San Procolo al ponte
Domenica scorsa abbiamo camminato lungo il crinale che dalla Serra di Castel Bolognese arriva fino al monte Ghebbio. Percorso già descritto e sempre piacevole. Eravamo una ventina di persone. Al termine siamo confluiti in una bella iniziativa promossa dalla Fattoria didattica il Roccolo che si è dipanata fra storia, ambiente, suggestioni, cibo e divertimento.
E’ stato un piacere ascoltare il prof Luigi Solaroli che ha la capacità di raccontare la storia come fossimo al bar. Così da consentire anche a me di capirne qualcosa. Fra le tante cose dette, ha accennato al Castello della Serra e all’ipotesi che fosse stato collocato in quel luogo. Ci ha detto delle tante dispute cruente dell’epoca medioevale e del fatto che il fiume Senio sia stato testimone storico di grande rilievo.
Gran parte dei combattimenti si sono svolti attorno a San Procolo, un piccolo aggregato di abitazione anticamente sorto subito oltre al ponte, in direzione di Faenza. Con relativa chiesa eretta a fianco del cimitero di via Sant’Orsola (abbattuta durante la guerra e ricostruita a Pieve Ponte).
Tutto questo ha fatto dire al Professore che sarebbe opportuno considerare la possibilità di chiamare il ponte sul Senio fra Castello e Faenza: Ponte di san Procolo. Idea, credo, ben posta e degna di essere considerata.
Sta di fatto che i luoghi ancora oggi visitati mostrano un paesaggio e un ambiente di pregio. Un polmone verde da tutelare e da valorizzare affidato innanzitutto alla coscienza e al lavoro dei suoi abitanti.
Infine un ringraziamento a Michela e Umberto, proprietari del Roccolo, per l’accoglienza e la passione che mettono per tutelare nel migliore dei modi un ambiente che lo merita.
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