Ambiente, tecnologia e sicurezza
Eravamo una ventina di persone alla camminata di sabato verso Tebano. Non quante speravamo. Avevamo lavorato con impegno a quell’appuntamento, ma evidentemente non siamo stati abbastanza bravi. E dire che l’iniziativa è stata molto interessante.
La riva del fiume era comodamente percorribile e ringraziamo quei contadini che la tengono rasata. La grande ansa che il Senio disegna fino a lambire la Pocca è suggestiva e bella ad ogni stagione. La temperatura clemente mantiene tante erbe che abbiamo cominciato a riconoscere. E più di un partecipante ne ha raccolte.
Giunti a Tebano, l’esplorazione della galleria che avrebbe dovuto originare l’acquedotto è avvenuta in sicurezza ed ha soddisfatto la curiosità dei presenti. Ci sono mancate foto chiare e una ripresa efficace, ma rimedieremo presto.
Dopo il pozzo, la visita alla cantina Astra. Il Direttore ci ha accompagnati fra i tini e le botti. Abbiamo imparato che a dispetto di un’ambientazione non alla moda, quella cantina svolge un’opera di ricerca nel campo vinicolo molto importante e che si pone al servizio dei piccoli produttori che vengono così sostenuti e condotti ad una completa valorizzazione del loro prodotto. Man mano che scopro le tante attività del Polo tecnologico di Tebano, mi stupisco di quanto poco se ne parli.
Per quel poco che posso capire, vedo una cittadella della ricerca in crescita. Ma bisognosa di stimoli per decollare a più vasto raggio. Non conosco le strategie dei proprietari – il comune di Faenza – ne la discussione in Unione dei comuni. Posso intuire che occorrano investimenti e che forse una migliore integrazione con il privato possa dare risultati migliori.
Ringraziamo Astra e il Polo per l’ospitalità e per la collaborazione che forniscono alle attività degli Amici del Senio. Per quanto ci riguarda continueremo a sostenerli perchè diventino un punto di eccellenza nei loro campi di intervento e perchè si consolidi il loro rapporto con la bellezza del territorio che li ospita.
Dopo Astra abbiamo visitato il Santuario. Una chiesa che unisce spiritualità ed arte. Contiene opere di artisti assai significative che si mischiano con la devozione della Madonna miracolosa. Si tratta di uno scrigno che don Gigino cura con affetto, ma che spero di non essere blasfemo se dico che meriterebbe maggiore attenzione.
Al termine della visita al Santuario, ci siamo soffermati presso la fontanella che non c’è più. Lungo la strada, davanti alla chiesa, fino a due decenni fa c’era una fontanella che dissetava i viandanti. Essa traeva acqua dalla famosa galleria dell’acquedotto che le passava di fianco. Ebbene, ci siamo ripromessi di tentare di riportarla alla luce, liberandola dai detriti che la stanno soffocando. Se gli abitanti di Tebano ci aiuteranno, quest’inverno ci proveremo.
Concludo con un appello. In quella zona, costituita dalla chiesa, dalle attività del Polo, dalla scuolina – sede universitaria – e da alcune abitazioni, non vi abita più nessuno. Non sto a dire perchè, tanto è intuibile, ma in quel punto occorrerebbe istallare rapidamente un numero adeguato di telecamere di sorveglianza. Non dovrebbe essere tecnicamente difficile e nemmeno tanto costoso. Bisognerebbe affrontare il problema. Si batta un colpo.
Ed ora alcune foto.
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