Tebano, l’ombelico del Senio
Ben distanziati, con fatica dal punto di vista organizzativo, ma ce l’abbiamo fatta. Domenica scorsa (20 settembre) a Tebano abbiamo avuto l’acqua, ma anche il miracolo di avere potuto portato a termine la nostra iniziativa. Appunto, Acque e miracoli a Tebano.
Al posto della scuolina e della vecchia pesa, lo scenario è stato quello della Chiesa e delle sue pertinenze. Un luogo altrettanto bello, bene inserito nel paesaggio splendido di quello che amo definire l’ombelico del Senio.
Siamo partiti con la visita alla vecchia casa di Frazchì d’la cius, immergendoci in un capitolo che noi amici del Senio amiamo e che definiamo alla ricerca di una mappa delle storie e dei sentimenti. Ci siamo trovati di fronte alla storia della famiglia che ha governato per oltre due secoli la diga a stecchi del Senio, la presa del Canale dei Mulini e la regolamentazione dell’acqua. L’ultimo discendente che ha fatto quel lavoro, poi passato sotto l’egida del Consorzio di Bonifica, Frazchì, nell’avvicinarsi al suo tramonto stabilì un patto non scritto con il nipote col quale lo invitava a mantenere inalterato il paesaggio della sua vecchia casa contadina. Il nipote, Pierangelo Bassi, ha rispettato quel patto e oggi può mostrare con meritato orgoglio quel patrimonio di storia e di civiltà contadina. La visita è stata corroborata dalla gioia dei ragazzini, sempre lieti nel cogliere le occasioni di contatto con la natura. Ci ha guidati Mario Baldini di Primola, con la preziosa collaborazione di Gigi Franzoni e Valter Ferniani.
Dopo la visita alla “casa” le bizze del tempo. Con lo sguardo al cielo e l’ombrello a portata di mano, Bugnì ha messo in moto il suo forno e ha cominciato a sfornare ottime pizze napoletane. Un giro pizza sotto l’ombrello, un’esperienza nuova, insolita, trascorsa però in allegria probabilmente perché corroborata dal gradevole contesto ambientale che ci circondava.
Mentre le pizze “circolavano”, davanti alla Chiesa, sotto i pioppi cipressini, è partita l’esibizione di Chiara Pancaldi che con voce e chitarra ha sparso intorno note e canzoni colte. Contemporaneamente, accanto ad essa, si è esibita nel suo castello di tubi di acciaio la nostra amica acrobata e danzatrice aerea Giulia Rocchi. Il connubio fra la bella voce e la musica d’autore di Chiara con le armoniche evoluzioni di Giulia hanno creato uno spettacolo intenso, non banale, che avrebbe meritato di potere essere vissuto senza l’assillo della pioggia incombente.
E’ mancato il “Cinema sotto il pero”. Ci sarebbe piaciuto potete fare quell’esperienza nel giardino dei frutti dimenticati, a fianco della Chiesa. Ci riproveremo.
La conclusione che possiamo trarre da questa esperienza, diciamo così, vissuta pericolosamente per l’incertezza del “tempo”, è che Tebano appare sempre più ai nostri occhi come l’ombelico del Senio. Un luogo ricco di ambiente e di natura, armonioso dal punto di vista paesaggistico, intriso di storia con la sua diga steccaia leonardesca, proiettato nel futuro con il suo Polo tecnologico e l’Università, con il fascino del mistero e l’armonia della fede che irradia il suo Santuario.
Faenza ha appena eletto il nuovo Sindaco. Una persona attenta all’ambiente e alla cultura, che conosce Tebano e le sue potenzialità. Massimo Isola, che sicuramente comprende l’utilità della valorizzazione dei fiumi che solcano il suo territorio, nella sua presumibile veste di presidente dell’Unione dei comuni della Romagna faentina saprà sicuramente valorizzarle rilanciando l’idea della ciclo via del Senio e Lamone partita nei mesi scorsi.
Proprio perché questo 20 settembre a Tebano è stato bello, ma complicato, desidero ricordare e ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato.
Grazie a don Marco Bassi e alla Comunità parrocchiale di Tebano che ci hanno accolti nella casa di tutti rappresentata dal Santuario della Beata Vergine della Fognana e le sue pertinenze.
Grazie a Pierangelo Bassi e Valter Ferniani che ci hanno mostrato, dopo averla conservata con cura, la vecchia casa di Frazchì d’la cius. Assieme a Mario Baldini di Primola e a Gigi Franzoni che ci hanno guidati lungo la visita.
Grazie a Chiara Pancaldi e Giulia Rocchi che si sono esibite in una situazione ambientale non consona e a Lele Ghermandi che ha istallato luci e impianti.
Ci piace ricordare anche Gianluigi Baccarini, Piero Zanotti, Daniele Merenda i contadini tebanesi che ci hanno sostenuto tangibilmente con lavoro e offerta di prodotti di qualità.
Grazie a Bugnì e al suo staff per le pizze prodotte in una modalità così insolita, ma gradita.
Grazie alle donne degli Amici del Senio: Silvia, Monica, Rina, Tiziana, Irma, Marisa. E anche agli uomini: Silvio, Mario, Achille, Roberto, Stefano, Alberto.
Infine grazie all’Amministrazione comunale di Faenza ed al Polo Tecnologico che sempre ci aiutano e ci sostengono e a Laura Montanari alla cui particolare sensibilità e capacità si deve la valorizzazione di Tebano sul Senio.
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