Una giornata che non si dimentica

NdR. E’ mai capitato a voi che un articolo vi rimanga sulla punta della penna? Che lo scriviate e poi, preso da altro vi dimentichiate di pubblicarlo? A me è capitato con questa nota che racconta la giornata dell’inaugurazione della ciclovia del Senio, tratto di Castel Bolognese avvenuta sabato 22 aprile scorso. Il fatto è che dopo quella data ci sono stati i cataclismi di maggio, eventi gravissimi dovuti a situazioni metereologiche che nessuno di noi immaginava potessero avvenire. I nostri fiumi, da Bologna a Rimini, sono stati tutti travolti dalla furia degli eventi, hanno subito innumerevoli rotte ed esondazioni che hanno travolto città e campagne. Ora saremo coinvolti nella fase di ricostruzione che dovrà essere a largo raggio, a partire dal rispristino delle opere pubbliche, dal sostegno a famiglie e imprese, dal ripristino della viabilità della quale fanno parte a buon titolo anche le ciclo vie e la rete sentieristica.

Abbiamo riflettuto e pensato che non c’è nessuna ragione per cancellare dalla memoria una iniziativa bella e significativa su di un tema – la ciclovia – che, nonostante le avversità, mantiene intatto tutto il suo valore. Ecco quindi il racconto postumo di quella bella giornata.

L’articolo.

Oltre 200 cittadini in bici hanno partecipato sabato scorso all’inaugurazione della ciclovia del Senio, tratto di Castel Bolognese. Se si considera solo il tratto in argine sono circa sette chilometri. Pochi se si pensa che il Senio è lungo 92, ma abbastanza per essere fiduciosi che l’impresa possa andare in porto. Quella di collegare collina e mare con una ciclovia di livello nazionale.

La manifestazione di sabato è stata ancora una volta testimonianza di quanto sia gradito alle persone camminare 8-10 metri sopra il livello di campagna. La ragione è semplice: lo sguardo corre e tutto è più visibile e vicino.

Tante persone e tutte contente.

Ho incontrato tante persone e tutte entusiaste. Il consenso è generale e tutti a chiedersi se si potrà andare oltre. E noi a dire certamente si e che dipende dalla volontà degli amministratori, visto che la domanda e la partecipazione dei cittadini è così vasta e lampante.

Le due manifestazioni, quella a piedi del 9 marzo e quella in bici del 22 aprile, come tutti hanno potuto vedere, sono state molto partecipate. Si è trattato di persone provenienti da tutta la provincia di Ravenna, in prevalenza dalla Bassa Romagna e anche dall’imolese. E questo vorrà pure dire qualcosa.

La ciclovia del Senio si può fare.

Per il completamento dell’opera oggi va detto che non ci sono più alibi o supposti divieti che tengano e il tratto realizzato a Castel Bolognese lo dimostra. La legge regionale sulla ciclabilità prevede che gli argini dei fiumi possano essere considerati sedi di ciclovie. La stessa Autorità del fiume, l’ex Genio Civile, già anni fa – a Fusignano, al Granaio – si espresse con favore. Certo facendo salve alcune condizioni che riassumo: che la ciclovia non costituisca intralcio di alcun tipo in caso di interventi sia straordinari che ordinari e che all’Autorità non derivi alcun obbligo per quanto riguarda la corretta manutenzione. Non risulta che le cose siano cambiate, anzi a noi pare che la reciproca collaborazione con le Autorità, la possibilità di incontro e di confronto, stiano ancora migliorando.

Il fondo in stabilizzato è scelta adeguata per chi non deambula o lo fa con difficoltà.

Cosa ci dicono ancora queste due manifestazioni così partecipate. Ci dicono che la scelta del fondo in stabilizzato è quella migliore. La sicurezza, la scorrevolezza, la tenuta nel tempo sono fattori preminenti che portano ad una decuplicazione delle presenze rispetto ad altre scelte manutentive, pur rispettose.

A questi fattori ne aggiungiamo uno di cui poco si parla: quel tipo di fondo in misto di roccia frantumato finemente consente un transito agevole a tutti coloro che non deambulano. Persone anziane e portatori di handicap che necessitano di ausili, le carrozzine e i passeggini dei bambini, le stesse persone un poco malferme sulle gambe, trovano con questa soluzione tecnica un percorso adatto alle loro esigenze.

Ora il tema è come concludere l’opera pubblica che è partita. La questione è nelle mani delle Amministrazioni comunali e della politica. Occorrono prima di tutto la volontà politica, poi i progetti, infine i denari. La scansione dei problemi è questa.

Come Associazione Amici del fiume Senio continueremo a batterci contando sempre più sulla solidarietà dei cittadini e sul loro potere di coinvolgimento e convincimento del fattore politico. Prepariamoci quindi ad iniziative verso quella direzione.

 

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