Lungo il Senio si lavora, ma occorreranno ancora tempo e scelte adeguate

Sono passati cinque mesi da quei terribili giorni della catastrofe di maggio con alluvioni senza precedenti che segneranno in negativo la condizione di vita di tante persone. Dipende da chi ci governa ai vari livelli di responsabilità fare in modo  che il disagio sia il meno elevato possibile.

Cosa abbiamo fatto in questo periodo sul tema della sicurezza del fiume? Abbiamo cercato di accompagnare il dibattito inserendo la nostra visione del fiume per non perderne i tratti. La sicurezza, la funzione ecologica, la sua valorizzazione storica e culturale. Questo perchè ci sarà un dopo e pensiamo debba essere nel segno della continuità di quanto abbiamo fatto in questi anni.

Abbiamo detto che I fiumi sono corridoi ecologici naturali per evitare che il legittimo sconforto della gente colpita si traduca in parole d’ordine sbagliate come un concetto di pulizia del fiume che lo desertifichi e lo renda simile a una colata di cemento (perchè “l’acqua passi in fretta” non pensando che deve passare sotto i ponti e che è il mare a doverla ricevere).

Poi abbiamo parlato di bacino idrografico, richiamando l’attenzione sul fatto che la manutenzione del fiume e il governo delle acque va visto in una ottica unitaria dalla sorgente alla foce e che comprenda il così detto bacino imbrifero, l’area che gli sta intorno e che gli porta l’acqua.

Verso metà settembre abbiamo notato che i lavori di sistemazione del fiume andavano troppo a rilento. Sapete che il Senio, mentre dal Ponte del Castello in giù ha tenuto anche in ragione di una manutenzione abbastanza accurata negli anni passati, frutto dell’impegno dei Comuni e anche nostro, dal Ponte in su, fino a Riolo Terme, ha patito almeno dieci rotte e diverse esondazioni, frutto della scarsa o nulla manutenzione dovuta al fatto che quel tronco di argine non gode della classificazione della parte a valle. Praticamente è di “nessuno”. Quell’argine, per gli abitante della valle – a partire da Castel Bolognese – è come la diga che protegge dal mare i Paesi Bassi: fondamentale per non essere allagati. Quando abbiamo notato che i lavori andavano a rilento abbiamo detto che si procedeva troppo lentamente e abbiamo sostenuto la nascita del Comitato di alluvionati per creare attenzione, partecipazione e una spinta positiva.

In questa fase c’è stata una forte e positiva azione del Sindaco di Castel Bolognese verso la Regione e il commissario Figliuolo e i lavori si sono accelerati. A quel punto abbiamo potuto entrare nel merito e dire che sistemare quegli argini era si urgente, ma non bastava: mentre si lavora al ripristino occorre decidere il percorso per l’acqua che in futuro – per effetto di fenomeni estremi sempre più frequenti – il fiume non potrà contenere. Abbiamo così ripreso il tema delle casse di espansione che devono entrare in funzione da monte a valle, secondo gli studi tecnici.

Infine abbiamo detto che quegli argini devono essere classificati in base alla funzione che svolgono e devono essere acquisiti dal demanio. Si correggerebbe in questo modo un errore del passato, una sottovalutazione che in parte abbiamo sicuramente pagato con l’alluvione. Quegli argini per il fatti di essere figli di “nessuno” non sono stati manutentati a dovere e questo ha indebolito la portata totale del fiume. Certo la tanta, troppa acqua caduta non petava essere contenuta tutta dal fiume, ma con ogni probabilità avremmo avuto meno rotte e forse più esondazioni, con meno danni nel loro complesso.

Circa questo tema abbiamo registrato nei giorni scorsi una importante novità. La delibera n. 8 del commissario Figliolo, nello stanziare 800.000 euro per continuare il lavoro di messa in sicurezza di tutta l’asta del Senio afferma che questa cifra serve anche per “realizzare i primi interventi urgenti per la realizzazione di un sistema di difesa dell’abitato di Castel Bolognese“. Se le parole hanno un senso si è capita l’importanza di quel tratto di argine per Castel Bolognese, ma anche dei comuni a valle. Adesso vigileremo per fare si che alle parole seguano i fatti.

Ps. Cliccando sulle frasi evidenziate potrete leggere gli approfondimenti che abbiamo svolto e le proposte che abbiamo avanzato.

 

 

 

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