Riolo Terme e il fiume non meritano questa condizione

Dopo una breve pausa di riflessione condita da personale amarezza, torno a parlare del Senio. Se ricordate nel nostro “Rapporto sul Senio” avevamo ricordato la questione dei rifiuti, plastica in questo caso, lungo il fiume nel territorio di Riolo Terme.

Presumibilmente è accaduto che nel corso delle grandi fiumane del 2023, 2024 e anche 2025, acqua e detriti, scendendo tumultuosi da monte, erodendo la riva di sinistra, abbiano incontrato una grande quantità di plastica, apparentemente sepolta sotto terra e l’abbiano trascinata, disperdendola lungo la vegetazione ripariale, per tutto il corso del fiume.

Tutto questo ha creato uno spettacolo davvero indegno, in un’area di pregio ambientale del comune di Riolo Terme, in zona Parco della Vena dei gessi con tutela Unesco, a fianco dell’apprezzato percorso ciclo pedonale del fiume che poi si snoda fino ai Crivellari e su lungo la vena, fino a monte Mauro.

Dopo alcuni cenni sulla stampa, ieri l’argomento è apparso in tutta evidenza sui social e oggi viene trattato in bella vista da Il Resto del Carlino nella cronaca locale. Pensiamo che adesso le Istituzioni preposte dovranno intervenire anche pubblicamente e dirci cosa si dovrà fare per derimere la questione e risolvere il problema.

Come Amici del Senio, associazione di volontariato, alle tante persone che ci hanno contattato abbiamo dichiarato il nostro impegno per dare una mano, anche per ripulire, per quanto possibile, quel tratto di fiume. E lo faremo. Il problema però è quello di creare la giusta condizione per l’intervento di un’azione di volontariato.

A nostro parere, di fronte ad un problema di tale portata, l’intervento dei volontari non potrà avvenire a prescindere. Occorrerà crearne le giuste condizioni.

Innanzitutto bisognerà fare luce circa le cause che lo hanno determinato, chiamare tutti al riconoscimento delle proprie, eventuali, responsabilità e ad una loro azione coerente per sanare la situazione. In sostanza, il primo intervento dovrebbe essere quello di rimuovere o “coltivare” la fonte del guaio per fare si che quello spargimento di rifiuti non abbia più a ripetersi.

In secondo luogo, l’azione dei cittadini volontari dovrà esprimersi sotto il coordinamento e il controllo delle Autorità competenti. Ognuno dovrebbe fare la propria parte: pensiamo ad Hera con le sue attrezzature e personale, agli Uffici tecnici dell’Unione dei Comuni e a quant’altri investiti in virtù delle leggi vigenti.

Occorrerà che una Istituzione assuma la funzione di coordinamento e di guida. Non spetta a noi individuarla. Possiamo solo pensare che possa essere il comune di Riolo Terme, supportato, per quanto necessario, dall’Unione dei comuni del faentino.

Ps – Ad inizio gennaio abbiamo già trattato questo argomento con questo articolo, passato anche sui social Esondazioni e detriti da trattare. Senza che abbia sortito alcun effetto.

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