Fiumi e sicurezza, incontro con De Pascale

Ieri, in Regione, il presidente De Pascale ha incontrato i Comitati Alluvionati. L’incontro è stato interlocutorio. E’ servito per riannodare i rapporti, per conoscerci meglio, per delineare la cornice del quadro dei tanti problemi esistenti e a noi per capire la linea che il Presidente vuole percorrere.

Riporto in breve le cose essenziali dette, sia dal Presidente che dai Comitati.

De Pascale, che era accompagnato dalla sottosegretaria Manuela Rontini, esordendo ha detto di volersi battere per un deciso cambio di passo. Per questo chiederà a tutte le strutture coinvolte – dal Governo, ai Sindaci, passando per la Regione, i Consorzi di Bonifica e le varie autorità – un grande sforzo per fare di più e meglio. (In questo pare a me di cogliere il segno di una doverosa critica e autocritica).

Entrando nel merito, il Presidente si muoverà lungo due filoni: gli indennizzi e la messa in sicurezza dei territori.

Circa gli indennizzi ha detto che lavorerà perché le procedure siano semplificate. Ha poi annunciato che saranno aumentati gli stanziamenti del capitolo “paratie”.

Più complesso il tema della messa in sicurezza dei territori. I temi sono due: la manutenzione e i progetti che guardano al futuro.

Circa la manutenzione – capitolo a carico della Regione – ha detto che deve essere completata nel più breve tempo possibile e che deve essere mantenuta nel tempo. Si è tenuto in proprio la delega e che quindi “ci mette la faccia”.

Riguardo i progetti Speciali per il governo dell’acqua e dei fiumi a fronte degli effetti delle maggiori piogge (casse di espansione, aree di laminazione, ponti, ecc.) ha ribadito come questa tematica sia in capo al Commissario e alla sua struttura. Il nuovo commissario sarà l’ingegner Curcio. E’ un tecnico, proviene dalla Protezione Civile ed entrerà in carica fra pochi giorni. Il suo vice sarà De Pascale.

Sarà definito un piano di opere per ogni fiume, ma manca il personale per realizzare i progetti che si pensa di recuperare da altre strutture con un percorso di mobilità temporanea. Se si vuone fare in fretta servono poteri di deroga per i quali occorrono interventi sulla legislazione vigente.

Poi i costi. Ieri non se ne è parlato. Si ipotizza che il costo complessivo possa superare i quattro miliardi. Che per le progettazioni servano almeno 90 milioni. Tutte risorse che il Governo dovrà reperire.

Il Presidente ha detto di considerare utile il confronto con i Comitati, che ce ne saranno altri e che quanto prime esporrà un cronoprogramma delle attività. Manterrà un rapporto costante con i territori, aperto alla partecipazione dei Comitati.

Ha poi detto di volere lavorare con spirito costruttivo con tutti e che considera l’unità degli intenti un obiettivo da perseguire. Ha speso buone parole per coinvolgimento e partecipazione.

I Comitati hanno avuto ampio spazio per i loro interventi. La rappresentazione che ho colto è quella purtroppo dell’ordine sparso.

Parte degli interventi hanno seguito l’impostazione del Presidente, esercitando stimoli su determinati aspetti. Altri hanno continuato sulla linea della ricerca del nemico individuandolo, talvolta con cattiveria, negli “ambientalisti”. Tutti hanno posto l’accento sull’esigenza di fare presto.

Molti hanno denunciato come a loro parere i lavori, a volte, siano stati fatti male, denunciando una palese carenza di controlli da parte di chi mette le risorse. Diverse critiche sono state rivolte alla struttura tecnica che decide e dispone i lavori. Altre ai tanti Sindaci e Assessori che “non ascoltano”.

E’ uscito da parte di diversi Comitati, in specifico il tema della montagna e delle frane, paventando il rischio della “morte” di diversi paesi. Aspetto questo denunciato anche nei riguradi di piccoli comuni invasi dalle acque che, proprio per le loro ridotte dimensioni, non riescono a corrispondere alle esigenze minime vitali della popolazione. A questo proposito è stata evidenziata la realtà di Sant’Agata sul Santerno.

Devo dire che alcuni temi che tanti di noi considerano oggettivamente importanti non hanno nemmeno fatto capolino nella riunione: sono il consumo di suolo e la questione del riscaldamento globale. Non il Presidente e tantomeno i Comitati hanno ritenuto di citarli. Quando invece, a mio parere, dovrebbero essere sempre posti in premessa.

In definitiva penso sia stata una riunione utile, anche se interlocutoria. Attenderemo i fatti. Personalmente penso sia opportuno cogliere il tema della partecipazione. A questo proposito lavoreremo per produrre una “relazione sul Senio e i suoi affluenti”, con l’intento di offrire analisi, conoscenze e idee. Per aiutare chi dovrà progettare il futuro. (Domenico Sportelli)

NdR – Ero presente a questa riunione come portavoce del Comitato Alluvionati di Castel Bolognese di cui faccio parte come alluvionato della prim’ora. Penso che la nostra Associazione, Amici del fiume Senio, possa e debba chiedere di essere associata a tutti i tavoli istituzionali di confronto. Essendo che sul tema della sicurezza può vantare un’esperienza importante, di almeno un decennio.

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