Granaio colmo a Fusignano

Tutte le sedie disponibili, occupate. Granaio colmo di persone attente per ascoltare Pierluigi Randi e Marco Bacchini, rispettivamente Autorità del clima e Autorità del fiume.

Randi è stato molto preciso, la sua analisi si potrebbe condensare nel detto “se tutto va bene siamo (quasi) rovinati”. Il suo pessimismo non di maniera deriva dal fatto che essendo la politica che deve decidere le misure da prendere ed essendo la materia legata a possenti interessi economici, qualche aggiustamento arriverà, ma tardi e in misura blanda. Ciò comporta l’essere consapevoli e preparati a profondi cambiamenti delle nostre abitudini.

Fra le cose dette una deve farci riflettere: ci saranno sempre più allagamenti urbani, non legati necessariamente ai fiumi che si rompono, ma alle così dette bombe d’acqua – limitate nello spazio areale, ma di entità fortissima. Questo significa dovere adattare le città, piccole o grandi che siano, a questa realtà. Quello che ci sarà da fare si può intuire, ma occorrerà parlarne. Da questo punto di vista, aggiungo io, la prima cosa su cui impegnarsi è cambiare gli strumenti urbanistici, dettare nuove regole.

Bacchini ha illustrato la filosofia degli interventi che si stanno svolgendo sui fiumi. Siamo ancora nelle fasi di somma urgenza e urgenza, quindi del ripristino delle situazioni ante. Per quanto riguarda i Piani speciali non si è soffermato se non per citarne le linee guida, a partire dal dare maggiore spazio ai fiumi. Personalmente ho colto una vena di pessimismo nel suo dire quando a più riprese ha fatto riferimento ad interventi che possono essere derubricati nel capitolo dell’arte del possibile. Il problema vero è quello delle ingenti risorse economiche e umane che occorrono e che non si vedono. Ma anche – questo lo aggiungo io – che le poche che potrebbero esserci, il Governo attuale preferisce gettarle nel pozzo senza fondo del Ponte sullo stretto.

Infine un mio intervento ha consentito di porre il tema tenuto ancora ai margini, del necessario coinvolgimento e partecipazione dei cittadini. Di fronte a problemi di tale portata, che comporteranno sconvolgimenti profondi, mutamenti di abitudini consolidate e anche sacrifici, è necessario creare anzi tempo consapevolezza. Dire a tutti come stanno le cose, rendere consapevoli dei mutamenti in corso. Ricercare e ricevere contributi di idee, sviluppare dialogo e partecipazione significa erigere un argine al pericolo della rassegnazione che può tradursi in rabbia, disillusione, abbandono dei capi saldi della democrazia. L’assenteismo al voto è un chiaro segnale in tale direzione.

Per attivare la molla della partecipazione abbiamo proposto (chiesto) ai Comuni del bacino del Senio che si attivino per mettere in piedi il Contratto di fiume del Senio. Uno strumento previsto dalle direttive Europee, recepito dall’Italia, che impegna pubblico e privato nella gestione di alcune problematiche che riguardano il fiume e il territorio ad esso circostante. Abbiamo anche detto che l’esperienza decennale degli Amici del Senio costituisce sicuramente una buona base da cui partire. Debbo dire che nonostante fossimo al termine della serata, l’argomento è stato seguito con attenzione e ha destato interesse.

Nel corso della serata 13 persone si sono avvicinate al nostro tavolo e chiesto l’iscrizione agli Amici del fiume Senio. Si tratta di cittadini di Fusignano che costituiranno il gruppo locale di Amici del Senio, come previsto dal regolamento dell’Associazione. Primo loro obbiettivo sarà sostenere – assieme a tutti noi – la messa in sicurezza del tratto di argine del Senio in froldo (meno sicuro). Ne riparleremo.

Ci sarebbe tanto altro da dire. Per fortuna ci siamo premurati di registrare la serata e per questo ringrazio il foto club di Fusignano. A breve metteremo il materiale nei social a disposizione di tutti.

E’ stata una serata spesa bene. Che faremo fruttare. Dobbiamo ringraziare Nicola Pondi, il sindaco di Fusignano, che l’ha voluta e organizzata assieme a noi, proseguendo la scelta di alcuni anni fa di ricordare annualmente la devastante “rotta” del Senio avvenuta nel ’49. Grazie a Roberto Torricelli e al Foto club che per l’occasione hanno messo in scena una bella mostra degli alberi centenari di Fusignano e all’Auser che ci ha assistiti dal punto di vista organizzativo.

 

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