Casse di espansione utili, vanno completate. Ma non basta.
Dopo le rotte del maggio 2023, fra i tanti lavori fatti lungo il Senio c’è stato un massiccio intervento nel tratto che va dall’ingresso del Sintria fino al Taglio – dove il Senio, sotto Cuffiano, lambisce la Riolese Casolana. Percorso che comprende le famose casse di espansione ancora da terminare. Se non ricordo male come investimento siamo sul cavallo dei due milioni di Euro.
I lavori sono consistiti a quanto si è potuto vedere (perchè nessuno naturalmente ha pensato di informare i portatori di interessi) nel rifare gli argini, rafforzandoli per fare fronte alle nuove piene; mettere in sicurezza i punti critici; preparare la zona di ingresso dell’acqua alla cassa 1 – quella pronta da anni e mai collegata al fiume.
Nei pressi della cassa di espansione due, al suo inizio (Maccolina) hanno abbassato l’argine per permettere la laminazione delle eventuali piene del fiume nella cassa. Ed è quello che è accaduto. L’acqua tumultuosa proveniente da monte, alzatasi al livello voluto, mercoledì scorso, ha iniziato ad allagare la cassa. Fino ad una altezza apparente di circa quattro metri, per poi tornare al fiume, lentamente, nei giorni successivi per mezzo di un tubo collocato in fondo all’area.
I tecnici sapranno dirci quanta acqua ha potuto così essere stata tolta al fiume nel momento del passaggio del picco della fiumana. Chi conosce l’area sa quanto sia ampia. Senza poi pensare a quella che potrà contenere dopo i lavori di profilazione della cassa e del suo svuotamento intelligente. Ossia, che tenga conto che quella è e potrà diventare ancora di più una zona umida di grande interesse naturalistico e turistico.
Tuttavia tutto lascia supporre che quella “distrazione” di acqua dal suo corso iniziale possa essere stata – assieme ad altri fattori – utile nel fare sì che l’argine a Castel Bolognese abbia “tenuto” e che l’esondazione patita sia stata minima.
Va però “gridato” che quei lavori non sono finiti e che occorre procedere in fretta. Il secondo grande obbiettivo è quello di mettere in funzione la prima cassa di espansione, quella pronta da anni e non ancora collegata al fiume.
Dopo di che avremo un’opera importante, utile a mitigare le piene, ma certamente non sufficiente a contenere gli attuali volumi di pioggia, ancora crescenti. E qui siamo in attesa dei Piani speciali di Figliuolo e dei finanziamenti necessari che non possono ancora tardare. Piani che dovranno provvedere a dare più spazio ai fiumi, anche in pianura, ad una loro efficace rinaturalizzazione in aree previste, ad incentivare le delocalizzazioni di case ed attività.
Altre considerazioni potete leggerle qui Bisogna cambiare passo per dare in fretta maggiore spazio ai fiumi.
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