Riolo che non ti aspetti

Abbiamo ripreso a camminare nei dintorni del Senio. Siamo partiti ieri da Riolo Terme, citta delle acque dovute ai tempi in cui la palude marina si sollevò per creare questo tratto appenninico. Di conseguenza ci sono nove acque diverse – quelle conosciute – e per questo Riolo è una rinomata città termale.

Ci ha accompagnati Francesco Rivola, che ringrazio, guida del Parco e riolese doc, anzi di Borgo Rivola alta – quella parte del borgo che nell’immediato dopo guerra i casolani “avrebbero certamente liberato loro”, se l’Armata Rossa avesse proseguito il suo cammino. Questo per dirvi che ci troviamo nella Romagna sanguigna, delle passioni forti, dell’amore per la terra e per le favole, prodromi, spesso, di quella fantasia al potere che ha contribuito a rendere inossidabile questo popolo.

Francesco ci ha svelato anche amare verità come quella che per diverso tempo Riolo – coeva, anzi più anziana di Castel Bolognese  di due anni – è stata capo legazione dei comuni della vallata del Senio. Questo dire ha fatto un poco rabbia a noi castellani che, essendo sorti lungo la Consolare, pensavamo fosse stata nostra quella funzione.

Poi Leonardo da Vinci che, nel corso della sua permanenza a Imola, è passato anche da Riolo ed ha avuto modo di lodare i suoi calanchi, associandone il colori alle ben più famose Crete senesi. Riolo Terme poi si fregia di uno splendido disegno a “volo d’uccello” della Rocca, realizzato nel 2000, ma con riferimento – una foto nella galleria in fondo all’articolo lo mostra – alla caratteristica espositiva inventata dal celebre Artista.

Devo dire anche che, come spesso accade, il percorso fatto ci ha ribadito come a volte basti aprire la porta di casa, per scoprire tanto di bello e di interessante che mai ci saremmo immaginati. Mi riferisco agli splendidi paesaggi e panorami che abbiamo visto, a volte frutto del lavoro umano e spesso prodotti della natura munificente e dell’habitat che ci circondano.

Verso la fine, il percorso della camminata ci ha portati nella valletta del Rio Vecchio dove secoli fa iniziò la storia dello Stabilimento termale di Riolo. Prima gli antichi pozzi con disegnato attorno un lungo, prospettico, viale di tigli, poi, all’inizio della valle, il piccolo vecchio stabilimento termale con attorno il corollario delle strutture di servizio alle persone che fruivano delle cure.

Si tratta di archeologia industriale che è un peccato vada persa, così come pensiamo non possano perdersi i pozzi e l’ambiente che li circonda. Camminando, ci siamo detti come sarebbe ben fatto se quella zona, così caratteristica e bella, tutto sommato non vasta e ben collegata da un comodo stradello, fosse valorizzata in un contesto di recupero storico-ambientale. Potrebbe certamente impreziosire uno dei percorsi del Senio per Riolo Terme, quelli che metteremo al centro di una guida escursionistica del fiume, da Palazzuolo ad Alfonsine, su cui stiamo lavorando da tempo.

Lanceremo questa semplice idea all’Azienda che gestisce lo Stabilimento termale e all’Amministrazione comunale, oltre che che all’Ente Parco della vena dei Gessi romagnoli, appena diventati patrimonio dell’Umanità.

E adesso una galleria di foto che meglio di tante parole descrivono il contesto di cui abbiamo parlato.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *