La Giunta del comune di Castel Bolognese ha approvato lunedì scorso il progetto definitivo della ciclovia del Senio dalla diga steccaia al molino Scodellino. Un bel risultato anche per gli Amici del Senio che da anni si battono per la ciclo via collina mare, percorrendo l’argine del fiume. E’ del tutto evidente come questo progetto di mobilità sostenibile sia ancora più rafforzato dalla vicenda della pandemia che richiama tutti a vivere in maniera diversa il proprio tempo libero.

Dopo l’approvazione definitiva nel Consiglio comunale – il nostro auspicio è quello dell’unità di tutte le forze politiche castellane su questo obbiettivo – presumiamo partiranno gli esprori del poco terreno che purtroppo in qualche limitato caso si rendono necessari e il bando per l’assegnazione dei lavori. La previsione è che l’opera possa essere terminata entro l’estate del 2021.

Non conosciamo il progetto definitivo nei dettagli. Ricordiamo che il progetto preliminare che ha attivato i finanziamenti della Regione – copartecipati da parte del Comune – prevedeva, come la foto dimostra, l’attivazione di un percorso ad anello di circa 21 km che, facendo punto sulla stazione (intermodale per scambio treno – bici) toccasse il centro cittadino – recuperando i percorsi pedonali dei piedibus – arrivasse lungo l’argine del fiume alla diga steccaia di Tebano, tornasse, sempre lungo al fiume fino al Ponte, proseguisse fino all’altezza di via Rezza, per arrivare lungo strade secondarie al molino Scodellino e quindi alla Stazione Fs.

Da segnalare come questa opera si inserisca perfettamente nel progetto a cui i comuni della valle del Senio stanno lavorando per la ciclovia collina mare Senio più Lamone. Un progetto il cui percorso era stato delineato in diverse riunioni prima della pandemia e che adesso pensiamo sarà senz’altro ripreso e accelerato.

 

 

Si può fare attività fisica, ma distanziati. Per questo quale migliore risorsa degli argini del Senio da Tebano alla valle? Oppure dei sentieri lungo il corso dell’acqua da Tebano fino alla sorgente?

Ogni comune potrebbe designare – questa è la proposta – una piantina con indicati uno o più percorsi circolari – per evitare alle persone di incontrarsi – che potrebbero aiutare e disciplinare i cittadini che desiderano muoversi in sicurezza. A ragion veduta, sulla base delle esperienze che abbiamo compiuto in questi anni, diciamo che è possibile e che siamo disposti a collaborare per individuarli.

Certo, in qualche caso occorrerà utilizzare qualche carraia e questo dovrà essere ricercato attraverso accordi benevoli con i proprietari, casomai indicando anche scadenze prefissate e certe. Tutto è possibile, con la ragionevolezza e il buon senso.

Perchè non provarci?.

Oggi abbiamo versato 600 euro nel fondo costituito dalla regione Emilia-Romagna presso la Protezione Civile regionale, per la lotta contro il coronavirus. E’ il risultato della sottoscrizione proposta agli aderenti alla nostra Associazione.

Ricordiamo anche che a seguito del nostro invito, cinque associati stanno prestando lavoro volontario a Castel Bolognese e a Faenza per alleviare i disagi della popolazione maggiormente in crisi.

Ringraziamo le persone che hanno accolto le nostre proposte. Siamo contenti di avere dato come Amici del Senio una mano alla soluzione di un problema di portata enorme. La solidarietà verso chi ha meno e sta paggio è un valore che ci guiderà per sempre.

 

Tutti affermano che una delle leve fondamentali da muovere per fare riprendere l’economia siano gli investimenti pubblici. Dobbiamo sperare che sia vero. Dalle nostre parti, da quelle della vallata del Senio, ci sono alcune opere, mature, che attendono da tempo di essere realizzate.

Due di queste sono munite da tempo di progettazione definitiva e di finanziamenti già destinati. Si tratta della circonvallazione – o variante – di Castel Bolognese e delle Casse di espansione del fiume Senio. Le altre due sono ben dentro alla volontà politica delle amministrazioni locali, regionale e nazionale, tanto da poterle ritenere oramai acquisite. Penso al casello autostradale della Valle del Senio e alla ciclovia del Senio/Lamone.

Al momento il punto sulle quattro opere a quanto risulta è questo.

Casse di espansione del Senio (Cuffiano – Faenza). I soldi ci sono da tempo. Il progetto esecutivo anche. Entro questa primavera partirà – secondo quanto affermato a suo tempo dalla Regione – il bando (europeo) per l’assegnazione dei lavori di collegamento delle due casse al fiume. Per evadere questa pratica occorrerà circa un annetto, tempo durante il quale la Regione è impegnata a realizzare la seconda cassa, quella sul territorio di Faenza i cui lavori sono partiti anni fa, poi interrotti per il fallimento della ditta escavatrice. La foto dimostra la situazione di oggi  (verrebbe quasi da dire lasciamo il mondo come sta).

Circonvallazione di Castel Bolognese. Dopo l’ultimo accordo del Comune con la componente agricola, ho capito sia definitivamente spianata la strada per la convocazione della Conferenza dei servizi, procedura utile e necessaria per comporre eventuali conflitti – se esistenti – e per accelerare l’acquisizione dei tanti pareri necessari. Dopo di che partirà il bando per l’assegnazione dei lavori. Nella foto una situazione di traffico normale.

Casello autostradale della valle del Senio. Se ne parla da tempo. Risulta sia nella programmazione della Regione e nelle ipotesi di lavoro dell’Ente gestore dell’Autostrada. Non so a che punto siamo, penso che la realizzazione di quest’opera sia molto sia legato alla vicenda delle concessioni degli appalti di gestione messi in discussione dopo Genova.

Ciclovia del Senio/Lamone. Da alcuni mesi i comuni interessati hanno avviato le procedure per la realizzazione di un progetto preliminare dell’opera che abbia le caratteristiche per potere accedere ai bandi di finanziamento europei e regionali. Accelerare questa fase vorrebbe significare avere carte in più da giocare. Ricordo che questa opera si inserisce a pennello in quelle che dovrebbero essere le linee di un nuovo sviluppo sostenibile e del dopo coronavirus. Nella foto un tratto della ciclabile sul Senio a Castel Bolognese, esempio di come vorremmo diventasse lungo tutto il fiume.

Progetto ciclabilità e Senio a Castel Bolognese. Non dimentico un investimento molto importante, già finanziato da Regione e Comune che dovrà essere realizzato entro l’estate corrente. Un progetto che si integra con la ciclovia del Senio e volto anch’esso allo sviluppo sostenibile e al dopo coronavirus.

Adesso l’auspicio è che alle parole seguano i fatti. L’economia deve riprendere, lo deve fare in sicurezza e guardando ad un futuro nuovo. Ad un futuro che rispetti il pianeta in cui viviamo. Senza pensare di sfruttarlo e abbruttirlo fuori di ogni misura.

 

 

INSIEME SI PUO’ – L’EMILIA ROMAGNA CONTRO IL CORONAVIRUS.

Abbiamo deciso di aderire alla campagna promossa dalla Regione ER con una nostra donazione, alla quale vi proponiamo di aggiungere, se lo ritenete opportuno, il vostro contributo volontario.

Il Fondo è costituito presso la Protezione Civile regionale. Per evitare che giungano ad un fondo regionale piccole cifre, pensiamo sia utile fare un doppio passaggio. Quindi, chi volesse partecipare – se vuole – può versare il proprio contributo a:

AMICI FIUME SENIO – BANCA BCC – FILIALE DI SOLAROLO

CODICE IBAN     IT58J0846267610000005033504

CAUSALE: CORONAVIRUS

Giovedì 16 aprile, gireremo in una unica soluzione la somma raccolta alla Protezione Civile regionale.

Daremo puntualmente conto della somma totale raccolta e inviata e di tutte le comunicazioni che avremo dalla Regione circa l’utilizzo delle donazioni. Vi ringraziamo fin da ora per quanto vorrete/potrete fare.

Buona salute a tutti.

Domenico Sportelli – Presidente Associazione Amici del Fiume Senio

Ps –    Con l’occasione, vi informiamo con piacere che 5 nostri associati stanno prestando lavoro volontario alle iniziative promosse dai comuni per aiutare le persone in difficoltà causa le restrizioni alla mobilità. A loro un grande Grazie.

La camminata da Ponte a Ponte programmata per il prossimo 18 aprile è rinviata a data da destinarsi.

Con ogni probabilità saremo costretti a rinviare anche la Camminata di due giorni – da Tebano a Rossetta – programmata per il 9 e 10                maggio.

 

Siamo tutti consapevoli dei problemi che ci porta la pandemia che ci sta investendo. E convinti che ne usciremo, ma non sappiamo come. Intanto abbiamo modo di riflettere sulle cose da fare.

Avevamo un programma, fino a luglio, che col passare dei giorni si sta sgretolando. La conferenza sulla ciclabile del Senio legata alla Fiera dell’Agricoltura di Faenza, prevista per il 21 marzo, è stata prima spostata al wend del 25 aprile, poi a data da destinarsi (settembre?).

La Camminata per Erbe e Alberi, prevista per il 3 aprile a Riolo Terme è stata anch’essa rinviata a data da destinarsi.

Adesso abbiamo la Camminata da Ponte a Ponte del 18 aprile. Aspetteremo ancora qualche giorno, ma è probabile, anzi quasi certo, che dovremo rinviarla sempre a data da destinarsi.

Poi la Cammina Cammina, da Tebano a Rossetta, il 9 e 10 maggio. Cosa dire? Dovremo pubblicizzarla con largo anticipo, chi vorrà partecipare dovrà essere allenato. Personalmente non sono ottimista.

L’ultimo appuntamento in programma è l’evento Acque e miracoli a Tebano programmato per il 6 e 7 luglio. Se tutto va bene saremo nel mezzo della fase due: quella dell’allentamento delle misure restrittive e della lenta e graduale ripresa. Le previsioni di molti sono che comunque sarà ancora in essere il distanziamento sociale. Il che vuol dire che non ci sarà spazio per eventi che aggreghino le persone. Personalmente penso però che potrebbe esserci una differenza fra eventi in luoghi chiusi ed eventi all’aperto. Fosse così allora potremmo ragionare su una conferma di quell’appuntamento, che certamente andrà rivisto e adeguato alle prevedibili condizioni di spirito delle persone. La strada che stiamo imboccando è quindi quella di pensare in positivo e di andare avanti.

Circa la ciclo via del Senio ci eravamo lasciati con la terza riunione dei Sindaci della vallata che aveva delineato un percorso. Se le nuove cose da fare saranno orientate, come molti auspicano, verso nuovi valori e stili di vita, la salute e l’ambiente dovranno avere maggiore considerazione e spazio. Il nostro obbiettivo sarà quindi fra le cose che dovranno ricevere impulso. Penso quindi che i Sindaci vorranno imprimere ancora maggiore slancio alla loro iniziativa e che il progetto possa vedere la luce in tempi rapidi.

 

 

Ci rivolgiamo ai nostri soci, ai simpatizzanti e a tutte le persone che ci seguono. L’associazione Amici del fiume Senio è un’associazione di volontariato. Così i fondatori la vollero perchè pensavano al “fare”. Al fare qualcosa per gli altri, nel quadro dell’idea del Contratto di fiume.

Adesso in piena emergenza coronavirus l’idea di volontariato è quanto mai importante. Al momento nella nostra Regione migliaia di volontari sono all’opera per aiutare a debellare il nemico invisibile che abbiamo di fronte. Anche nei comuni della Valle del Senio tanti volontari coordinati a livello comunale sono in azione per portare a casa degli anziani le medicine, la spesa, e altre attività non direttamente comprese fra quelle deputate alla Protezione Civile. Pensiamo che sarebbe bello che anche la nostra Associazione facesse una sua piccola parte.

E’ per questo che chiediamo a tutti coloro che ci sono vicini: chi è disponibile a dare una mano contro il coronavirus? Ricordo che le attività che i volontari saranno chiamati a svolgere verranno espletate nel massimo della sicurezza. Pur tuttavia, prima di scegliere, vi invitiamo a considerare che il virus è particolarmente pericoloso per le persone oltre i 65 anni, specialmente se portatori di altri malanni e per le persone immunodepresse di qualsiasi età.

A chi di voi fosse disponibile a fare questa esperienza – tre associati hanno già risposto positivamente – chiediamo di comunicarci, tramite mail a amicifiumesenio@gmail.com   i seguenti dati: Nome e cognome, comune di residenza, età, indirizzo mail e n di telefono. Segnaleremo subito all’ufficio incaricato del vostro comune la disponibilità. Poi sarete contattati da loro. Vi ricordo che l’aspetto assicurativo dovrà essere regolato dall’Associazione che vi prende in carico per le attività anti coronavirus.

Ancora due parole per dirvi che a me dispiace dirvi armiamoci e partite. Non è mai stata mia abitudine. Essendo però, fra le persone particolarmente attratte dal virus, debbo fare attenzione e quindi non mi vederete, in questo caso, attivo sul campo.

Relativamente alle attività associative seguiteci sul sito e sulla nostra pagina Facebook. Dobbiamo seguire le indicazioni che ci arrivano dall’alto e dovremo farlo con rigore. Vi dico solo una cosa. Questa vicenda ci cambierà e io spero in meglio. Se, come dice anche Francesco, dovremo dare forza al cambiamento, dovremo cambiare prerogative e stili di vita. E’ logico pensare ad una riavvicinamento alla natura, ad un ridimensionamento degli sperperi voluttuari. Senza dimenticare che, combattuto il coronavisum, dovremo fare i conti con il riscaldamento del pianeta, problema questo ancora più complicato ed estremo. Allora la nostra piccola idea di riportare le persone verso la natura, l’ambiente, il paesaggio che noi identifichiamo nella valorizzazione del nostro fiume, acquista ancora maggiore attualità.

Questo ci dice che stiamo sostenendo un obbiettivo giusto e che dovrà essere realizzato fino in fondo e rapidamente.

Non conosciamo, nè possiamo prevedere la fine di questa storia. Possiamo solo immaginarla interrogando noi stessi e fidandoci di coloro che hanno il compito di trovarne la soluzione possibile. Io mi fido, del Governo, del nostro Sistema Sanitario e della democrazia. Conoscere, essere coinvolti e partecipare sono baluardi per un sistema democratico e questi ce li stanno garantendo.

Certo, per noi – Amici del fiume Senio – che sosteniamo la mobilità lenta, il paesaggio, l’ambiente, essere costretti in casa fa impressione. Lo percepiamo quasi come contro natura. Ieri l’altro, quando il nostro Sindaco ha chiuso l’accesso al Parco fluviale di Castel Bolognese, una delle cose a noi più care e significative, ho sentito come un colpo. Eppure quella misura e tutte le altre prese, che hanno il significato di distanziare le persone, sono state giuste.

Quello che in misura sempre più insistita ci chiedono il Governo, la Regione, i Sindaci e in maniera sempre più drammatica agli operatori della sanità in prima linea a combattere per la vita, è di STARE IN CASA. Con le eccezioni ben note: lavoro protetto, appuntamenti sanitari non derogabili, cause di forza maggiore previo documentazione comprovante. Noi siamo chiamati responsabilmente ad obbedire.

Alla luce di questa situazione anche le nostre iniziative programmate da tempo subiranno lo spostamento ad altra data, quando non la derubricazione. E’ già accaduto: per la “serata insieme” di autofinanziamento; per il Convegno al Momevi del 21 Marzo, spostato al wend del 25 aprile, ma ancora non definitivamente confermato; per la Camminata per Erbe e Alberi a Riolo Terme, spostata in un primo momento al 4 Aprile, ma che quasi sicuramente dovremo ancora rivedere. Così come non siamo sicuramente certi di potere confermare la Camminata da Ponte a Ponte del 18 Aprile.

Forse potremo riaccendere i motori per il Cammino del Senio del 9 e 10 maggio 2020, da Tebano a Rossetta. Ma chi può dirlo? La verità è che ancora non sappiamo quando e come usciremo da questa brutta vicenda. E non sappiamo cosa a quel momento sarà giusto fare o cosa avremo voglia di fare.

Dicono in molti e io ne sono convinto, che molte cose cambieranno. Per necessità, basti pensare all’economia e alla caterva di debiti che lo Stato dovrà contrarre e aggiungere alla montagna accumulata in questi decenni da cicale. E perchè nuovi valori dovranno affermarsi.

Concludo inviando anche a nome di tutti voi un caloroso saluto e un grande grazie agli operatori della nostra sanità e a quanti li supportano nel loro inestimabile lavoro. Una dedizione della quale dovremo ricordarci. A questa categoria dobbiamo accomunare tutti coloro che, in una situazione di grande difficoltà e rischio lavorano producendo beni e servizi che ci consentono di mantenere accesa la fiammella del futuro. E come non ricordarsi del lavoro di coloro che sono chiamati a governare questa situazione. Pensiamo al Governo e al Parlamento, al nostro caro Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Regioni, a tutti i Sindaci e a tutta l’architettura tecnica e amministrativa dello Stato.

Un pensiero infine alle persone già morte per questa causa e alle proprie famiglie, gridando forte che essere anziani non è una colpa.

Ieri l’altro si è svolto, a Riolo Terme, il terzo incontro promosso dall’Unione dei comuni della Romagna faentina per discutere della ciclovia del Senio-Lamone. L’incontro è stato molto partecipato. Erano presenti i Sindaci, Amministratori, Dirigenti e Tecnici in rappresentanza delle due Unioni, dei comuni, dei Parchi dei Gessi e del Delta, dei due Gal (collina e pianura), del Consorzio di Bonifica.

L’introduzione ha delineato il quadro legislativo e programmatori riferito alla ciclabilità ed ha indicato metodi e contenuti del percorso che dovrà portare (confidiamo, in breve tempo) alla progettazione preliminare dell’opera. Ha poi delineato per grandi linee le coordinate del progetto che riassumo così: un percorso ad anello ci circa 170 chilometri che si snoda dalla collina, alla valle, al mare e torna in collina, che veda come ambito territoriale i percorsi dei fiumi Senio e Lamone e l’individuazione della modalità “ciclovia”, ritenuta non eccessivamente vincolante e meglio capace di aderire al criterio della “scoperta” del territorio.

Ricordo che il progetto di questo anello ciclabile incrocerebbe a nord la ciclovia del Vento (Torino – Venezia) e ad Est la Ravenna – Firenze. creando così un sistema sinergico di indubbia attrattiva a livello europeo.

Tutti gli interventi – ricordo che alla riunione erano presenti oltre al livello politico anche quelli tecnico ed amministrativo – con sfumature diverse circa i tempi di realizzazione, hanno convenuto sul valore del progetto.

Al termine è stata decisa la costituzione di un gruppo di coordinamento (comitato promotore) individuato nei rappresentanti delle due Unioni e dei due Parchi e di un gruppo tecnico che faccia riferimento al Consorzio di Bonifica. S i lavorerà poi la definizione di un protocollo di intesa in base al quale coinvolgere la Regione. Fin da subito potrà partire la fase di analisi cartografica del territorio.

Come Associazione che da anni sostiene la partecipazione all’idea di una ciclovia che valorizzi i nostri fiumi e quanto di bello sta loro attorno, sosteniamo questa importante iniziativa assunta dai comuni e lavoreremo perchè attorno ad essa si crei il necessario clima di unità e partecipazione.

Ricordiamo che già da anni diverse Amministrazioni si sono mosse a favore della ciclabilità, tanto che oggi possiamo dire che parte rilevante del percorso a cui si pensa è già realizzato. Ci riferiamo al tratto che corre lungo il Reno, dal punto in cui riceve il Senio, fin quasi alla sua foce di Casal Borsetti dove il percorso si incanala in una ciclabile il sede protetta che arriva fino al Lamone, dove si collega con il percorso naturalistico che lungo la riva sx dello stesso fiume giunge fino a Bagnacavallo.

Tratto fra Reno e Valle, verso Casal Borsetti.

A questi si aggiunge il tratto gìà funzionante da oltre 10 anni a Castel Bolognese, oggetto fra l’altro di un cospicuo investimento di Comune e Regione per svilupparlo fino a congiungersi con la Diga steccaia leonardesca e il Molino Scodellino e la realizzazione del Parco fluviale che il comune di Faenza sta realizzando sul Lamone.

Tratto a Castel Bolognese in argine sx Senio

Concludo dicendo che le prime idee del progetto saranno enunciate al Convegno che Amici del Senio e Polo Tecnologico di Tebano proporranno il prossimo 21 Marzo alla Fiera dell’Agricoltura di Faenza.

 

 

Abbiamo visitato quella che comunemente viene definita la ciclabile del Marecchia. Essendo in corso la discussione per proporre analoga opera lungo il Senio, eravamo curiosi di vederne una già felicemente in funzione. La visita è stata sommaria, ma ci torneremo per cogliere meglio l’interesse turistico che gravita attorno ad essa, costituito da una valle diversa da quella del Senio, ma egualmente attraente.

Il percorso, da Rimini a Novafeltria, è lungo 35 km. Si snoda sia a dx che a sx del corso dell’acqua. E’ interamente in sterrato e in sede protetta, nel senso che transitano solo pedoni, ciclisti, cavalli e veicoli autorizzati (in genere i mezzi di campagna).  http://www.bicitalia.org/it/percorsi/124-pista-ciclabile-val-marecchia

Abbiamo notato che l’opera viene definita “Percorso storico naturalistico del Marecchia” e non ciclabile. Probabilmente per non dovere sottostare alla cogenza delle norme previste dal Codice della Strada per le “piste ciclabili”.

Altra caratteristica è che il percorso è interamente sterrato. Tratti con stabilizzato, si mischiano ad altri con ghiaietto e ad altri ancora con erba. Appare chiaro come il percorso sia stato ricavato da tracce preesistenti con qualche pezzo di nuovo di raccordo.

Il Marecchia non ha argini, quindi il percorso corre a fianco o poco distante al corso dell’acqua. Non so se interamente in area demaniale oppure in promiscuità con i privati. E’ certo che il percorso è condiviso con tante persone che frequentano il fiume per interessi diversi da chi ama andare a piedi o in bici. Mi riferisco ad esempio ai cacciatori, ben presenti nel posto con un vasto numero di appostamenti fissi di caccia.

Abbiamo visto molti ciclisti percorrerla, assieme a podisti e a persone con il cane vicino. A prima vista e dopo informazione seppure parziali, si può stimare come l’indotto economico derivato dal turismo della bici sia da quelle parti, ragguardevole.

Stimando quell’opera con quella che vorremmo realizzare lungo il percorso del Senio, possiamo dire che quella del Senio, potendo correre per un lungo tratto sopra l’argine, quindi sopra il piano di campagna, sarà ancora più bella. Per quanto riguarda il tratto del Senio non arginato, quindi da Tebano in su, essendo la valle maggiormente antropizzata, le difficoltà saranno probabilmente superiori, ma non tali da non potersi realizzare. La progettazione preliminare che si vuole realizzare ci darà sicuramente lumi e certezze. Il mio indice di fiducia, dopo avere visto il percorso del Marecchia, è cresciuto.

E adesso alcune foto che aiuteranno a capirne qualcosa in più.