus aria                                     Salice piangente

Sorbus aucuparia                          Salice degli uccellatori

Ulmus glabra                                Olmo montano

Piantate una pianta. E’ nel nostro interesse. Telefonateci e prenotate.

L’invito a mettere a dimora piante per aiutare a salvare il pianeta che abbiamo rivolto agli Amici del Senio ha dato buoni risultati. Le pianticelle, come sapete, sono gratuite per i cittadini perchè fanno parte di una lodevole iniziativa della Regione che col progetto Mettiamo radici per il futuro ha deciso di stanziare risorse per piantarne 4,5 milioni in cinque anni.

Le piante prenotate sono oltre 400, domattina le ritireremo da vivaista convenzionato e le distribuiremo. Andranno in prevalenza nella Bassa Romagna (Rossetta, Savarna) e qualche decina a Castel Bolognese e Faenza. C’è quindi ancora tanto spazio e per questo abbiamo deciso di tenere aperta l’iniziativa. L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di continuare a segnalarci la volontà di allocare piante e a fine febbraio fare una nuova distribuzione.

L’iniziativa ci ha permesso di capire che gli spazi – e la volontà di mettere a dimora piante – sono tanti. Sono molte le persone disposte a decidere di “investire in biodiversità”, come mi ha detto un prof, appassionato anche di ornitologia che nel suo piccolo appezzamento di terreno ne metterà 120. Abbiamo avuto la riprova che sono molte le famiglie che hanno a disposizione sfridi di terra che non riescono a coltivare come normalmente d’uso. Ebbene, gran parte di questi possono diventare “campi di biodiversità” dove, fra altro, sarà possibile creare orti sinergici.

Onestamente però dobbiamo dire che le associazioni, come anche la nostra, possono dare uno stimolo, ma non potranno risolvere il problema della riforestazione di una parte, seppure minima, del territorio emiliano. Perchè ciò avvenga devono entrare in campo i Sindaci con le amministrazioni comunali che governano. Sono loro a conoscere il territorio nei minimi termini e quindi a potere decidere e progettare al livello dell’obbiettivo che si vuole realizzare.

Speriamo che vogliano collaborare con la Regione e dare quella mano che potrebbe rilevarsi decisiva. Al momento la mia impressione non è positiva. Spero di sbagliarmi. Sarebbe un peccato sprecare l’occasione che la nostra Regione ci offre.

 

L’aggravarsi della vicenda Covid condiziona anche la nostra attività. Non può essere altrimenti. Permettetemi di rivolgere a tutti un augurio di buona salute e l’invito ad osservare con scrupolo le disposizioni che le autorità deputate promuovono. In un momento come questo i cittadini, come dice il nostro presidente Sergio Mattarella, devono unirsi e dimostrare compattezza.

Essere condizionati non ci preclude però la possibilità di fare qualcosa. Un esempio: ci siamo sempre dimostrati sensibili al tema degli alberi. Il prossimo sabato, 21 novembre, ricorre la loro Festa. Non dimentichiamo che la nostra Regione, per fronteggiare il tema del riscaldamento del pianeta terra, vorrebbe ne fossero piantati in poco tempo più di quattro milioni, uno per abitante. Possiamo noi Amici del Senio, fare qualcosa?

Penso di si, guidati dal buon senso e dalla determinazione di compiere azioni utili a tutti. L’invito allora che rivolgiamo ai nostri soci e simpatizzanti è quello di promuovere per quelle date piccole o grandi iniziative, da Palazzuolo ad Alfonsine, lungo l’asta del Senio. Fate qualcosa. Coinvolgete altre persone e proponetevi di piantare in quelle giornate qualche pianticella. Guardatevi attorno. Dove possono stare uno, dieci, cento alberi? Parlatene con le proprietà e agite.

Dove potere allocare piantine di alberi – o anche cespugli? Certo, non nel fiume per ovvie ragioni di sicurezza. Ce ne sono già tanti e va bene se si riesce a mantenerne una piccola parte dove non precludono la scorrevolezza dell’acqua. Si potrebbe però pensare ad uno o due pioppi cipressini a segnalare i ponti del Senio e anche i luoghi del Senio che ricordano la nostra storia (eventi linea gotica, ecc.).  Poi attorno al Senio. A ben guardare sono innumerevoli i piccoli spazi che potrebbero essere coperti da piante. Diamo sfogo alla nostra fantasia e agiamo.

Penso a Tebano, alle aree del Polo, della Chiesa, della presa del Canale dei molini, all’ex sterquilinio. Era una zona boscosa, Ora non più. Solo a guardare si notano luoghi dove potrebbero essere allocate piante in armonia con la bellezza del paesaggio. Penso alla Chiusaccia dove una particolare ansa del fiume, credo potrebbe contenere una piccola area boscata. Penso a Felisio dove una comunità già attiva e attenta al sociale, potrebbe individuare i piccoli spazi in cui mettere alberi. Penso a San Potito in assonanza a Felisio. E tanti altri luoghi che potrebbero essere individuati da voi, cari lettori.

Bene. Queste sono alcune nostre proposte per avviare una discussione e creare, se ne saremo capaci, un piccolo evento che abbia un significato e una sua utilità. Pensateci e agite. Se promuoverete qualche iniziativa, per piccola che sia datecene notizia e il giorno che pianterete la/le piante fate qualche foto e inviatecela a testimonianza del vostro impegno. Diamoci da fare, non sarà tempo perso.

 

 

Ieri abbiamo inviato alle associazioni ambientaliste l’esposto che riportiamo in calce. Speriamo che almeno loro sappiano dirci qualcosa di preciso sulla mattanza di alberi ad alto fusto che si sta perpetrando nel Senio in territorio di Castelbolognese. Dopo l’esposto, riportiamo tre pagine delle LINEE GUIDA REGIONALI PER LA RIQUALIFICAZIONE INTEGRATA DEI CORSI D’ACQUA NATURALI DELL’EMILIA-ROMAGNA. Riqualificazione morfologica per la mitigazione del rischio di alluvione e il miglioramento dello stato ecologico. Ci chiediamo – e chiediamo – se può esistere che gli organi regionali facciano le leggi e i propri organismi tecnici le disconoscano?

L’Associazione Amici del Fiume Senio con la presente espone alle Associazioni di tutela dell’ambiente un supposto grave danno all’ambiente fluviale che le amministrazioni tenute alla tutela del fiume Senio stanno perpetrando nel Comune di Castelbolognese. I lavori di ripristino di una frana nella zona del parco fluviale si sono trasformati nell’occasione di fare scempio di tutto ciò che esisteva lungo gli argini del fiume, con totale abbattimento degli alberi presenti lungo il fiume da Castelbolognese verso Tebano e totale distruzione dell’ habitat di animali ed uccelli per chilometri lungo il fiume.
Dalla documentazione fotografica e video che vi inviamo si evince con chiarezza quanto tale intervento sia indiscriminato e distruttivo dell’intero habitat del fiume per chilometri e la totale indifferenza dei responsabili dei lavori per interventi che possano essere funzionali e conservativi dell’ambiente.
Come associazione di volontariato, portatrice di interessi, che da anni si batte per la valorizzazione del Senio, chiediamo il vostro intervento e la predisposizione di tutte le misure a tutela dell’ambiente. L’associazione Amici del Fiume Senio si rende disponibile a collaborare con le iniziative che intenderete intraprendere.
Segnaliamo l’urgenza della mobilitazione perchè i lavori lungo il fiume stanno procedendo velocemente con distruzione di habitat ora dopo ora.
Vi saremo grati del sostegno che potrete offrire e poniamo distinti saluti.

L’Associazione degli Amici del Fiume Senio, nella persona del presidente Domenico Sportelli

 

Senio a Castello (9)Domenica scorsa il Corriere di Romagna ha affrontato il tema delle casse di espansione del Senio. Concludeva con una strana storia. Ovvero, non precisati livelli istituzionali avrebbero detto al giornalista estensore dell’articolo, che la prima cassa di espansione, i cui lavori sono da tempo terminati, non potrebbe andare in funzione senza anche la seconda cassa: quella che attualmente si sta scavando.

Il ragionamento sarà anche giusto, ma certamente poco comprensibile. Se lo scopo di una “cassa” è quello di immagazzinare acqua col fiume in piena, per poi rilasciarla, quando il livello si abbassa, non si capisce perché non ne possa funzionare, intanto, anche solo una.

Ma ciò che sorprende è che altri livelli istituzionali abbiano affermato cose diverse. Ad esempio, sempre notizia del Corriere di qualche tempo fa, l’assessore delegato di Faenza disse che una delle tre casse è completata da parte della ditta che ha scavato la ghiaia, che il collegamento è a carico della Regione, che l’opera è finanziata e in fase di progettazione esecutiva. L’assessore non mise in relazione le due casse.

L’assessore regionale all’ambiente poi, rispondendo ad interrogazione, ha detto recentemente che per le opere complementari al funzionamento delle tre casse servono 17.585.000 euro; che la prima trance di finanziamenti di 2.233.000 euro non è ancora stata assegnata alla Regione (da parte del Governo) e che dovrebbe, presumibilmente, trovare copertura nel triennio 2014 – 2016.

Quindi: stesso argomento, tre versioni diverse da parte dei livelli istituzionali. Le riepilogo.
Primo livello istituzionale. La cassa già completata non può entrare in funzione, se non si termina anche la seconda.
Secondo livello istituzionale. La cassa completata può entrare in funzione, le opere di collegamento sono finanziate e in fase di progettazione esecutiva.
Terzo livello istituzionale. Non entra nella vicenda del funzionamento della casse, ma dice che non c’è ancora nessun finanziamento.
C’è veramente da chiedersi come siamo messi e se non sia il caso che gli stessi livelli istituzionali siano chiamati a fare chiarezza.

Mentre la vicenda delle casse di espansione langue, si accentua la canea contro gli alberi e la vegetazione dei fiumi. E’ in atto un feroce, sconclusionato, attacco contro coloro che chiedono equilibrio nella manutenzione dei fiumi; attacco che viene portato in nome di una fantomatica e non meglio precisata sicurezza. Impaurendo le persone con scenari catastrofici. Casomai, nel frattempo, si pensa di autorizzare interventi di taglio indiscriminato degli alberi nei fiumi, affidati in qualche caso, a quanto pare, alla stessa azienda che sta ritardando la costruzione delle tre casse di espansione. Legno che poi, presumibilmente, sarà venduto alle centrali a biomasse da poco entrate in funzione nel nostro territorio.

La domanda è questa: potrebbe essere che oggi la politica della gestione dei fiumi, dell’ambiente e del paesaggio è troppo influenzata da interessi di parte?

La cassa di espansione di Cuffiano (inutilizzata)

La cassa di espansione di Cuffiano (inutilizzata)

Nella disputa sui danni delle grandi piogge e sulla manutenzione dei fiumi, l’unica cosa veramente inaccettabile è, che la colpa sia degli alberi.
Poveri alberi. Fino a dieci anni fa, li festeggiavamo. A Castel Bolognese regalavamo una pianta per ogni bimbo nato; era un segno di civiltà.
Oggi invece si preferisce “fare la festa agli alberi”. Gli alberi, agli occhi di un ampio settore di pubblica opinione e non solo, hanno tutte le colpe: sono pericolosi, sporcano, sollevano il manto stradale, producono umidità e allergie, non ci fanno vedere la luce, si ammalano, tolgono la visuale. E adesso sono anche colpevoli dei danni provocati dalle piogge abnormi, conseguenti ai mutamenti climatici.
Ci si dimentica che gli alberi sono scientificamente essenziali alla vita di noi tutti.

Ma torniamo ai nostri fiumi. La “vulgata” dice che gli alberi dentro al fiume rallentano il corso dell’acqua. E’ vero. Ed è proprio questa uno dei motivi per i quali gli alberi dentro al fiume devono starci. Certamente, nel modo controllato e graduato che l’intelligenza umana deve determinare.
La ragione, se ci pensate, viene subito alla mente. I fiumi canalizzano l’acqua di un bacino idrografico che per sua natura scende dall’alto verso il basso, da monte a valle, fino al mare. Scendendo, l’acqua tende man mano ad acquistare sempre più velocità e forza dirompente, tale da travolgere, in alcuni casi i ponti e rompere gli argini. Diventa quindi sempre più pericolosa.
Allora scienza e coscienza ci dicono che il corso dell’acqua va controllato. Che l’acqua va posta a regime, va trattenuta, per quanto necessario e possibile, a monte, per poi essere rilasciata gradatamente nel suo percorso verso valle e la foce. Perché ciò accada, l’acqua a monte deve avere spazi liberi da potere occupare (casse di espansione) e deve essere in qualche modo rallentata. La funzione naturale per il suo rallentamento è svolta dalla sinuosità del percorso dell’alveo e dalla presenza degli alberi; poi, verso valle, anche dalla condizione di tenuta del manto erboso delle rive.
In definitiva, il corso dell’acqua di un fiume va studiato e programmato dalla sorgente alla foce, comprendendo tutto il bacino, quindi il reticolo di scoline, fossi, canali, affluenti che portano acqua al fiume maestro, e che la funzione degli alberi e della vegetazione deve fare parte dello studio.
Un esempio solo. Tutti sanno che il Senio è pericoloso per Cotignola, in ragione del fatto – credo – che gli argini (fatti dagli uomini) si restringono, che sono fragili e che il letto dell’alveo è corrispondente al piano di campagna. Immaginate cosa potrebbe accadere se le Amministrazioni comunali a monte di Cotignola “volessero” che il loro tratto di fiume fosse rasato come un biliardo “perché l’acqua da noi deve passare in fretta”. Occorre una visione coordinata e comune a livello di bacino.

Ho saputo, se non sbaglio, che oggi tutti i sindaci si incontrano in provincia per parlare dei fiumi. E’ importante che prevalga la saggezza e non l’emotività. Ho fiducia che le cose andranno bene.

Concludo riassumendo, per evitare fraintendimenti, ciò che penso sugli alberi nel fiume. Penso che la loro presenza sia necessaria, ma che debba essere governata dall’uomo. So bene che gli alberi non devono diventare troppo grandi, che vanno rimossi quelli secchi, quelli a contatto con l’acqua e quelli che in caso di restringimento degli argini possano mettere in crisi la sezione di portata del fiume. Penso in definitiva che la manutenzione di un fiume vada “ragionata” tenendo conto della “complessità” delle sue problematiche e che il “necessario” taglio degli alberi debba essere selettivo. Vanno conservati in buon numero perchè sono utili al governo dell’acqua del fiume e sono essenziali per l’ambiente e il paesaggio.
A chi dice che il taglio selettivo costa, rispondo che costa più riparare i danni di una gestione “affrettata” del fiume e non rispettare ambiente e paesaggio. E che, se la corretta gestione del fiume costa, questo è un problema della politica, che la politica deve risolvere. Stiamo parlando di un bene comune di primaria importanza.