Lettera di un alluvionato

La foto in apertura mostra il livello a cui è giunta l’acqua, dal 2014 al 2024, le quattro volte in cui l’appartamento della persona che scrive è stato alluvionato. Penserete che siamo nel Borgo a Faenza, forse a Traversara, insomma, in uno dei luoghi al centro dell’attenzione. No, siamo a Riolo Terme. Ve lo aspettavate? Penso di no. Eppure a Riolo Terme un intero quartiere con decine di agglomerati e con centinaia di famiglie, sorto negli ultimi decenni in una zona dove fino ad un certo punto non si era costruito. “Fino a quando ci sono stato io, lì non ho mai voluto costruire”, così diceva il Sindaco di un tempo, sapendo che in quell’area poteva arrivare la fiumana. Poi le cose sono cambiate, non solo a Riolo Terme, e tutti abbiamo visto. La famiglia che scrive abita il piano terra. Non può “portare su” la propria “roba”, quando arriva l’acqua deve solo sloggiare col gommone e abbandonare tutto. Immaginate lo stato in cui può vivere. A mio parere questi sono casi a cui proporre la delocalizzazione. Mi chiedo perchè si tardi tanto ad affrontare questo problema.

La lettera.

Buongiorno Domenico, hai usato la parola giusta “umiliante”. Questa è la sensazione che provo anch’io quando cerco di avere risposte e trovo solo arroganza e presunzione. Nonostante tutto quello che abbiamo subito, siamo costretti a mendicare risposte e soluzioni e quasi ce ne vergogniamo. Tutto comincia a diventare pesante e la voglia di lasciar perdere è tanta. Ma quel briciolo di amor proprio e quella voglia di dare un piccolo contributo ad un territorio, tutto, non solo alla nostra situazione, ritorna a galla e ci fa andare avanti almeno fino al giorno dopo. Non so ancora quanto questo potrà durare, siamo stanchi.

Da oltre due anni, ben prima del maggio 2023, cerco di far comprendere alle Istituzioni e a persone che non gliene frega niente che nella valle del Senio la situazione nella quale ci dibattiamo è stata sottovalutata da tutti…..soprattutto, e mi spiace dirlo, dagli stessi abitanti “influenti” e  mi riferisco a Riolo, molti dei quali hanno contribuito alla gestione selvaggia del territorio…….con il silenzio assenso o con un’attiva presa di posizione da parte delle istituzioni locali. Da qui la completa assenza di alcuni sindaci e sindache che si guardano bene dall’essere dei punti di riferimento degli alluvionati ritagliandosi invece uno squallido spazio di politicanti da mezza tacca dediti più alle loro mediocri e ridicole carriere politiche che interessarsi delle sorti dei propri territori e dei propri concittadini.

Nel mio piccolo come ti dicevo, ho scritto alle Istituzioni (Regione, commissario, sottosegretaria, uffici vari della protezione civile, autorità di bacino, comune, per quello che conta ecc….) denunciando la nostra situazione, ho cercato di coinvolgere alcune testate ma sono stato lasciato da solo perfino dagli stessi abitanti della mia via che, per tanti motivi, politici, di interesse, o perchè i danni sono stati limitati ai garage e non alle abitazioni,  o perchè per loro era tutto tempo sprecato hanno preferito girarsi dall’altra parte. Alla fine quelli che hanno avuto i danni più ingenti siamo stati noi e ci dobbiamo arrangiare, per gli altri la vita in un modo o nell’altro continua. Io non posso accettare di vivere così.

La brutta sensazione è che sia in atto un tentativo di mantenere quanto più possibile lo status quo. Quello che è successo a maggio, sembra non aver insegnato nulla, tutto si muove secondo le vecchie regole di gestione del territorio che hanno portato a quel fallimento che abbiamo sotto gli occhi. Non si vede quello scatto di visioni e decisioni che potrebbero far pensare ad un vero e proprio cambio di rotta. Purtroppo alzare un muro è più semplice che pensare o immaginare il nuovo, soprattutto se gli interessi spingono.

Non so quali siano le tue informazioni, noi che dovremmo essere i primi a sapere se qualcosa bolle in pentola, non veniamo considerati anzi, siamo considerati come degli appestati destinati ad una vita mediocre e senza futuro. Girano comunque voci incontrollate e non so quanto attendibili che riportano di alcuni lavori per rendere allagabili le aree a destra e sinistra della Casolana, subito dopo la Villa dell’ Orologio andando verso Casola. Uno dei campi coinvolti dovrebbe essere proprio il campo dove scorre una parte del canale ed è davanti casa nostra. Con conseguente deviazione del canale e costruzione di un argine per, suppongo, proteggere la parte di Via Fornace.

Non sono un tecnico per giudicare questa soluzione. L’aspetto positivo potrebbe essere il fatto che qualcuno intende dare più spazio al fiume in quel punto, d’altro canto ho molti dubbi sulla sicurezza di quelle case site al piano terra….come la mia, che si ritroverebbero con un argine davanti alle finestre con le conseguenze che possiamo immaginare. Ripeto si tratta solo di voci non controllate riportate da diverse persone che non so a quale titolo siano in possesso di queste informazioni. Forse hanno partecipato ad alcune “riunioni carbonare eleganti” ad invito nelle quali si informano i personaggi più in vista del paesello delle eventuali decisioni, sentire le loro valutazioni per poi accordarsi con loro sulla testa di tutti. Un po’ come hanno sempre fatto da decenni quando si trattava di gestire il territorio per favorire qualcuno o qualche altro. 

Scusa la mail polemica. Le forze sono al lumicino, come immagino molti, purtroppo,  non abbiamo solo il problema di essere alluvionati, senza casa, senza la possibilità di intravedere una luce in fondo al tunnel, esistono altre situazioni con le quali dobbiamo convivere. In queste situazioni vivere la propria intimità in una casa sicura aiuterebbe, noi non possiamo fare nemmeno questo. 

Grazie per il tuo impegno, e per tutti gli sforzi che fai per dare visibilità ai problemi della Valle del Senio. (Gianluca Ierpi) 

Alla lettera ho dedicato questo breve commento.

Buongiorno Gianluca, leggo ancora una volta la tua lettera e nuovamente mi colpisce. Sono certo che il tuo/vostro stato d’animo è comune a tantissime altre persone che hanno subito i danni, materiali e psicologici, delle varie alluvioni. Purtroppo la maggioranza di queste subiscono, in silenzio. Decenni fa avrebbero trovato una sostanziale rappresentanza nei partiti e nei sindacati, oggi, purtroppo, non è più così. Dispiace dirlo, dopo avere trascorso una vita fra loro. Penso però che arrendersi sia peggio, ed è per questo che dobbiamo continuare. 

Quando a casa mia, la sera del 16 maggio 2023, salimmo al primo piano, sconfitti dall’acqua che aveva travolto le barriere che avevamo posto, giurai a me stesso che avrei combattuto fino alla fine perchè le città attorno al Senio non fossero più allagate. Questo farò, anche se, il mio, il nostro impegno, visto l’andamento delle cose, rischia di ricordare sempre più la “follia di far del bene” di donchisciottesca memoria.

Tornando al Senio. Presto dovrebbero presentare delle proposte, sul modello di Faenza. Dopo ci sarà spazio per intervenire, vedremo se sarà vera partecipazione. Noi – Amici del Senio e Comitato alluvionati Castel Bolognese/Bacino del Senio – ci stiamo muovendo e secondo le intenzioni faremo la nostra parte. Avanti.

Vi saluto. (Domenico Sportelli)

Foto della zona. La terza mostra come sia indirizzato verso il quartiere anche lo scarico di un laghetto sito in alto. La quinta mostra il livello cui è giunta l’acqua nel maggio 2023.

2 commenti
  1. Gianluca Ierpi
    Gianluca Ierpi dice:

    Grazie per aver dato voce alla nostra situazione e al nostro disagio. In Via Fornace a Riolo Terme, a maggio23, novembre 23 e settembre 2024 i problemi sono emersi in tutta la loro gravità, ma in quell’area la situazione era già fragile da anni. Nel silenzio e nell’indifferenza di tutti già nel 2014 abbiamo subito un’alluvione, in totale sono cinque, mentre in altre sei occasioni il Senio non è entrato in casa per pochi centimetri….undici eventi alluvionali in quindici anni e se consideri che noi abbiamo preso la nefasta decisione che ci ha rovinato la vita, di trasferirci a Riolo nel 2008, non sono un caso. Il problema viene da lontano. Diciassette anni passati nella paura di quello che poi è avvenuto, il tutto, se andava bene nell’indifferenza, in altre occasioni nella derisione e in alcuni casi nella calunnia. A questo punto io mi chiedo con quale coraggio potremo mai ricostruire dopo aver passato quello che abbiamo passato?Abbiamo perso tutto, una vita di risparmi e sacrifici andati via con le fiumane….il mutuo no, quello è rimasto. L’unica soluzione decente come ho cercato di dire in tutte le sedi è considerare la nostra casa un immobile da delocalizzare dal momento che è sita al piano terra in un’area pericolosa, indipendentemente dai lavori che vorranno fare. Qui a Riolo Terme in Via Fornace, 5 non esiste futuro esiste solo disperazione, rassegnazione e degrado. Grazie di nuovo per il tuo supporto. Gianluca

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    • Domenico Sportelli
      Domenico Sportelli dice:

      Posso dirvi che la situazione di via Fornace è nella nostra cosi detta “piattaforma” del Senio. Continueremo ad occuparcene intanto che avremo la forza di farlo. E credo che prima o poi troveremo interlocutori che ci ascolteranno. Il problema vero temo siano le persone alluvionate che, appaiono poco disponibili a “dare battaglia” come si diceva una volta. Ricordo che nel 2022 facemmo un flash mob su una decina di ponti del Senio e facemmo fatica a trovare 40 persone disponibili a stare per un’ora su un ponte con un cartello in mano. Chiedevamo le famose casse di espansione e la ciclo via del Senio. Tanti saluti. Domenico.

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