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Abbiamo detto a più riprese che sistemare gli argini del Senio lungo tutto il suo percorso sia necessario, ma dobbiamo ribadire con forza che non basta. Sappiamo che se cade nuovamente tant’acqua, o anche meno – e prima o poi accadrà – il fiume così come organizzato non riuscirà a contenerla e saranno nuovamente tracimazioni e rotte. Allora occorre decidere in fretta come governare la possibile acqua in eccesso.

I tecnici l’hanno detto e oramai la consapevolezza è comune.

Occorre ampliare gli spazi entro cui l’acqua possa defluire in modo controllato. Nella sostanza servono, da monte a valle, l’individuazione di aree esondabili, di casse di espansione, realizzate tramite convenzioni specifiche con i privati che prevedano le adeguate compensazioni per gli eventuali futuri danni.

Al momento su questo tema si conoscono alcune ipotesi di lavoro.

Le due casse sopra Tebano da completare; la proposta di alcuni anni fa dell’Autorità del fiume per una cassa in località Chiusaccia – prima di Cotignola; l’ipotesi avanzata dalla stessa Autorità di abbassare tratti di golene di proprietà del demanio nel tratto fra Ponte del Castello e ponte di Felisio. Null’altro.

Non basta.

Probabilmente questi interventi, ammesso che vengano realizzati in fretta – per le casse sopra Tebano sono almeno 20 anni che si sono iniziati i lavori –  non bastano. Occorrerà coinvolgere altri territori, lungo tutta l’asta del Senio, sia a destra che a sinistra. Saranno i tecnici a dover valutare e a proporre. L’importante è che si faccia in fretta. A noi, Associazioni e società civile, spetta il compito di proporre, premere e ottenere risposte che dovranno tradursi in certezze. Ed è quello che faremo.

L’associazione Amici del fiume Senio promuove, sabato 1 aprile – dalle ore 9,30 alle 12 – presso la Sala convegni della Rocca sforzesca di Riolo Terme, una Conferenza pubblica sul tema: CICLO VIA DEL SENIO E CASSE DI ESPANSIONE: SE NON ORA QUANDO?

Lo scopo della Conferenza è quello di incontrare gli interlocutori istituzionali e tecnico-professionali per fare il punto sui temi della Ciclo via e delle Casse di espansione. Ciclo via per collegare fra loro i due parchi della Vena dei gessi Romagnola e del Delta del Po e la collina al mare; Casse di espansione per la sicurezza della vallata e per contenere la siccità in estate.

Aprirà i lavori Domenico Sportelli, referente dell’Associazione Amici del fiume Senio; interverrà la sindaca di Riolo Terme, Federica Malavolti. Seguiranno comunicazioni e dibattito. Saranno presenti e partecipi esponenti dell’agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, della sede di Ravenna, competenti per il fiume Senio. Questo pensiamo sia di grande interesse anche per i Sindaci, sicuramente attenti all’iniziativa.

Per le due opere – casse e ciclo via – siamo ad un punto cruciale. Se ne parla da anni, si apprezza qualche risultato, ma la data di arrivo è ancora incerta.

Tutti sono concordi nel ritenere che le casse di espansione potranno garantire maggiore sicurezza alla popolazione della valle a fronte di eventi atmosferici estremi. Una cassa è conclusa, la seconda no. Il tempo ha creato una vasta zona umida popolata da una nuova fauna di grande interesse naturalistico. Il progetto, in corso di rivisitazione, pensiamo debba essere una sintesi avanzata fra sicurezza, razionale utilizzo della risorsa acqua per affrontare il tema della siccità, equilibrio e tutela ambientale.

La ciclo via del Senio, indicata da molti Comuni come una delle principali opere su cui puntare per la transizione ecologica, non decolla con la spinta di cui sarebbe necessario. Il primo tratto di sei km realizzato dal comune di Castel Bolognese con fondi propri e della Regione, dimostra che si può fare. La proposta che avanziamo è che ora – nelle more di una progettazione unitaria – si proceda con i due tratti di collegamento con i Parchi: da Tebano a Borgo Rivola e da Alfonsine al Reno.

In questi ultimi 9 anni, il lavoro degli Amici del Senio ha creato ampia partecipazione e consenso all’idea di attrezzare gli argini in pianura, gli stradelli e i sentieri nella zona collinare e montana, per favorire la mobilità dolce delle persone. Pensiamo sia giunta l’ora di accelerare e portare a termine l’opera. Proponiamo che le due Unioni della vallata concludano presto la progettazione preliminare dell’intera opera e avviino le procedure per la ricerca dei fondi necessari.

Martedì 11 gennaio ci siamo ritrovati come Associazione, parte in presenza e altri da remoto, per impostare l’attività del 2022. In 20 persone, armate di buone intenzioni e di passione, abbiamo discusso e assunto questo orientamento.

A – Al centro dell’attività di quest’anno metteremo i temi delle Casse di espansione e della ciclo via del Senio con accanto la parola d’ordine mutuata dalla storia: se non ora quando? Su questi temi intimamente connessi fra loro, promuoveremo un flash mob sui ponti del Senio e una Conferenza pubblica. Saranno iniziative PER spingere la realizzazione di due opere già da tempo al centro degli impegni della Regione e delle Amministrazioni comunali locali.

B – Abbiamo confermato Acque e Miracoli a Tebano con un giudizio positivo sulle edizioni passate e con la premessa di migliorarci ulteriormente. Confermiamo il sodalizio con l’Arena delle Balle e la miscela: arte, cultura, spettacolo, territorio, leggerezza.

CCamminate. Vorremmo farne di più. Partiremo la scoperta delle “buone erbe selvatiche di fiume” ad Alfonsine. Poi un “da ponte a ponte” fra Fusignano e San Potito. Continueremo a Solarolo con la sperimentazione di un “percorso città-fiume”. A Solarolo proporremo anche una incontro sulle tematiche ambientali partendo da alberi e parco dei laghetti del Senio. A Castel Bolognese cammineremo sul nuovo tratto di ciclo via del Senio voluto dall’Amministrazione comunale e i cui lavori sono stati appaltati.

D – Lavoreremo per 2 giorni di iniziative a Palazzuolo dove il comune ha ottenuto il finanziamento per il sentiero che porta alla sorgente del Senio.

E – Affronteremo il tema delle Raccolte storico didattiche del Novecento presenti lungo la vallata del Senio per aiutarle a delineare il proprio futuro.

F – Ci impegneremo per portare a termine il libro Raccolta dei racconti del Senio e la prima Guida del Senio.

G – Nei prossimi giorni lanceremo il Tesseramento 2022 e la campagna di sensibilizzazione per la donazione del 5 per mille agli Amici del fiume Senio.

Nel corso della riunione sono venuti alla ribalta con forza il temi della manutenzione del Senio (inadeguata nella forma e nella sostanza) e dell’acqua che viene sottratta al fiume con tutte le conseguenze che vediamo. Temi reali verso i quali ci siamo impegnati a prestare maggiore attenzione.

Con una lunga intervista di due pagine al tabloid della Bassa Romagna Gentes (n. 32 del 10 settembre), Claudio Miccoli torna da fresco pensionato sul tema della sicurezza dei fiumi. Egli è stato fino al primo aprile scorso il dirigente dell’Agenzia regionale Sicurezza del territorio e Protezione Civile con conseguenti competenze specifiche sul Bacino del Reno e sul Senio. Si tratta di una persona di grande esperienza con la quale alla fine, dopo anni di difficoltà, siamo riusciti a tessere un rapporto di confronto costruttivo. Fra le tante cose assai interessanti da leggere nella sua intervista, frutto della sua decennale esperienza sul campo, ne annotiamo due:

  • le casse di espansione del Senio entreranno in funzione nel 2025;
  • i percorsi ciclo pedonali sopra gli argini dei nostri fiumi si possono fare.

Casse di espansione. Secondo le mie indicazioni, dice Miccoli, il lavoro deve essere appaltato entro quest’anno (2021) e i lavori iniziarsi entro primavera-estate del prossimo anno (2022). Lavori che dureranno non meno di due anni e quindi possiamo parlare di inaugurazione nel 2025. Mentre è interessante la conferma che l’opera si farà, quello che ancora non è chiaro sono i tempi. E mi scuso se insisto.

Nel corso degli anni abbiamo capito che i lavori da fare – quindi gli appalti da accendere – sono due:

  • le arginature della seconda cassa – quelle non realizzate dalla ditta escavatrice e per quello denunciata dalla Regione – da realizzare a carico della Regione (Agenzia regionale Sicurezza del territorio e Protezione Civile);
  • le opere di adduzione delle casse al fiume – quelle finanziate per 8,5 milioni – senza le quali le casse non funzionano, per le quali occorre fare un bando europeo della presumibile durata di un anno – si è detto in passato – dopo di che ci saranno i tempi per l’affidamento dei lavori (credo).

Quando Miccoli afferma che i lavori debbono essere appaltati entro quest’anno (2021) penso si riferisca alle opere di adduzione, quelle che presuppongono un bando europeo della durata procedurale di un anno. Viene allora da pensare che il bando sia già stato emanato da tempo. Il fatto è che nell’apposito registro della Regione (pubblico) non troviamo traccia di questo bando.

Allora le domande che ci sentiamo di avanzare – lo proporremo anche a Gentes, qualora volesse continuare a seguire la questione – sono queste:

  • i lavori che deve fare la Regione – le arginature della seconda cassa – sono in corso di attuazione e quando termineranno?
  • quale è il crono programma per la realizzazione delle opere di adduzione (bando europeo – affidamento dei lavori – inizio e conclusione dei lavori.

Credo che la risposta a queste domande, dopo le affermazioni di Miccoli – che però nel frattempo è andato in pensione – debba essere fornita dall’Assessore regionale all’Ambiente e dal nuovo Dirigente dell’Agenzia (di cui purtroppo non conosciamo ancora nemmeno il nome).

Il percorso ciclo pedonale. Nella sua intervista Miccoli afferma che i percorsi pedonali sopra gli argini si possono fare. Vi invito a leggere con attenzione la precisa risposta di Miccoli alla domanda specifica (V foto a lato). Nella realtà questo è testimoniato dal fatto che il comune di Castel Bolognese nelle prossime settimane attiverà i lavori  per realizzarne sei chilometri nel suo territorio (fino alla diga steccaia di Tebano) finanziati al 50% dalla Regione.

Su questo punto purtroppo mi viene alla mente quando per diversi anni, alcuni sindaci della vallata, nel contrastare la nostra richiesta di ciclo via, ci hanno messo sul tavolo una lettera – della quale non conosciamo la genesi – della stessa Autorità del fiume che ne negava la possibilità.

Evidentemente esisteva un equivoco, un fraintendimento, oppure semplicemente il fatto che qualcuno ha cambiato opinione. Resta il fatto che se questo equivoco, chiamiamolo così, è potuto essere risolto grazie all’iniziativa degli Amici del Senio, forse a maggior ragione avrebbe potuto esserlo con l’intervento delle Amministrazioni comunali, guadagnando in tal modo qualche anno di tempo.

Continuando la nostra iniziativa per la sicurezza del Senio e le casse di espansione, chiederemo alla politica di avere risposte ai quesiti che abbiamo posto.

Per la ciclo via collina/mare organizzeremo presto un flash mob a sostegno del progetto che le Unioni si sono impegnate a realizzare.

 

 

Tebano days 045

Tebano days – Visita alle cantine

Ricordate Tebano days? Fu il volenteroso tentativo di mettere al centro dell’attenzione uno dei paesaggi più belli delle colline romagnole. L’iniziativa svolta a costi zero riusci abbastanza bene. I vari eventi toccarono alcune centinaia di persone, alcune famiglie tebanesi si sentirono interessate e coinvolte.

Nei giorni scorsi abbiamo invitato i cittadini di Tebano per esprimersi rispetto alla possibilità di ripetere l’esperienza e il risultato è stato la presenza di una sola famiglia. Quindi, un bel pollice verso quell’esperienza, che si sarebbe voluto rilanciare e consolidare. Non si farà.

Nulla di preoccupante, ma un certo rammarico resta. Ad onore del vero ricordavo i tebanesi maggiormente partecipi come, ad esempio, quando nei primi anni ottanta mi contattarono – allora ero segretario della Camera del Lavoro territoriale – per essere sostenuti nella loro richiesta di chiusura della discarica dei rifiuti da tempo operante nei loro campi. Li sostenemmo, fino a guidarli in Piazza del Popolo con i loro trattori in una domenica di marzo. Quella vertenza fu vinta.

Cito quell’episodio perchè in qualche modo si collega a Tebano days. Allora i tebanesi, con la loro lotta, volevano tutelare l’ambiente, le loro terre, il lavoro e il proprio futuro. In qualche modo, oggi hanno lo stesso problema al solo pensiero della devastazione da anni in atto nella loro valle per le cave in corso e quelle che potrebbero ancora nascere.

Con tebano days si pensò ad una proposta culturale volta a legare l’arte del lavoro dei contadini fatto di cantine, vivai, un maneggio, un museo e tanto altro, al paesaggio e porre entrambi in un rapporto con la storia del luogo e con quanto di interessante c’è da vedere e scoprire. Si pensi alla basilica della Fognana, alla diga steccaia leonardesca e alla presa del medievale canale dei Mulini, alla Pocca, al parco geologico (rimasto fino ad ora nella penna di chi lo ha progettato) e si pensi al valore ambientale che potrebbe acquisire una zona umida pensata attorno alle casse di laminazione collocate sul Senio, fiume di storia che attende di essere valorizzato.

Furono partner dell’iniziativa il Polo tecnologico di Tebano e la comunità parrocchiale. Non può sfuggire il significato che ebbe la presenza attiva del Polo, l’università del mondo agricolo dove ricerca, sperimentazione e formazione traggono e donano linfa vitale al territorio agricolo circostante.

Che dire. I contadini ci insegnano che i frutti si raccolgono quando sono maturi. Questo, evidentemente non lo era. Spero che quanto prima questo dialogo possa essere ripreso e che gli abitanti di quella porzione di valle del Senio battano un colpo. Ad esempio, potrebbero dire la loro sul tema delle casse e potrebbero pensare di sostenere la richiesta degli Amici del Senio di un proficuo risanamento ambientale dell’intera area interessata per farne una zona pubblica per l’attività fisica, l’osservazione e la cultura. Tutti potremmo trarne vantaggi.