Questa vallata, pesantemente investita dai fenomeni atmosferici degli ultimi anni, fa parte del patrimonio collinare e montano di pregio del faentino e della Romagna. Teatro di storia, quella più recente legata alla lotta di Liberazione, di economia legata ad uno sviluppo agricolo di qualità, di cultura del tempo libero – non c’è ciclista o camminatore che non conosca questa vallata – merita a nostro parere più attenzione di quella che le Istituzioni gli stanno rivolgendo.
Dopo gli eventi del settembre scorso (2024), disastrosi per questa valle, si è avuta l’impressione che fosse stata dimenticata.
La Sintria è il maggiore affluente del Senio. Porta giù l’acqua di un impluvio molto vasto e antropizzato. Tanta acqua, nelle occasioni più recenti, ma che nemmeno viene segnalata. Non esiste lungo i 35 km della valle un sensore che ci dica in tempo reale cosa stia accadendo.
Abbiamo pensato di parlarne a fine settembre con una foto del dopo alluvione 2024 di Zattaglia che, pubblicata in un social, ha contato più di 380 condivisioni. Questa la foto (ponte di Zattaglia).

Vuol dire che molte migliaia di persone l’hanno almeno vista. Poco dopo – ad inizio ottobre – abbiamo parlato della valle con il Consorzio di Bonifica che gestisce la Sintria nella parte alta – fino all’abitato di Zattaglia – e informato con La Sintria e Zattaglia, tanti lavori fatti e molti ancora da fare . Un mese dopo abbiamo ripreso l’argomento per dire che Sintria e Zattaglia, poco era cambiato.
Successivamente abbiamo parlato della valle dopo un incontro – a cui siamo stati invitati – con i valligiani, e con coloro che da quelle parti hanno interessi, in Zattaglia e vallata della Sintria. Abbiamo poi chiesto e svolto un incontro con i due Sindaci interessati – Brisighella e Casola Valsenio – ai quali abbiamo espresso il nostro punto di vista.
Il seguito delle iniziative degli Amici del Senio è stata l’elaborazione di un reportage sullo stato del fiume, dalla foce alla sorgente, con il quale abbiamo inteso mettere in fila i problemi, e chiedere proposte e soluzioni. Questo elaborato contiene il nostro punto di vista sui problemi della Sintria e della sua valle, che di seguito riassumiamo e che potete leggere.
.
Un piano complessivo di difesa e di rinascita. Occorre creare sensibilizzazione sulla gravità della situazione della valle e chiedere un piano complessivo di difesa e rinascita. Un piano coordinato a livello di bacino fluviale, ben sapendo che le operazioni sul fiume sono interdipendenti fra loro: quello che si fa lungo la valle del Sintria produce effetti sul resto del fiume. E viceversa.
Lavori non a regola d’arte? Parte della popolazione ritiene che il disastro dell’evento di settembre 2024 – più grave del precedente – possa essere stato acuito da una tecnica messa in atto negli interventi successivi al 2023, non del tutto confacente alle caratteristiche del luogo. Essere intervenuti con mezzi cingolati molto pesanti e dentro l’alveo, si ritiene possa avere ulteriormente minato la già precaria stabilità delle rive, poi sgretolatesi oltre l’immaginabile con le piogge del settembre 2024. Si rileva anche che i sassi posti a protezione delle vie di comunicazione, sono stati letteralmente portati via con l’ultimo evento. E ci si chiede perché sia stato così facile.
Difendere le case minacciate. Occorre difendere senza ulteriori indugi le case minacciate e la viabilità secondaria che garantisce alle famiglie che le abitano il loro accesso, sulla base di interventi di questa natura già posti in opera lungo il Senio.
Briglie da riattivare. Si sa che hanno il compito fondamentale di rallentare il corso dell’acqua, azione indispensabile per il controllo della struttura del torrente e perché l’acqua giunga in modo ordinato, e per quanto possibile controllato, nell’asta fluviale principale. Ebbene, la furia degli eventi le ha rese precarie – se non peggio – quasi tutte: occorre sia finanziato con urgenza un piano per la loro riattivazione.
Legname flottante. Si pensa occorre completare l’opera di rimozione del legname flottante e delle piante in condizione precaria e che possono incidere negativamente sulla stabilità delle rive e delle infrastrutture, evitando nel modo più assoluto, disboscamenti incontrollati.
Esondazioni. Si presenta anche per la Sintria il tema di dare spazio all’acqua. Può essere utile governare esondazioni controllate. Nelle situazioni in cui è già capitato o fosse programmato per il futuro, si rende necessario aprire un confronto immediato con le proprietà confinanti per stabilire regole e indennizzi adeguati e certi.
Ammaloramento ponte. Infine si segnala lo stato di ammaloramento del ponte lungo la strada Provinciale Lame, in corrispondenza dell’incrocio con la via Mironi e alcune situazioni di infiltrazione dell’acqua sotto il manto stradale. Situazioni queste che, se non considerate, possono determinare a breve interruzioni della circolazione.
Delocalizzazioni. Tema difficile da affrontare, ma forse anche lungo la Sintria, da tenere in considerazione. Risulta ci siano famiglie ancora sfollate.
A questi si aggiunge il tema delle tante frane che hanno cambiato la morfologia del terreno e colpito le vie di comunicazione. Aspetto legato anche al cambiamento climatico, che produce effetti sulla funzione dei fiumi. Si tratta di un argomento complesso, planetario, che tocca l’antropizzazione dei luoghi – si pensi alle Dolomiti che si stanno sgretolando -, che ha a che fare con la funzione dei boschi e con la parola rimboschimento. Un tema – ineludibile – sul quale lasciamo la parola agli esperti.
L’impegno degli Amici del Senio per questa valle del Senio continuerà anche i altre forme. Siccome uno dei nostri obbiettivi è la valorizzazione del Senio e di tutto ciò che gli sta attorno, svilupperemo in futuro iniziative che portino tante persone a conoscere questi magnifici ambienti, paesaggi e a viverli. Nostro compito sarà quello di fare parlare questi posti, attraverso il contributo dei cittadini che li abitano e che coinvolgeremo. Sosterremo poi tutte le iniziative di carattere culturale e naturalistico che saranno messe in campo per valorizzare Zattaglia e la valle. Ricordiamo che Zattaglia e la valle del Sintria fanno parte dei Luoghi del cuore del FAI. Cliccate per votarli.
Infine una chiosa personale su alcune parole: Parco della Vena del gesso romagnola e Unesco. Da queste parti, diverse persone le avversano. A partire dall’alto, e questo è ciò che più mi sorprende e amareggia. I territori collinari e montani vivono, anzi molti prosperano, sul turismo legato alla natura. Qui, alcuni vorrebbero sputarci sopra. Con danno di tutti: della collina, della valle, dei centri storici, della costa. Forse converrà pensarci.
Unesco è una parola che significa quantomeno prosperità, per non dire altro. Non conosco molto, ma potrei dire: guardiamo le Langhe. E quì vogliamo proprio farcelo scappare? Meditiamo.
Foto valle Sintria.








