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Abbiamo l’impressione che la raccolta “porta a porta” dei rifiuti metta in evidenza persone pigre che pur di non seguire le regole, sporcano il territorio, recando un danno a tutti. Temiamo che calanchi, fiumi e rii siano i maggiori ricettori di un mal costume che va estendendosi.

Fra le nostre iniziative per valorizzare il Senio ci sono le camminate a piedi. Nel corso di queste, sempre più spesso raccogliamo i rifiuti che incontriamo. Lo facciamo per il rispetto e per il decoro dei luoghi che visitiamo e per lanciare un segnale di attenzione. Quasi una manifestazione in silenzio volta a chiedere un impegno maggiore ai singoli cittadini, ma anche alle Istituzioni deputate.

Fra le cose che facciamo per aiutare le Istituzioni c’è la segnalazione di ciò che vediamo e che ci sembra fuori dalle regole. Ultimamente abbiamo indicato diverse situazioni di abbandono di rifiuti in una zona abbastanza circoscritta di via Tebano, se non erriamo in territorio del comune di Brisighella, confinante con Riolo Terme e Faenza.

Essendo quella interessata, una strada provinciale, la segnalazione è stata fatta alla Polizia provinciale e alle Guardie ecologiche volontarie. Quella che segue è la descrizione della situazione che abbiamo visto e fotografato.

Lungo la via Tebano che conduce a Villa Vezzano, in prossimità del ponte pedonale di ferro (attualmente in disuso), nella scarpata antistante il piccolo spiazzo a ridosso della curva, vengono abbandonati periodicamente sacchi di rifiuti, macerie e quant’altro: quasi tutto finisce nel fiume, che scorre esattamente sotto la scarpata.

Dopo il ponte pedonale ricordato sopra, c’è un piccolo rio (Foto 1) che sottopassa la strada provinciale. Sia nel lato sx, ma soprattutto in quello dx, dove il rio si getta nel Senio, sono presenti molti rifiuti che inevitabilmente, alla prima pioggia rilevante, verranno portati nel fiume.

Procedendo verso Villa Vezzano, dopo circa 100 m, sul lato dx della carreggiata, c’è una sorta di parcheggio dove solitamente vengono scaricati – credo da ignoti – inerti e sacchi di rifiuti (Foto 2). Da poco hanno portato diversi camion di terreno e materiale edile, compreso eternit (Foto 3).

Sporgendosi sul bordo del parcheggio, sopra al fiume, c’è una profonda riva boscata dove si notano tanti rifiuti di diverso tipo (Foto 4). In parte senz’altro coperti dalla vegetazione per quella che potrebbe essere una vera e propria discarica a cielo aperto.

Dal lato opposto, sopra un muro di contenimento, si vede una vasta area boscata, incolta, con tronchi abbattuti che presto potrebbero interessare la sede della strada provinciale (Foto 5).

Concludiamo dicendo che la situazione che si mostra attualmente è stata migliorata dal fatto che alcuni Amici del Senio, nelle scorse settimane, hanno volontariamente raccolto e portati ai punti raccolta due bauli di rifiuti (Foto 6).

Ps – Sappiamo che qualcosa in questi giorni si è mosso. Siamo in attesa di notizie più precise, ma soprattutto di interventi per ripulire l’area e di misure disincentivanti utili per il futuro.

 

 

Come spesso accade a noi romagnoli semplici, quando varchiamo l’Idice e partecipiamo a qualche riunione a Bologna, apprendiamo tante cose interessanti e nuove. Ieri in un bel palazzo della Regione si è parlato di un progetto voluto dai tedeschi, finanziato dal Bundestag, al quale la nostra regione ha aderito, di conservazione della memoria storica della seconda guerra mondiale e di trasmissione alle giovani generazioni alla quale associare un progetto di sviluppo su scala europea di turismo utile e sostenibile, nel quadro di un approccio multi prospettico della vicenda storica.

Antefatto. Hanno creato, con sedi nei Paesi Bassi, una Fondazione e un’Associazione operativa che si chiama Liberation Route Europe’s che ha lo scopo di creare una rete internazionale di percorsi tematici sulla seconda guerra mondiale, a partire da quelli da percorrersi a piedi e in bicicletta, associando la storia al territorio che parla.

L’obbiettivo, fra altri, è lo sviluppo di almeno 10 percorsi tematici che racconteranno le storie della guerra collegando in maniera fisica e virtuale luoghi storici, monumenti, musei. I percorsi italiani andranno poi a confluire nel più ampio sistema sentieristico europeo, fino alla via della Cortina di Ferro.

L’Emilia e la Toscana sono presenti e l’area di interesse è stata individuata in quella della Linea Gotica – dove i tedeschi in rotta tentarono l’ultima resistenza – che corre dalla lucchesia (mar Tirreno) al riminese (mare Adriatico) per poi risalire per tappe, nella sua parte orientale verso Forlì e Ravenna per fermarsi poi per 4 lunghi e drammatici mesi sul fiume Senio. A questo progetto la regione Emilia e Romagna ha destinato una legge e 240.000 del PNRR.

Si è detto e scritto che i mesi del fronte sul Senio furono terribili. Paesi bombardati e rasi al suolo, tantissime persone sfollate, migliaia di morti e la sofferenza di una popolazione intera. Sulle rive del Senio combatterono i soldati di 32 nazioni e agirono i Partigiani, a volte in conflitto con gli Alleati, con lo spirito di volere redimere la triste sorte dell’Italia fascista scesa in Guerra a fianco dei nazisti.

Sul fronte del Senio c’è tanta memoria riassunta nel Museo della Resistenza di Alfonsine, ma anche in tanti luoghi dalla montagna alla valle. Ecco quindi come la logica voglia che uno dei dieci grandi percorsi tematici della linea Gotica sia ricavato a fianco delle rive e sopra gli argini del fiume Senio, dalla collina alla valle.

In questo contesto il progetto della ciclo via del Senio, che scorre lungo una caratterizzazione dei luoghi, sostenuto da un vasto consenso, compreso una petizione con mille e duecento firme, trova una nuova forte ragione d’essere e di rilancio. Il territorio e la storia locale non possono perdere questa occasione. Le Unioni dei Comuni devono accelerare la loro azione. Dovrebbero darsi un comune capofila, decidere con quale forma aderire a Liberation Route Europe’s – passo indispensabile – e fare avanzare il progetto per essere pronti, assieme alle altre proposte che saranno messe in campo.

Occorre poi che il versante del fiume Senio aderisca in forma massiccia e nelle forme opportune all’Associazione Linea Gotica. Consapevoli che se si vuole il risultato occorre esserci. Ieri mattina si è spesso parlato di Emilia e di Appennino, un segnale per fortuna colto dal Referente degli Istituti storici della Resistenza che nel suo intervento ha ricordato esistere anche il fronte orientale della linea gotica. Stamane leggendo la cronaca di Repubblica si parla solo di Appennino.

Alla riunione non so quanti rappresentanti delle amministrazioni comunali del Senio fossero presenti. Ho visto il Sindaco di Modigliana che ha ben colto il valore dell’iniziativa e un Consigliere comunale di Faenza. Mancava un rappresentante con le stigmate del Senio e questo è un fatto da recuperare celermente. La vallata del Senio rischia di essere esclusa da un progetto della memoria e turistico di valenza europea. Non può accadere, ma chi di dovere deve camminare in fretta.

 

 

 

 

 

 

Dispiace dirlo, ma con le casse di espansione la politica non ci fa una bella figura. L’ultima informazione che abbiamo e che riteniamo attendibile in quanto resa dall’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo, quindi da una fonte ufficiale e responsabile, è che occorrano ancora 15 mesi per avere il progetto esecutivo dell’opera. Dopo di che occorreranno altri sei mesi per eseguire la gara per affidare i lavori. Poi il tempo per realizzare l’opera.

Questo è quanto risulta dalla risposta ad una interrogazione presentata alla Giunta regionale da Silvia Zamboni, consigliera di Europa verde e vice presidente dell’Assemblea regionale. Va detto che la risposta è ben circostanziata, come potete rendervi conto leggendola.

Alcune persone esperte della materia ci dicono che, visto la mole di lavoro che c’è ancora da fare per avere la progettazione definitiva, i tempi previsti sono, a loro parere, ottimistici. Quello però che ancora una volta sorprende è il rinvio negli anni dei tempi di realizzazione di un’opera giudicata fondamentale per la sicurezza dei cittadini della vallata. Sicuramente ci sono stati problemi indotti da fattori esogeni – come il fallimento del privato che gestiva l’escavazione – ma questo non giustifica il ritardo macroscopico accumulato e sopra tutto la contradditorietà delle notizie espresse negli anni. Al solo leggere la rassegna stampa e documentale di questa vicenda si resta sconcertati. Per averne una prova basta leggere quello che ci dissero nel 2019  In primavera del 2020 il bando per le casse di espansione del Senio .

Adesso l’augurio è che le affermazioni dell’assessora Irene Priolo contenute nel documento che potete leggere e che appaiono credibili, siano questa volta mantenute nei fatti. Questa vicenda però insegna che bisogna stare sul pezzo. Sarebbe forse necessario che le due Unioni dei comuni del Senio individuassero una figura, un assessore, a cui affidare il compito di seguire giorno per giorno questa annosa vicenda.

Concludo riprendendo un aspetto non secondario relativo all’opera che si vuole realizzare. La valutazione di impatto ambientale correlata al progetto iniziale prevede che l’intera zona delle casse di espansione sia rinaturalizzata e resa ai cittadini come area di interesse ambientale. Ricordiamo il pre esistente bosco di querce secolari da proteggere e il fatto che in questi anni abbia nidificato in quei luoghi una popolazione di animali caratteristica delle zone umide. Da anni chiediamo chiarimenti e chiarezza su questo tema. Abbiamo offerto idee qui espresse  Restituiamo il paesaggio al paesaggio senza però essere ascoltati. E questo per la politica sarebbe un errore a cui porre rimedio.

Diamo volentieri atto a Nicola Pasi, sindaco di Fusignano di essere stato di parola quanto, il 26 novembre dello scorso anno, al termine di un incontro pubblico sul tema della sicurezza del Senio e anniversario di una storica rotta, a seguito degli impegni presi dalla Regione, disse: il 26 novembre del prossimo anno faremo il punto.

Ebbene, domani, giovedì 26 novembre 2020 – alle ore 20,30 – il Sindaco ha promosso una video conferenza  con la presenza di Claudio Miccoli, responsabile del Servizio Area Reno e Po di Volano e del presidente dell’associazione Amici del Senio Domenico Sportelli. I temi al centro della conferenza saranno la manutenzione del fiume e la questione delle casse di espansione. 

La conferenza è pubblica e potrà essere seguita in streaming collegandosi a questo link: https://stream.lifesizecloud.com/extension/6478768/98b58b0c-827c-4ee7-b84d-acea54ce06d8. Sarà sufficiente inserire il proprio nome per accedere poi alla stanza virtuale.

Notevole successo ieri alla mostra presentata dagli Amici del Senio a Castel Bolognese. Riguardava i volatili del Senio catturati dagli scatti di Lucia Camatti. Foto molto belle, colte con i soggetti in movimento, che testimoniano una notevole bravura di esecuzione. Fra queste una famiglia di Cavalieri d’Italia, da poco insediatisi nell’area delle casse di espansione, quasi ha presagire in notevole interesse naturalistico che quell’ambito acquisirà una volta terminati i lavori.

La mostra, composta da foto corredate di dettagliate notizie sui vari soggetti, compreso il nome dialettale, è costituita da sette pannelli che ben possono essere ospitati nei vari plessi scolatici. Sarebbe davvero bello se gli organismi di gestione delle nostre scuole si interessassero alla questione.

La nostra idea per il futuro è di perfezionarla fino a farla diventare una mostra della fauna del Senio che comprenda, oltre agli uccelli, anche il micro mondo e le specie maggiori.

Ricordate l’articolo Al mare a piedi da Felisio a Casal Borsetti pubblicato il 19 luglio scorso? Otto ragazzi di Faenza hanno percorso a piedi il tragitto sopra gli argini del Senio e del Reno e descritto con dovizia di particolari il tragitto. In seguito, hanno raccontato le sensazioni e le suggestioni del viaggio, pubblicate poi da Gagarin Magazine, che ha titolato Passeggiare per la linea gotica. E’ un racconto molto bello che vi invito a leggere.

 

 

Ieri attorno alla Fontana dei Derelitti, il più bel monumento di Castel Bolognese, abbiamo mostrato al pubblico le foto del concorso “Il percorso del Senio tra storia e natura” e premiati i vincitori. Uno dei prossimi giorni pubblicheremo le foto premiate e l’elenco degli autori. Ancora interesse e tanto pubblico.

Ci stiamo chiedendo il perchè ogni volta che investiamo sul Senio, tante persone si sentono coinvolte. La risposta che ci stiamo dando è che questo fiume, per la sua storia, per quello che – nel male e nel bene – ha rappresentato nei secoli , è entrato a fare parte dell’identità della popolazione della vallata. Da un lato per i danni che ha creato nel lungo passato dovuti al suo tumultuoso incedere e per la paura che incute ancora oggi, da un altro lato per le occasioni di gioia, di spensieratezza e di complicità che ha fornito a chi gli ha vissuto intorno, il Senio ha avuto un ruolo significativo nella vita delle persone. Tale da restare loro impresso nei meandri più profondi. Nei capitoli delle cose che non si dimenticano.

Certamente tutto questo è comune agli altri fiumi della nostra Regione i quali, dipanandosi presso che tutti dalla montagna e collina verso la pianura, hanno accompagnato – quasi come rappresentassero una via maestra – le migrazioni dei montanari, quando nel recente dopoguerra la vita in montagna era diventata assai grama. I fiumi sono stati vettori di comunicazione e di incontri e come tali hanno favorito sviluppo e progresso per le comunità.

Il fatto che questo risulti così chiaro per il Senio, pensiamo lo si debba in parte anche al lavoro che sta facendo da tempo la nostra Associazione. L’idea di scavare intorno a noi, di riportare alla luce ricordi e frammenti di storia, di tentare di ricostruire una memoria collettiva, di “segnare” il territorio lasciando traccia lungo il fiume e vicino ad esso degli accadimenti avvenuti nei secoli, risveglia l’identità di fiume, da tempo latente nel manifestarsi, ma ben viva nel popolo del Senio e bisognosa soltanto di essere riaccesa.

Le strade che stiamo percorrendo per favorire questa evoluzione culturale e sociale, con possibili ricadute nel campo dell’economia, quindi nella prospettiva utile a tutti, sono sostanzialmente due:

  • fare del Senio un fiume di arte, di cultura e di paesaggio; in questo ci sostiene la bellissima esperienza dell’Arena delle balle di Cotignola e la possibilità del suo espandersi lungo tutta l’asta del Senio, come dimostrato dall’evento creato a Tebano il 3 luglio scorso;
  •  utilizzare gli argini del fiume – di fatto strade già costruite – per favorire la mobilità delle persone adeguandola ai tempi moderni, sostenendo la richiesta di strutturare un percorso ciclo-pedonale che colleghi la collina al mare, percorrendo il quale si possa uscire per entrare in contatto con quanto di interessante è presente nel territorio.

Ieri, alla premiazione del Concorso fotografico, sono stati presenti addetti alla cultura, operatori economici della vallata, tre sindaci e diversi assessori del Senio. E tante persone. Si è parlato, si sono sviluppati contatti, si sono scambiate informazioni, sono venute alla luce tante idee e proposte di iniziative da mettere in campo. Gli Amici del Senio ci sono. Continueremo a tessere la tela del coinvolgimento e del convincimento per fare si che tanti altri attori entrino in campo e si aggiungano a quelli che già giocano. Siamo convinti di potercela fare.

Il prossimo appuntamento è per la sera del 30 novembre a Rossetta di Bagnacavallo ad una iniziativa pubblica nel corso della quale relazioneremo la nostra visione del fiume con il tema della sua sicurezza, alla presenza dell’Autorità che gestisce l’intero bacino del Reno, rappresentata dal suo primo dirigente signor Claudio Miccoli. Sarà questa una tappa importante del nostro percorso.

 

 

 

 

 

 

Segnaliamo a soci e simpatizzanti degli Amici del Senio quattro belle iniziative lungo il fiume e la sua valle per il prossimo 25 Aprile, anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.

1 – IL SENIO DELLA MEMORIA. Da Cotignola e da Alfonsine, alle 9 del mattino centinaia di persone partiranno a piedi sopra gli argini del Senio, per incontrarsi nel corso dell’intera giornata ad appuntamenti musicali, teatrali e artistici. Si celebra il Senio della memoria. La cima degli argini sarà con l’erba perfettamente tagliata (il che dimostra che è possibile). Troverete tutte le informazioni nel sito di Primola di Cotignola, l’Associazione culturale che ha ideato l’iniziativa http://www.primolacotignola.it/articolo.asp?p=792

2 – LA 50 CHILOMETRI DI ROMAGNA. E’ una delle gran fondo a piedi più famose d’Italia. Avrebbe potuto chiamarsi anche 50 km del Senio. Parte alle 8,30 da Castel Bolognese – che quest’anno sfoggia la sua rinnovata Piazza -, sale alla sinistra del fiume fino a Casola, scavalca Monte Albano, scende lungo il torrente Sintria – il suo maggiore tributario – fino a riprenderlo a Villa Vezzano e ad accompagnarlo a Castel Bolognese. Migliaia di concorrenti, una bella occasione per vedere la gara, ma anche per godere dello splendido paesaggio collinare che ne fa da cornice. Bello anche accompagnare in bici i concorrenti e vivere così da vicino la corsa. Quando poi l’appetito si farà sentire, avrete solo l’imbarazzo della scelta fra i tanti ristorantini e agri turismo della valle (però, prenotate).

3 – TEBANO, CASA FRANZONI. Alle 9 del mattino – per tutta la giornata – si aprono le porte della bellissima COLLEZIONE DI ATTREZZI AGRICOLI di Luigi Franzoni (via Tebano, 75). Chi non l’ha mai vista, resterà stupito. Direi che è quasi inimmaginabile la cura con la quale Gigi ha raccolto, conservato e catalogato migliaia di attrezzi. Che quasi sembra parlino. Gli ambienti espositivi saranno corroborati da una mostra del fotografo contadino di Reda Sisto Scardovi. Ci sarà poi il tempo per una dimostrazione delle attività dalla spiga alla farina. E quando avrete fame potrete cibarvi con prelibatezze romagnole: pizze, affettati, vino e tanto altro. Per informazioni più dettagliate potrete telefonare al numero 347 1568284

4 – SAN POTITO, CASA BARTOLI. Sapevate che a San Potito di Lugo – via del Cimitero, 43/45 – c’è un PARCO DIDATTICO DI GEOLOGIA E PREISTORIA? Io fino a poche settimane fa, non ne conoscevo l’esistenza. L’idea è stata di Ermete Bartoli che, con pazienza genuina e tanta passione, ha collezionato oltre 60 reperti fossili (certificati) di notevoli dimensioni, recuperati in molti paesi del mondo e migliaia di minerali e cristalli di grande bellezza. Il vasto parco – circa 5000 metri – consente di disporre di aree di sosta e di ristoro. Un luogo adatto per visite didattiche con bambini al seguito. Il 25 Aprile il Parco sarà aperto tutta la giornata. Info al numero 0545 33828.

 

Quaranta persone, particolarmente donne e bambini, hanno partecipato alla prima iniziativa degli amici del Senio a Fusignano. Non credevamo tanto… e ci ha fatto molto piacere. L’uscita ha riguardato le erbe del nostro fiume: riconoscerle e gustarle. Con l’aiuto di una piccola guida, redatta dalla persona esperta, abbiamo creato cultura in un ambiente sano, che vorremmo fosse valorizzato maggiormente.

Parliamo del nostro Senio, un fiume di incontri e di ricordi per tantissime persone che sostengono con passione il lavoro che l’Associazione sta facendo nel tentativo di essere ascoltati e di portare a termine l’obbiettivo principale: avere sull’argine del Senio un percorso ciclo-naturalistico e della memoria, dalla collina al mare.

Proprio a Fusignano, sabato scorso, una gentile signora ha posto la millesima firma in calce alla petizione rivolta ai sindaci per la valorizzazione del Senio. E per qualche unità non siamo arrivati alla centesima adesione 2017 agli Amici del Senio. Si tratta di risultati di rilievo, forse inaspettati – quando siamo partiti – e che adesso aspettano di essere onorati. Con dei risultati concreti.

Dicevo della bella partecipazione. In questi casi il merito è di tanti e gliene va reso atto. Dobbiamo allora ringraziare Elisabetta, il nostro gancio fusignanese, i signori del bar del Parco che ci hanno così gentilmente ospitati, l’Amministrazione comunale – che ci ha concesso il Patrocinio e i due assessori (Lorenza e Andrea) che ci hanno seguito con attenzione fin dall’inizio.

Infine grazie a Gigliola – la maestra delle erbe – e a tutti coloro che hanno partecipato alla bella giornata. Ora spazio alle foto e … arrivederci.

Partiti. L’Associazione Amici del Senio e il Nuovo Circolo Fotografico di Fusignano hanno promosso un concorso gratuito per la raccolta di immagini finalizzata alla realizzazione di una guida  e di una nuova mostra itinerante della vallata del Senio.

Concorso, guida e mostra fanno parte di un progetto che, nelle intenzioni dell’Associazione è quello di aprire un primo Info point del Senio. Un Centro di raccolta di documentazione, cartacea, visiva e orale e di informazione strutturata su tutto ciò che di bello e di interessante c’è da vedere, da gustare e da vivere a destra e a sinistra del Senio. Dal monte Carzolano al Reno. Da Palazzuolo ad Alfonsine.

Un Centro che inizialmente sarà gestito dai volontari dell’Associazione, ma che in futuro – ce lo auguriamo caldamente – potrà fornire occasioni di lavoro per qualche giovane.

Nelle foto pubblicate in questo articolo potete prendere nota dei termini del concorso. Per maggiori informazioni e per scaricare modulo di partecipazione consultare la pagina FB  NCF – Nuovo Circolo Fotografico o chiedere con mail a circolo.ncf@gmail.com

Buone fotografie a tutti.