Vi aspettiamo per la notte di San Lorenzo
Questa è l’iniziativa che, come caratteristiche più si avvicina al modello dell’Arena delle balle di Paglia di Cotignola.
Dopo l’apprezzatissimo concerto al Molino di Scodellino, Castel Bolognese presenta una nuova iniziativa di fiume. Questa porta il timbro della Pro Loco locale, una buona amica del fiume Senio. Lunedì 10 agosto, la notte di San Lorenzo – quella delle stelle cadenti e dei tanti desideri espressi – passeggeremo sotto le stelle nel bel parco fluviale di Castello. Si andrà a piedi per stradelli di campagna, incontreremo la cultura, i prodotti della nostra terra, lo spettacolo.
Gli Amici del Senio sostengono questa bella festa che si svolge da anni e che sarebbe bello potesse essere ampliata. Non dimentichiamo che si svolge in uno dei tratti più attraenti del Senio, fra collina e pianura. Un’area che a breve sarà interessata da una doverosa manutenzione da parte delle Autorità del fiume e che speriamo voglia salvaguardarne l’essenza ambientale e paesaggistica.
Invitiamo tutti a venire a trovarci. Vi si accede a piedi da una laterale di via Biancanigo, dopo la piccola rotonda. Ma nessun problema; chi viene da fuori parcheggi in qualsiasi punto di Castel Bolognese e chieda alla prima persona che incontra la direzione per il parco fluviale. Tutti sapranno indicarlo.
Come per ogni iniziativa pubblica, c’è chi discute ponendo in risalto questo e quell’aspetto. Molti affermano che lo spettacolo pirotecnico spaventa gli animali. Il problema esiste certamente, ma non è di portata tale da dovere essere sopra valutato. Altrimenti occorrerebbe cestinare tutte le iniziative pubbliche e questo non può essere certamente un obbiettivo. In un caso come questo ogni persona sensibile avrà cura di accudire nel migliore dei modi, per quel quarto d’ora, il proprio animale. Gli animali vaganti subiranno certamente anche loro un disagio che però non sarà certamente superiore a quello che subiamo noi bipedi per effetto, ad esempio, dell’inquinamento del traffico della via Emilia, o dal respirare le fibre di amianto che numerose vagano nell’aria. Cose queste che ci uccidono.
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