Sette chiese e guerra, ospiti di CA’NA

Domenica 29 dicembre abbiamo presentato la proposta del “Giro delle 7 chiese di campagna” di Castel Bolognese. E’ avvenuto nello splendido scenario del ex chiesa di Santa Maria dell’Angelo, ospiti di CA’NA, mostra di opere e di land art di giovani artisti castellani.

Non so che parole usare per dire non è andata benissimo. Certamente responsabilità mia, ma avevamo lavorato tanto attorno a questa idea. Abbiamo avuto presenti 25-30 persone, che ringrazio di cuore, che hanno mostrato interesse, ma in certi casi contano più le assenze, rispetto le presenze.

Dicevo che il lavoro – volontario per il bene comune – è stato tanto. Giro a piedi e giro in bici per controllare chilometri e tempi, per fotografare l’ambiente e il paesaggio. Prendere contatto con persone per alcune verifiche e per essere aiutato nel preparare la slide e la cartografia, parlarne a più riprese nel contesto dell’Associazione. Prepararsi e partecipare al Concorso di idee promosso alcuni anni fa dal Comune, da cui poi è nata questa proposta.

Tuttavia, andremo avanti. Chi vorrà saperne di più o conoscerla nel dettaglio, ci contatti e saremo lieti di corrispondere. La prima iniziativa, idea scaturita dall’incontro, sarà quella di proporre per una bella domenica della primavera prossima di fare il “giro” a piedi. Tutta la giornata, con varie tappe per rifocillarci, fare cultura, riposare e per tanto altro.

Sempre domenica scorsa, nel pomeriggio, abbiamo proposto ai cittadini brani letti dai racconti di guerra del nostro libro E la vita scorre sul fiume, accompagnati dalla musica di Marta Celli con la sua arpa celtica. Le letture sono state offerte dai Cultunauti, un’associazione solarolese, benemerita, che ringraziamo per il suo impegno nella promozione della cultura. Lo spazio di un’ora per riflettere, per contrastare la guerra, per promuovere l’arte, nel tentativo di rasserenare le menti. Un plauso sincero alle 20-25 persone che hanno partecipato.

Frequentando quel luogo abbiamo potuto apprezzarne ancora una volta le architetture. Quell’opera d’arte fu salvata anni fa anche grazie l’iniziativa e la spinta di tanti cittadini. Opere Pie e Comune poi, la misero in sicurezza e la donarono in uso alla città. Oggi, ad anni di distanza, ci permettiamo di dire che forse è giunta l’ora di fare un nuovo passo avanti nei lavori per recuperarla in tutta la sua bellezza.

Concludo con la speranza che i giovani artisti castellani che si sono impegnati a realizzare le opere mostrate, abbiano il successo meritato. A loro va la nostra piena riconoscenza e il nostro incoraggiamento a proseguire lungo la strada intrapresa. Confidando che la società sappia accoglierli.

Ed ecco alcune foto di quell’edificio e di ciò che ha visto domenica 29 dicembre.

 

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