Un lembo di Toscana a Tebano
Domenica scorsa 20 novembre non abbiamo solo camminato attorno al Senio e alle sue splendide colline. Ci siamo immersi nel territorio e ne abbiamo colto i colori e i sapori, il bello e anche il meno bello costituito da problemi che attendono di essere risolti da anni. Pur se qualcosa si muove. Si può dire che domenica, il folto gruppo che ha partecipato con modalità diverse e senza schemi rigidi, ha creato consapevolezza e cultura. Si può dire che abbiamo esplorato il territorio, cogliendo molto della ricchezza che ci offre.
Siamo partiti al mattino con la visita alla zona delle casse di espansione, ancora incompiute riguardo la loro funzione per la sicurezza, ma diventate un sito di notevole interesse naturalistico dal momento che ospitano sempre più nuove specie animali che si stima giungano dal Parco del Delta. Non solo colori, ma anche fauna e biodiversità che dovrà essere valorizzata con il progetto definitivo di realizzazione delle casse.
Ricordo che quell’area ospita altri punti di interesse storico e naturalistico: quel che resta del mulino Fantaguzzi e le sue opere di derivazione, i casolari di una grande masseria con silos storico ed effige particolare, le querce secolari che segnano il fiume fino al Sintria, il ponticello sul Senio usato dai viandanti per collegare i due fronti della valle del Senio. Poi resta l’esigenza di riattivare il guado che consentirebbe, su strada interpoderale, di collegare Villa Vezzano a Cuffiano e delineare così un tratto percorribile di ciclo via del Senio.
Il problema è che tutte queste opere di un “territorio che parla” sono in uno stato pietoso di conservazione e che quindi c’è pochissimo tempo per intervenire. E mi chiedo perchè questa area territoriale così interessante non sia stata valutata come meritevole di un intervento da parte del PNRR. Solo che se ne fosse parlato… .
A mezzogiorno la bella compagnia di camminatori amanti della natura si è data appuntamento all’Agriturismo Rio Manzolo per un ottimo pranzo ammannito con prodotti locali e con il tocco professionale delle nostre mamme e nonne. Anna ed Alberto, oltre ad essere bravi, accolgono gli ospiti con un tocco di simpatia che fa bene al cuore.
Nel pomeriggio ci siamo immersi negli splendidi colori della campagna dei declivi della zona dei Vernelli. Facendo punto a casa di Gigi e Irma Franzoni, abbiamo esplorato quel territorio contadino che ci ha fatto decidere – mentore il socio Angelo Ravaglia – di lanciare l’idea della “strada del foliage”. Ma su questo parlano le foto a corredo di questo articolo. Grazie alle famiglie che hanno ospitato la nostra peregrinazione.
Al termine non poteva mancare una visita alla Raccolta storico didattica “Novecento” di Gigi ed Irma. Come al solito la raccolta stupisce chi non l’ha mai vista. Questa e tante altre presenti lungo la vallata del nostro fiume e d’intorni, hanno il problema del loro futuro. A questo dovrebbe pensa la politica e le Amministrazioni tramite le quali si esprime.
Il brindisi offerto alla fine da Gigi e Irma ha posto il sigillo ad una bella giornata giornata, alla quale nel suo insieme hanno partecipato oltre cinquanta cittadini, fra piccoli e grandi. Alla fine, una persona che non conosceva quei luoghi ha parlato di un “lembo di Toscana in Romagna”. Un bel tema di riflessione per tutti.
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