Da Castello a Tebano e ritorno per il canale dei Mulini
Il percorso proposto domenica 1 ottobre è stato molto gradito dai partecipanti. Lo descrivo per aiutare chi volesse ripercorrerlo in futuro.
Siamo partiti (14,30) da piazza Bernardi (peccato che la nuova fontana a quell’ora fosse spenta). Seguendo le piste ciclabili cittadine siamo arrivati in fondo a via Boccaccio, da dove abbiamo preso l’argine di sx del Senio, fino a Tebano (1 h e mezzo circa). Lungo il tragitto, compiuto in sicurezza, anche grazie al volontario della Sicurezza che la Polizia Municipale ci aveva assegnato (grazie), ci siamo brevemente soffermati su alcune particolarità per fare in modo che le nostre camminate mantengano sempre anche un aspetto didattico e culturale.
Abbiamo visto e parlato della sbarra abusiva messa sull’argine del fiume e non ancora smantellata, nonostante chi l’ha messa abbia già perso due processi. Abbiamo notato segnali di PROPIETA’ PRIVATA posti dentro l’alveo del fiume e spiegato che quella “stranezza” deriva dal fatto che quando innalzarono gli argini – nel dopoguerra – non risolsero il problema della proprietà dei terreni residuali diventati alvei. Da allora nessuno se ne è più occupato.
Ci siamo fermati al parco fluviale di Castel Bolognese e divertiti a calcolare i quintali di grasso che le migliaia di persone che ogni hanno lo frequentano, lasciano su quel tratto di fiume. Tutti apprezzano quel tratto di argine col corsello in stabilizzato. Tutti comprendono che se così fosse fino ad Alfonsine, sarebbe una bella cosa. Per chi ama il turismo lento, per chi vuole migliorare o restare in salute, per le attività economiche vicine al fiume. Speriamo che prima o poi tutte le amministrazioni comunali del Senio si confrontino con questo tema che pensiamo riscuota un consenso molto vasto nella popolazione.
Abbiamo notato che il Consorzio sta impermealizzando un tratto pensile del Canale dei Mulini e ci siamo soffermati per qualche minuto a raccontare e a rendere omaggio alle vittime dell’eccidio nazi-fascista di Villa Rossi, a Biancanigo. Proseguendo sull’argine – verso Tebano – abbiamo notato come tanti cittadini confinanti abbiano cura nel tenere ben tagliata l’erba sopra l’argine. Li abbiamo idealmente ringraziati.
Arrivati a Tebano abbiamo visitati la Basilica devozionale mariana, anche per ammirare le pregevoli opere di tanti artisti fra i quali il nostro Angelo Biancini (grazie, don Gigino). Abbiamo parlato dell’acquedotto sotterraneo e mostrato la bellissima foto della sua architettura (sconosciuta ai più). E visto la fontanina alla quale, per lunghi decenni, si sono abbeverati ciclisti e camminatori di passaggio, poi andata alla malora per incuria e che adesso gli Amici del Senio vorrebbero riattivare.
Poi ci siamo spostati nel cortile della casina della pesa dove abbiamo offerte ai partecipanti un piccolo rinfresco con assaggi di erbe di fiume, di un ottimo vin brulè, di crostate, pizzette ed altro. Qui è venuta fuori una storia – che non conoscevo – di un marinaretto e di profughi albanesi sulla quale si potrebbe scrivere un libro, tanto è stata drammaticamente vera e allo stesso tempo assai stravagante. Una lettura di quel territorio che ancora ci mancava.
Qui abbiamo parlato brevemente degli obbiettivi degli Amici del Senio, ricevendo a sostegno loro e per ringraziarci dell’ospitalità offerta, sette nuove adesioni all’Associazione (ora gli iscritti, per il 2017, siamo 132), diverse firme alla nostra petizione e piccole offerte volontarie in denaro, fondamentali a fare si che la nostra attività possa andare avanti. Grazie a tutti, per questo.
Il ritorno è iniziato con la visita alla diga steccaia leonardesca e alla presa del Canale dei Mulini. Ci siamo arrivati percorrendo un grazioso ponticello e attraversando il fiume sulla diga. Giusto quel tanto che serve per aggiungere un poco di adrenalina alla camminata. Lungo una carrareccia adiacente via Biancanigo, siamo arrivati al borghetto, dove siamo passati sulla riva sinistra del canale dei Mulini. Percorrendo la quale siamo giunti al Rio Cupa nel punto dove questo incrocia e sovrasta il canale. Lo abbiamo attraversato e ci siamo trovati esattamente di fronte a via Marchesina vecchia.
Lungo il tratto di canale percorso – appena dopo il borghetto – abbiamo purtroppo annotato il suo uso come discarica di inerti. Questo è avvenuto – e prosegue tutt’ora – in modo assai significativo. Giunti poi al Rio Cupa siamo rimasti colpiti dalle tante tane di istrice – alcune di queste fresche di giornata – che hanno sicuramente reso gli argini come un formaggio gruviera. E’ logico supporre come in caso di una piena quegli argini possano saltare come fuscelli con le conseguenze intuibili. Provvederemo a segnaleremo alle autorità competenti questi fatti per i dovuti interventi di legge.
Via Marchesina vecchia è una strada declassata da tempo a strada vicinale. Passa in mezzo alla campagna. Testimoniano la sua passata funzione la segnaletica che rimane nel punto di intersezione con via Zirona e la casa col numero civico 5 – da tempo disabitata – denominata “la Marcsena”. Percorrendola verso Castello siamo arrivati in breve – attraversando una bellissima campagna – in via f.lli Morelli. Fino al parcheggio del campo di calcio Tullio Bolognini, da dove un passaggio pedonale ci ha portato nel parcheggio della zona sportiva. Da via Donati e via Bagnaresi, abbiamo raggiunto via Giovanni XXIII e, in pochi minuti, la piazza da cui eravamo partiti. Alle 18 la fontana era in funzione.
DESCRIZIONE IN BREVE DEL PERCORSO. Piazza Bernardi, via Garavini, viale Roma (a sx), via De Gasperi, via Di Vittorio, via Biancanigo, via Boccaccio, argine sx del fiume fino a Tebano. Si torna percorrendo via Biancanigo – direzione Castel Bolognese – fino al borghetto. Si attraversa il canale dei Mulini e si segue la riva sx. Attraversato il rio Cupa, si attraversa via Zirona e si imbocca Marchesina vecchia, Poi via f.lli Morelli, parcheggio stadio Bolognini, vialetto a sx, parcheggio zona sportiva, via Donati, via Bagnaresi, via Giovanni 23*, via Garavini, piazza Bernardi. Avete percorso circa 9 km e consumato circa 550 calorie. Il tempo che avrete messo è derivato dal vostro passo e dalle soste. Di buon passo e senza soste, si fa in due ore.
Adesso una miscellanea di foto.
Avete fatto una bellissima camminata che rimpiango di non aver fatto x impegno precedente. Spero la ripetiate, magari in primavera! Sarò una futura socia degli “Amici del fiume Senio”. Grazie Domenico delle tue belle e preziose iniziative!
Grazie, Milena.