Il Senio fa parte dell’identità del popolo della vallata
Ieri attorno alla Fontana dei Derelitti, il più bel monumento di Castel Bolognese, abbiamo mostrato al pubblico le foto del concorso “Il percorso del Senio tra storia e natura” e premiati i vincitori. Uno dei prossimi giorni pubblicheremo le foto premiate e l’elenco degli autori. Ancora interesse e tanto pubblico.
Ci stiamo chiedendo il perchè ogni volta che investiamo sul Senio, tante persone si sentono coinvolte. La risposta che ci stiamo dando è che questo fiume, per la sua storia, per quello che – nel male e nel bene – ha rappresentato nei secoli , è entrato a fare parte dell’identità della popolazione della vallata. Da un lato per i danni che ha creato nel lungo passato dovuti al suo tumultuoso incedere e per la paura che incute ancora oggi, da un altro lato per le occasioni di gioia, di spensieratezza e di complicità che ha fornito a chi gli ha vissuto intorno, il Senio ha avuto un ruolo significativo nella vita delle persone. Tale da restare loro impresso nei meandri più profondi. Nei capitoli delle cose che non si dimenticano.
Certamente tutto questo è comune agli altri fiumi della nostra Regione i quali, dipanandosi presso che tutti dalla montagna e collina verso la pianura, hanno accompagnato – quasi come rappresentassero una via maestra – le migrazioni dei montanari, quando nel recente dopoguerra la vita in montagna era diventata assai grama. I fiumi sono stati vettori di comunicazione e di incontri e come tali hanno favorito sviluppo e progresso per le comunità.
Il fatto che questo risulti così chiaro per il Senio, pensiamo lo si debba in parte anche al lavoro che sta facendo da tempo la nostra Associazione. L’idea di scavare intorno a noi, di riportare alla luce ricordi e frammenti di storia, di tentare di ricostruire una memoria collettiva, di “segnare” il territorio lasciando traccia lungo il fiume e vicino ad esso degli accadimenti avvenuti nei secoli, risveglia l’identità di fiume, da tempo latente nel manifestarsi, ma ben viva nel popolo del Senio e bisognosa soltanto di essere riaccesa.
Le strade che stiamo percorrendo per favorire questa evoluzione culturale e sociale, con possibili ricadute nel campo dell’economia, quindi nella prospettiva utile a tutti, sono sostanzialmente due:
- fare del Senio un fiume di arte, di cultura e di paesaggio; in questo ci sostiene la bellissima esperienza dell’Arena delle balle di Cotignola e la possibilità del suo espandersi lungo tutta l’asta del Senio, come dimostrato dall’evento creato a Tebano il 3 luglio scorso;
- utilizzare gli argini del fiume – di fatto strade già costruite – per favorire la mobilità delle persone adeguandola ai tempi moderni, sostenendo la richiesta di strutturare un percorso ciclo-pedonale che colleghi la collina al mare, percorrendo il quale si possa uscire per entrare in contatto con quanto di interessante è presente nel territorio.
Ieri, alla premiazione del Concorso fotografico, sono stati presenti addetti alla cultura, operatori economici della vallata, tre sindaci e diversi assessori del Senio. E tante persone. Si è parlato, si sono sviluppati contatti, si sono scambiate informazioni, sono venute alla luce tante idee e proposte di iniziative da mettere in campo. Gli Amici del Senio ci sono. Continueremo a tessere la tela del coinvolgimento e del convincimento per fare si che tanti altri attori entrino in campo e si aggiungano a quelli che già giocano. Siamo convinti di potercela fare.
Il prossimo appuntamento è per la sera del 30 novembre a Rossetta di Bagnacavallo ad una iniziativa pubblica nel corso della quale relazioneremo la nostra visione del fiume con il tema della sua sicurezza, alla presenza dell’Autorità che gestisce l’intero bacino del Reno, rappresentata dal suo primo dirigente signor Claudio Miccoli. Sarà questa una tappa importante del nostro percorso.
Sapere che c’è una presa di coscienza dell’importanza del fiume Senio non può far altro che farmi piacere. Sono un pescatore sportivo e pur non essendo nato nella valle spendo ormai tutto il mio tempo libero su e giù da Cuffiano fino a Casola con una canna in mano. Mi sono innamorato di questo torrente e dei suoi angoli nascosti.. posti bellissimi agli occhi di chiunque ami la natura.E’ per questo che penso che il Senio vada valorizzato ma soprattutto PROTETTO dai danni che spesso le genti che ne fruiscono gli causano. Parteciperò volentieri alle vostre iniziative ..
Le sue belle parole ci fanno molto piacere e ci spingono ad andare avanti. Speriamo che la presa di coscienza si estenda ancor più alle istituzioni che gestiscono il fiume e il territorio e che ci ascoltino. La saluto. (Domenico Sportelli)