Land e street art da Cotignola sul Senio

Cotignola che non ti aspetti. Nella camminata di sabato 22 abbiamo avuto conferma della bellezza e vivibilità del territorio in cui viviamo. Abbiamo visto e capito come esso sia paesaggio, cultura, arte, divertimento.

Perchè allora fatichiamo a comprendere il valore del nostro tempo speso esplorando ciò che abbiamo intorno? Sabato eravamo 15 persone, poche a mio parere per la forza e l’interesse di ciò che abbiamo potuto vedere.

Forse non siamo abbastanza bravi se in dieci anni di lavoro dell’Associazione non siamo riusciti a fare capire che camminando 8-10 metri sopra il livello della campagna – come appunto, sopra l’argine di un fiume – possa costituire fonte di gioia e benessere per tantissime persone.

O forse coloro che devono recepire le istanze di base della popolazione, non sono poi così attenti nel cogliere gli stimoli che hanno intorno e che hanno il compito di governare.

Stavolta la descrizione del percorso la facciamo con delle foto. Le prime che vedete sono del parco Pertini da cui siamo partiti. Sfido a trovare un comune delle dimensioni di Cotignola che disponga di un parco così bello e polifunzionale. Si tratta di uno scrigno di biodiversità che merita essere visto e frequentato.

La camminata, particolarmente il tratto sopra l’argine del Senio, ci ha permesso di vedere la bellezza del lavoro dei contadini della nostra campagna. A volte ad alcuni di loro il nostro peregrinare dà fastidio. Non è così a Cotignola dove invece gli agricoltori sono artefici decisivi per lo sviluppo del modello culturale costruito attorno all’Arena delle balle di paglia.

Siamo arrivati nel cuore dell’Arena, creata a cavallo del Senio e del Cer. Attorno, lo spazio di campagna è stato conquistato de decine di opere di land art che ora seguono il destino del tempo. Una storia affascinante, quella degli amici di Primola di Cotignola che hanno così saputo creare le premesse per un modello di cultura e di teatro, diffuso nel territorio che come Amici del Senio vorremmo sedimentare lungo tutto il percorso del fiume.

Lungo il tragitto e in città abbiamo poi avuto modo di osservare la street art cotignolese, un modo per dare vita e colore al territorio e alla centro abitato, facendo cultura.

Ultima tappa del percorso, la visita alla mostra di Claudio Montini, un pittore di Cotignola, scomparso troppo presto, che ci ha lasciato un catalogo di opere importanti, che attendono di essere valutate appieno. Intanto visitiamole, soffermiamoci davanti a loro e cerchiamo di nutrircene. La mostra è corredata dal mondo fotografico dell’artista che ci lascia il ricordo degli anni settanta e ottanta. Tempi di ricerca e di inquietudine per tanti giovani, forse delusi, che lottavano per cercare la loro strada fra il conformismo dei “grandi” e il sogno della rivoluzione dei “matti” che in quegli anni uscivano, per fortuna, dagli “ospedali”.

Ricordo che la mostra, aperta presso l’ex Ospedale Testi (entrata da via Roma), sarà visitabile fino al 5 maggio 24:

  • il venerdì ore 16.30-18.30;
  • il sabato ore 10-12 e 15.30-18.30;
  • la domenica ore 10-12 e 15.30-18.30.
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