Casse di espansione del Senio, infinita telenovela

Dispiace dirlo, ma con le casse di espansione la politica non ci fa una bella figura. L’ultima informazione che abbiamo e che riteniamo attendibile in quanto resa dall’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo, quindi da una fonte ufficiale e responsabile, è che occorrano ancora 15 mesi per avere il progetto esecutivo dell’opera. Dopo di che occorreranno altri sei mesi per eseguire la gara per affidare i lavori. Poi il tempo per realizzare l’opera.

Questo è quanto risulta dalla risposta ad una interrogazione presentata alla Giunta regionale da Silvia Zamboni, consigliera di Europa verde e vice presidente dell’Assemblea regionale. Va detto che la risposta è ben circostanziata, come potete rendervi conto leggendola.

Alcune persone esperte della materia ci dicono che, visto la mole di lavoro che c’è ancora da fare per avere la progettazione definitiva, i tempi previsti sono, a loro parere, ottimistici. Quello però che ancora una volta sorprende è il rinvio negli anni dei tempi di realizzazione di un’opera giudicata fondamentale per la sicurezza dei cittadini della vallata. Sicuramente ci sono stati problemi indotti da fattori esogeni – come il fallimento del privato che gestiva l’escavazione – ma questo non giustifica il ritardo macroscopico accumulato e sopra tutto la contradditorietà delle notizie espresse negli anni. Al solo leggere la rassegna stampa e documentale di questa vicenda si resta sconcertati. Per averne una prova basta leggere quello che ci dissero nel 2019  In primavera del 2020 il bando per le casse di espansione del Senio .

Adesso l’augurio è che le affermazioni dell’assessora Irene Priolo contenute nel documento che potete leggere e che appaiono credibili, siano questa volta mantenute nei fatti. Questa vicenda però insegna che bisogna stare sul pezzo. Sarebbe forse necessario che le due Unioni dei comuni del Senio individuassero una figura, un assessore, a cui affidare il compito di seguire giorno per giorno questa annosa vicenda.

Concludo riprendendo un aspetto non secondario relativo all’opera che si vuole realizzare. La valutazione di impatto ambientale correlata al progetto iniziale prevede che l’intera zona delle casse di espansione sia rinaturalizzata e resa ai cittadini come area di interesse ambientale. Ricordiamo il pre esistente bosco di querce secolari da proteggere e il fatto che in questi anni abbia nidificato in quei luoghi una popolazione di animali caratteristica delle zone umide. Da anni chiediamo chiarimenti e chiarezza su questo tema. Abbiamo offerto idee qui espresse  Restituiamo il paesaggio al paesaggio senza però essere ascoltati. E questo per la politica sarebbe un errore a cui porre rimedio.

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