Incontro con la Presidente della Provincia
Ieri abbiamo avuto uno scambio di idee con la presidente della Provincia di Ravenna, la signora Valentina Palli, recentemente eletta alla carica. La signora Palli è anche sindaca di Russi, a diretto contatto con le problematiche del Montone e, soprattutto, del Lamone.
Alla Presidente avevamo inviato il nostro report sul Senio, assieme alla richiesta di un incontro. La ringraziamo per la sollecitudine con cui ha risposto e ci ha ascoltati.
Sapendo che la Provincia non ha competenze dirette circa la gestione del fiumi, abbiamo chiesto se non crede utile che, pur nelle more di una legislazione carente, la stessa possa assumere una funzione di coordinamento delle Istituzioni locali. Attorno ad una vicenda complessa come quella che stiamo vivendo, si avverte un gran bisogno di fare sintesi e di assumere scelte coerenti e unitarie.
Abbiamo bisogno che ogni fiume sia valutato nella sua complessità, che va dalla foce alla sorgente, quindi che ogni analisi e proposta abbia la visione del bacino fluviale. Occorre che i Comuni dei vari bacini parlino una lingua unica e che la visione sia complessiva e unitaria. Occorre maggiore determinazione nel respingere luoghi comuni, vulgate popolari, che possono provocare danni enormi (se già non l’hanno fatto). Come la canea scatenata da taluni contro la stessa natura dei fiumi, fatta di biodiversità, quindi di una funzione biologica assai complessa.
Infine abbiamo parlato delle prospettive, del futuro dei nostri fiumi, sapendo che venivamo dalla proposta di un Piano speciale per la Ricostruzione, cavallo di battaglia del Commissario straordinario Figliuolo e della stessa Regione.
Noi tutti abbiamo creduto ai Piani Speciali. Per mesi ci ha lavorato l’Autorità di bacino del Pò, producendo centinaia di pagine di analisi e proposte, scientificamente validate. Dal colloquio con la Presidente abbiamo avuto conferma di ciò che oramai si è capito da mesi:
- I Piani speciali non esistono più. Affossati dal Consiglio dei Ministri, quando non ha deliberato la loro copertura finanziaria. I Piani speciali prevedevano un costo di 4,5 miliardi, nemmeno è stata presa in considerazione l’ipotesi di piani stralcio con dilazione della spesa complessiva. Quindi, per mesi e mesi abbiamo parlato del nulla. Vi invito a dare un’occhiata a questa pubblicazione della Regione Verso i piani speciali. C’è da restare allibiti e da pensare ad una colossale presa in giro. Sopra tutto al solo pensare di come quella fase sia stata superata, sostanzialmente, con una generalizzata scrollata di spalle.
- Resta sul tappeto, quindi disponibile da parte della Regione, una dotazione di 90 milioni, con la quale si pensa di realizzare un intervento per fiume. Criterio questo, per altro, assai discutibile. Quindi, al momento è disponibile il 4,5% di quello che serve.
- Si rimane in attesa dell’Ordinanza del Commissario sul tema delle delocalizzazioni e degli indennizzi per le aree esondabili. Il fatto che si tardi oltre modo è preoccupante. Chi deve decidere forse non ha idea di quale sia il disagio delle famiglie ancora fuori di casa e di quelle che non sanno come valutare i terreni di loro proprietà che potrebbero periodicamente trovarsi alluvionati.
Con l’occasione abbiamo avuto modo di parlare del tema dei ponti su strade provinciali, di segnalare qualche situazione particolare e di toccare il tema della viabilità in collina, particolarmente ostico, ancora per mancanza di risorse. Abbiamo però avuto la sensazione di una adeguata attenzione da parte della Provincia, il che ci lascia ben sperare.
Circa il tema di una funzione di coordinamento da assumere da parte della Provincia, anche sul tema dei fiumi, la Presidente ci ha detto che, pur auspicando un riordino Istituzione che ritari il ruolo delle Provincie nel nostro paese, quell’obbiettivo fa parte della sua agenda politica.
In generale, sui temi oggetto del confronto, abbiamo registrato una sostanziale sintonia e un riconoscimento non formale, da parte della Presidente, della nostra funzione di corpo associativo intermedio volto a favorire informazione e partecipazione per la gestione del bene comune. Questo ci fa bene e ci incoraggia ad andare avanti. Fin dove? Lo vedremo.
Ps – Sono le 13,40 del 13 marzo 2025. E’ di pochi minuti fa l’allerta rossa per Senio e Lamone e poco altro.
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