Il passo di Donegallia, se ne parla fin dal 1530
Il Passo di Donegallia, detto in dialetto “e pas Dungaia” o ” d’lungaia”, che ha trasmesso il nome alla strada proveniente da via Gaiano Casanola, si trova circa a metà fra i ponti di Felisio e Ponte del Castello. Siamo nel comune di Solarolo.
Il toponimo, che non ha a che fare con Galli o Celti. come talvolta si trova scritto, deriva dal latino medievale “dominicalia”, ciò terreni gestitit direttamente dal “dominus”, cioè un possidente che aveva beni in quella zona.
Trattasi di un guado per l’attraversamento del Senio, come ve n’erano tanti quando i fiumi non erano dotati di alti argini e i ponti erano davvero pochi: si consideri che tra la via Emilia e Cotignola l’unico ponte fu costruito, in legno, nel 1807, in località Felisio.
Prima della fine del Settecento dal Ponte del Castello in giù il Senio era dotato in certi tratti di argini, ma in corrispondenza dei guadi ovviamente mancavano, per cui le arginature ben poco proteggevano dalle alluvioni.
Il “Passo di Donegallia” è citato fin dal 1530, quando gli abitanti di Castel Bolognese avrebbero voluto, come talvolta accadeva, posizionare dei carri agricoli nel letto del fiume per realizzare un ponte provvisorio, ma i solarolesi si opposero al progetto.
Tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento il Passo di Donegallia era dotato di “nave”, cioè di zattera manovrata da una barcaiolo o “passatore” (qui era un esponente del casato Martini di Casanola).
Nel Novecento fu allestita a più riprese una “passerella” in legno, l’ultima delle quali è stata smantellata pochi decenni or sono, su ordine delle autorità preposte al fiume Senio.
Aprile, 2018
Lucio Donati
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