Acque e Miracoli a Tebano per riprendere fiducia
La solita bella cornice di paesaggio, ambiente, colori, ma come se il covid l’avesse coperta di ruggine. Meccanismi complicati oltre al solito, energie forse calate. Va detto che solo la grande generosità di alcuni Amici del Senio, ha reso l’evento possibile. Si credeva in meccanismi oliati, ma così non è stato. Ho creduto forse che la generosità fosse una dote divina e che si potesse espandere, particolarmente dopo le dure vicende della pandemia, invece no. A conferma del fatto che non è detto che si esca migliori dalla dura prova che stiamo attraversando.
Mai ho fatto così tanta fatica a mettere in fila le varie cose da fare. Forse anche un segno dei tempi di cui dovrò necessariamente tenere conto. E’ vero, una volta allentatasi la morsa del virus, ci siamo sentiti in dovere di agire nel proporre iniziative che consentissero ai cittadini di tornare ad una vita quasi normale. Ci siamo mossi con generosità, cogliendo gli stimoli di alcune amministrazioni comunali e contando sullo spirito associativo e solidaristico che anima tante persone. Abbiamo deciso di fare rete, di contaminarci, di unire le forze con altri e di mettere in campo nuove idee. La scelta è stata positiva e va certamente proseguita, ma le differenze di impostazione e tal volta le incomprensioni non hanno facilitato il cammino.
Poi le difficoltà che possiamo chiamare di contesto. Da quelle burocratiche nell’evadere le varie pratiche comunali all’agnosticismo incontrato da una piccola parte del mondo agricolo. Diciamo con chiarezza che senza i contadini di Tebano Acque e Miracoli non ci sarebbe. Il loro contributo di idee e di operatività, la loro fattiva collaborazione è stata ed è tutt’ora decisiva. Gli agricoltori sono una componente molto importante dell’economia della vallata che dimostra di sapere stare all’interno di un processo che crea benessere. Guardando al futuro occorre riflettano sul fatto che il turismo lento, quello dei luoghi, delle esperienze, del chilometri zero, della particolare vivibilità dei piccoli centri sta acquisendo una valenza molto importante. Quindi quanto di bello e di buono anche loro creano, ed è tanto, è opportuno entri in contatto armonico con il territorio e tutte le sue componenti professionali, culturali, associative. In un tutt’uno che si tiene. Ostacolare il ragionamento che porta ad accogliere i nuovi turisti, anche con nuove infrastrutture come le ciclo vie, sarebbe un errore.
Tornando al nostro Acque e Miracoli – fuori dalle balle – eravamo vincolati ad una presenza max di 199 persone. Non abbiamo quindi spinto l’acceleratore sulla pubblicità. Forse le 199 persone sono state comunque presenti, non le abbiamo contate, ma potevamo aspettarci qualcosa di più. Forse carenze nel programma, forse la concomitanza di tanti altri eventi faentini. Di certo non ci ha aiutato il sistema di ristoro. Non avendo potuto offrire la nostra tradizionale birra alla spina ci ha nuociuto. Così come per il cibo: non avendo potuto ammannirlo in proprio, ci siamo appoggiati a strutture del luogo che hanno lavorato molto bene, ad un costo limitato, ma che non ci ha consentito normali ricarichi per fare fronte alle spese complessive.
Quindi oltre ai problemi generali che prima evidenziavo, registriamo anche la difficoltà nel riuscire a fare quadrare i conti. Per fortuna abbiamo gli sponsor del Polo Tecnologico che anche quest’anno ci daranno una mano e l’Unione dei comuni che ha deliberato a favore della nostra iniziativa un contributo dal Bando della cultura al quale ci siamo rivolti a tempo debito.
La cosa però da dire, e questo senza tema di essere smentiti, è che le persone che hanno partecipato si sono divertite del godere di un ambiente accogliente e bello, con diverse suggestioni e un bel clima coinvolgente. Camminate e musica, mediate dalla cultura e dallo spettacolo di artisti di buon livello, hanno creato serenità nelle persone. E questo è ciò che conta in questa fase. Poi per il futuro occorrerà sempre lavorare per migliorare, cosa che faremo certamente.
In fine ringrazio con la mente e con il cuore tutte le persone che hanno collaborato alla creazione e gestione dell’evento. A chi ci ha aiutato fornendoci l’occorrente, a chi ci ha messo a disposizione gli spazi per le nostre camminate e attività e agli artisti che per il loro lavoro hanno ricevuto un compenso contenuto, consci delle difficoltà del momento per tutti.
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