Si lavora al Ponte del Castello e a nord, ma non basta. Rimane il tema degli argini da riclassificare.

Ad inizio gennaio avevamo segnalato una situazione di degrado e tane di fossori nell’argine del Senio a nord del Ponte del Castello Ancora tane nell’argine.

In questi giorni ci è giunta risposta per la quale ringraziamo. L’Autorità del fiume ci dice:

“Con nota assunta agli atti di questo Ufficio Territoriale con protocollo n. 304 del 03/01/2024, il sig. Domenico Sportelli, in qualità di referente dell’Associazione ADV Amici del fiume Senio, ha segnalato la presenza di tane di fossori (in argine sx) e scarsa manutenzione nel tratto di fiume Senio dal Ponte del Castello al ponte della Ferrovia, nel Comune di Castel Bolognese (RA).
Preliminarmente, si comunica che, nel tratto in questione, è partito ad inizio gennaio 2024 un cantiere che riguarda attività di trinciatura, taglio di vegetazione e ripristino argini e officiosità idraulica, compresa la gestione delle tane di fossori.
Il cantiere ha, come limiti spaziali, il tratto di torrente Senio dalla via Emilia fino al ponte A14, sia in destra, sia in sinistra idraulica.
Si comunica inoltre che la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione tutte le informazioni riguardanti gli interventi attuati ed in atto concernenti l’alluvione, con costanti aggiornamenti, all’indirizzo:
https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione“.

Quindi, si sta intervenendo (come tutti possiamo vedere). Finalmente si va facendo luce anche prima e dopo il Ponte sulla via Emilia, punto storicamente assai problematico. L’auspicio è che anche in quel tratto si possa ripristinare una situazione di libero accesso per chi vuole/deve controllare lo stato del fiume.

Questo tema fa parte di quello più complesso della riclassificazione degli argini che vanno dal Ponte del Castello a Tebano. Quelli fino a maggio “figli di nessuno” e che tanti guai hanno provocato. Argini, per essere chiari, da rifare in molti tratti, se vogliamo che il centro abitato di Castel Bolognese sia adeguatamente protetto dalle prossime fiumane.

Ancora non ci siamo; non si conosce il progetto definitivo per difendere Castello, Solarolo e anche oltre. Argini riclassificati e sicuri vuol dire adeguanti nella struttura e dimensione, con le proprie pertinenze libere, esternamente e in golena per potere ben vigilarli e intervenire, se del caso. Con erba e vegetazione contenuta e tenuti con rispetto, senza che diventino depositi di materiale improprio, come troppo di frequente è accaduto.

Poi il tema principale, visto in ottica di garanzia futura, quello di dare più spazio al fiume e all’acqua che dovesse cadere in eccesso alla normale portata. Quello di costruire bacini, briglie, casse di espansione e di individuare aree allagabili in modo controllato. Il compito spetta alla Struttura commissariale, di concerto con Regione e Comuni. Siamo in attesa.

 

 

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