Arte, cultura, spettacolo nel territorio che parla
Acque e miracoli a Tebano, anteprima dell’Arena delle balle e fiore all’occhiello degli Amici del Senio, è stata un successo. Oltre alle attese. Grazie al pubblico che ha partecipato, ai volontari che hanno lavorato tanto per organizzare il tutto, in una condizione molto disagiata dovuta al grande caldo. Grazie alle amministrazioni comunali di Faenza e Castel Bolognese, alle aziende del Polo tecnologico, ad aziende e famiglie tebanesi che hanno collaborato in modo sostanziale.
E’ ANDATA BENE, GRAZIE AL PAESAGGIO
La buona riuscita la si deve al programma delle iniziative dove il territorio, il paesaggio, l’ambiente si sono intrecciati con la cultura, la solidarietà, il lavoro, la musica, il teatro. Il tutto nel segno della semplicità, della leggerezza, del rispetto, lavorando con quello che la natura ci propone, senza deturpare o forzare nulla.
LE CAMMINATE
Le camminate nella campagna per fare parlare il territorio che tanto ha da dire sono state ancora una volta la base della proposta culturale. Camminare alle cinque del mattino alla ricerca del suono delle campane tibetane capaci di lavare l’animo, portando allo stesso tempo un messaggio di speranza a ragazzi alla ricerca di se stessi ci ha detto che si può uscire dal conformismo e cercare nuove vie.
DIGA STECCAIA, MONUMENTO
Avere scelto di valorizzare la diga steccaia con un riuscito incontro fra cucina, teatro e musica d’autore ci ha detto ancora una volta come il nostro fiume, a partire dall’esperienza delle balle di Paglia di Cotignola, può crescere come museo di land art e teatro all’aperto in funzione tutto l’anno e per tutta la sua lunghezza, dalla collina alla valle, al mare.
CARLO CUPPINI E I BAMBINI
Apprezzata anche la scelta di avere pensato ai bambini e di avere dedicato a loro la cultura e l’affabulazione di Carlo Cuppini, uno scrittore moderno, ancora poco conosciuto dalle nostre parti, che sa coniugare il sapere ai problemi del nostro tempo, proponendosi all’avanguardia della ricerca di nuove vie per un futuro equo e solidale.
IL TREBBO E LE ASSENZE DA RECUPERARE
Poi la scelta del trebbo. Il tentativo di parlare con leggerezza dei temi seri del nostro fiume e degli obbiettivi degli Amici del Senio, coniugando parole e musica. Mario Baldini con la sua affabulazione e Caveja con la sua voce e chitarra hanno chiesto agli amministratori di rispondere alla richiesta di valorizzazione del Senio con la poesia, quindi con tensione alta e capacità intellettuale adeguata. Sindaci e Assessori presenti hanno risposto dimostrandosi pronti verso un nuovo futuro. In questo caso penso che gli assenti abbiano avuto torto, che dovrebbero riconoscerlo e impegnarsi a recuperare la propria funzione verso i corpi intermedi della società di cui gli amici del Senio sono una componente locale, credo, di un certo e apprezzato rilievo.
TIZIO BONONCINI E LA SUA ARTE E L’ORCHESTRONA CHE FA BALLARE
Infine gli eventi centrali delle serate. Da Tizio Bononcini recente vincitore di Musica nelle Aie a Castel Raniero, un giovane eclettico con certamente un bel futuro d’avanti, all’Orchestrona di musica popolare di Forlimpopoli. 25 musicisti di livello che sono riusciti a fare ballare i presenti sulla ghiaia del cortile dove suonavano, creando allegria e partecipazione.
COLORI E SOSTANZA
Un grande grazie va rivolto anche alle volontarie e volontari che hanno consentito alle persone presenti di rifocillarsi con buoni prodotti semplici e legati al territorio. Apprezzata anche la scelta della birra artigianale del Senio e delle etichette locali del nostro vino che il prossimo anno potremmo estendere a quelle di tutta la vallata.
SUPERARE LE RITROSIE
Ci siamo chiesti se lo spazio a disposizione per l’evento è sufficiente alla bisogna o se invece non sia il caso di ampliarlo, dando al pubblico più spazio in cui muoversi. Caso mai verso il fiume, come facemmo il primo anno. Molto dipende dai vicini di casa e dalla collaborazione che vorranno prestare. La comunità di Tebano, in parte così tanto collaborativa, nel suo insieme non dimostra ancora di sapere/volere accettare una proposta culturale che invece a nostro avviso dovrebbe vederla al centro. Vedremo se determinati preconcetti riusciranno ad essere vinti.
E’ L’ORA DI CAMBIARE
Guardando avanti, pensando al successo di questa edizione, dobbiamo dire che è giunta l’ora di cambiare. I cambiamenti devono farsi quando le cose vanno bene. E’ giunta l’ora di produrre un salto generazionale nella direzione della baracca e in parti fondamentali della struttura stessa dell’evento. Che dovrebbe conquistare nuovi spazi. Sarebbe bello che su questo si aprisse una riflessione partecipata con nuovi attori come i mondi delle Arti e della Scuola. Mondi che hanno dimostrato di apprezzare la mano della partecipazione che gli abbiamo proposto.
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