Il Senio non resti fuori dalla memoria della Linea Gotica
Come spesso accade a noi romagnoli semplici, quando varchiamo l’Idice e partecipiamo a qualche riunione a Bologna, apprendiamo tante cose interessanti e nuove. Ieri in un bel palazzo della Regione si è parlato di un progetto voluto dai tedeschi, finanziato dal Bundestag, al quale la nostra regione ha aderito, di conservazione della memoria storica della seconda guerra mondiale e di trasmissione alle giovani generazioni alla quale associare un progetto di sviluppo su scala europea di turismo utile e sostenibile, nel quadro di un approccio multi prospettico della vicenda storica.
Antefatto. Hanno creato, con sedi nei Paesi Bassi, una Fondazione e un’Associazione operativa che si chiama Liberation Route Europe’s che ha lo scopo di creare una rete internazionale di percorsi tematici sulla seconda guerra mondiale, a partire da quelli da percorrersi a piedi e in bicicletta, associando la storia al territorio che parla.
L’obbiettivo, fra altri, è lo sviluppo di almeno 10 percorsi tematici che racconteranno le storie della guerra collegando in maniera fisica e virtuale luoghi storici, monumenti, musei. I percorsi italiani andranno poi a confluire nel più ampio sistema sentieristico europeo, fino alla via della Cortina di Ferro.
L’Emilia e la Toscana sono presenti e l’area di interesse è stata individuata in quella della Linea Gotica – dove i tedeschi in rotta tentarono l’ultima resistenza – che corre dalla lucchesia (mar Tirreno) al riminese (mare Adriatico) per poi risalire per tappe, nella sua parte orientale verso Forlì e Ravenna per fermarsi poi per 4 lunghi e drammatici mesi sul fiume Senio. A questo progetto la regione Emilia e Romagna ha destinato una legge e 240.000 del PNRR.
Si è detto e scritto che i mesi del fronte sul Senio furono terribili. Paesi bombardati e rasi al suolo, tantissime persone sfollate, migliaia di morti e la sofferenza di una popolazione intera. Sulle rive del Senio combatterono i soldati di 32 nazioni e agirono i Partigiani, a volte in conflitto con gli Alleati, con lo spirito di volere redimere la triste sorte dell’Italia fascista scesa in Guerra a fianco dei nazisti.
Sul fronte del Senio c’è tanta memoria riassunta nel Museo della Resistenza di Alfonsine, ma anche in tanti luoghi dalla montagna alla valle. Ecco quindi come la logica voglia che uno dei dieci grandi percorsi tematici della linea Gotica sia ricavato a fianco delle rive e sopra gli argini del fiume Senio, dalla collina alla valle.
In questo contesto il progetto della ciclo via del Senio, che scorre lungo una caratterizzazione dei luoghi, sostenuto da un vasto consenso, compreso una petizione con mille e duecento firme, trova una nuova forte ragione d’essere e di rilancio. Il territorio e la storia locale non possono perdere questa occasione. Le Unioni dei Comuni devono accelerare la loro azione. Dovrebbero darsi un comune capofila, decidere con quale forma aderire a Liberation Route Europe’s – passo indispensabile – e fare avanzare il progetto per essere pronti, assieme alle altre proposte che saranno messe in campo.
Occorre poi che il versante del fiume Senio aderisca in forma massiccia e nelle forme opportune all’Associazione Linea Gotica. Consapevoli che se si vuole il risultato occorre esserci. Ieri mattina si è spesso parlato di Emilia e di Appennino, un segnale per fortuna colto dal Referente degli Istituti storici della Resistenza che nel suo intervento ha ricordato esistere anche il fronte orientale della linea gotica. Stamane leggendo la cronaca di Repubblica si parla solo di Appennino.
Alla riunione non so quanti rappresentanti delle amministrazioni comunali del Senio fossero presenti. Ho visto il Sindaco di Modigliana che ha ben colto il valore dell’iniziativa e un Consigliere comunale di Faenza. Mancava un rappresentante con le stigmate del Senio e questo è un fatto da recuperare celermente. La vallata del Senio rischia di essere esclusa da un progetto della memoria e turistico di valenza europea. Non può accadere, ma chi di dovere deve camminare in fretta.
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