Al molino ci si infarina
La camminata di sabato prossimo, 21 ottobre, vista in unione con quella dell’1 scorso, disegna un percorso ad anello di circa 20 chilometri che potrebbe rappresentare la futura offerta di qualità del comune di Castel Bolognese a coloro che piace andare a piedi e bicicletta. Un percorso ideale che, partendo dalla stazione – la quale nell’ambito della ristrutturazione in corso può diventare intermodale per le bici – tocca lo storico Molino di Scodellino, arriva al Senio dalle parti dei budelli e da qui, percorrendo la riva di sinistra giunge fino alla diga steccaia e alla presa del Canale dei Molini a Tebano. Per poi ritornare lungo il canale, fino ad attraversare il Rio Cupa e percorrere la Marchesina vecchia fino alla zona sportiva di Castel Bolognese. Da qui giungere al Museo all’aperto delle opere di Angelo Biancini e alla piazza, appena rimessa a nuovo.
Tornando alla Camminata in programma, arriveremo sulla riva del Senio da via Burano. Percorrendo la riva, approderemo al Ponte del Castello dove il ricercatore storico Paolo Grandi illustrerà brevemente le famose battaglie di San Procolo e del Fronte del Senio nel ’44. Dopo il sottopasso di via Gradasso, riprenderemo la riva del fiume, giusto nel punto da ammirare il bel ponte della ferrovia e i famosi orti di Castello. Illustreremo la storia dei budelli del Senio, uno dei siti naturalistici più belli della Provincia che attende di essere valorizzato. All’altezza della via Rezza, gireremo verso il Molino di Scodellino, dove ci attenderà la visita guidata al manufatti e le macine a pietra fatte funzionare per noi dagli Amici del Molino di Scodellino (che ringraziamo per la collaborazione). Poi, in circa un quarto d’ora torneremo alla piazza da dove siamo partiti.
Sono certo di essere vicino al vero dicendo che questo tratto del Senio è uno dei più interessanti e belli. Particolarmente per il paesaggio che incontra e per la storia vissuta. La campagna, sapientemente lavorata, la centuriazione romana, i campi delle storiche battaglie fra Guelfi e Ghibellini, fra napoleonici e papalini, fra nazi-fascisti e i soldati alleati di 32 nazioni che ci hanno liberato, fanno si che il fiume Senio possa essere considerato fiume sacro alla memoria.
La camminata – di 10,5 chilometri -, ci permetterà di conoscere e di parlare con il territorio. Ci lascerà quindi addosso, non solo un poco di fatica, ma anche il buon senso di appagamento che deriva dall’avere accresciuto il nostro bagaglio di conoscenze. Nella foto il programma (clic sulla crocetta in alto a destra per ingrandire).
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