Tebano sempre piu’ visitata, una sconfitta che può valere una vittoria
E’ vero che la lingua batte dove il dente duole.
IERI
Mi torna alla mente Tebano days dell’anno scorso, una iniziativa alla quale avevamo creduto molto e che non abbiamo trovato la forza di riproporla quest’anno.
Certo, fu una scommessa. Pensammo di potere coinvolgere i tebanesi – e sotto sotto anche il comune di Faenza – in una iniziativa che puntasse a valorizzare il territorio, a partire dal suo valore storico, ambientale e paesaggistico fino ad arrivare al pregio dei suoi prodotti, coinvolgendo l’arte del lavoro contadino e tutte le sue derivazioni.
Nonostante che nessuno scommettesse un’euro mettendolo sul piatto, quindi con un budget uguale a zero, furono coinvolte diverse centinaia di persone in iniziative (questo il programma di allora) non solo di svago, ma che richiamavano alcuni valori. Mi riferisco anche alla “benedizione” del fiume, che non so se almeno quella quest’anno sarà riproposta. Va riconosciuto che diverse famiglie tebanesi – e alcune persone in modo particolare – dettero un forte contributo organizzativo. Ci credettero.
Pur tuttavia, al momento di tirare le somme e di decidere sul futuro di Tebano days, i tebanesi, nella loro dimensione macro, sono mancati. Per me, che li ricordavo molto combattivi quando negli anni ottanta decidemmo, insieme, di lottare contro la discarica dei rifiuti, è stato motivo di delusione.
OGGI
Come Amici del Senio non ci siamo però dimenticati di quel contesto. Ne è la prova il fatto che poche settimane fa abbiamo presentato idee e richieste per la valorizzazione naturalistica dell’area interessata alle Casse di espansione del Senio (con queste proposte). Poi abbiamo collaborato con la Pro Loco di Faenza, che ha messo fra le sue iniziative per meglio conoscere il territorio faentino anche Tebano e suoi dintorni. Quasi cento cittadini, guidati da una signora davvero brava – presidentessa del sodalizio – hanno visitato in un pomeriggio molto intenso la cantina del Polo, la diga steccaia, la presa del canale dei mulini, la Pocca. Poi il Santuario della madonna della Fognana, il Museo contadino di campagna, finendo in un casolare, accolti da assaggi di vino del luogo. Alla fine tutti stanchi, ma felici, per avere visto cose belle del loro territorio, che non conoscevano. Dai commenti è risultato chiaro quanto sarebbe importante riuscire a legare tutti questi luoghi con un percorso appena accennato nel territorio del quale facesse parte anche una “passerella” che legasse Castel Bolognese alle colline faentine, passando per la Pocca e dentro il Museo geologico derivato dalla cava Falcona.
E se cento vi sembrano pochi, oltre cinquecento sono state le persone che hanno partecipato giovedì scorso alla Prima podistica di Tebano, su e giù fra le colline, il fiume e la campagna. Iniziativa, alla quale come Amici del Senio abbiamo collaborato proponendo i percorsi, che si è potuta realizzare anche grazie all’impegno sostanziale del Polo tecnologico e di una importante azienda romagnola come la Caviro. Alle fine i partecipanti hanno tessuto le lodi per i percorsi, per il paesaggio, per l’organizzazione e per l’evento nel suo complesso. Impreziosito dalla presenza di un agriturismo della zona con i suoi prodotti e dalla gradita sorpresa di assaggi di vini locali inseriti nel la catena Tavernello.
DOMANI
Confesso un sogno. Per ora se ne parla a bassa voce. L’idea è quella di promuovere uno spettacolo musicale o di narrazione nello scenario attiguo alla diga steccaia e alla presa del Canale dei Mulini. Potrebbe essere, è la proposta che faccio agli amici di Primola, come una sorta di anteprima dell’Arena della balle di Cotignola. Sarebbe straordinario. Certo, occorre qualche soldo che Polo, Comune e privati potrebbero considerare di mettere a disposizione. Vedremo.
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